Malattia, si perdono soldi? Casi e come funziona: aspetti non noti a tutti

Cosa c’è da sapere su stipendio e malattia, l’indennità: casi, come si calcola, retribuzione e alcuni aspetti da approfondire al riguardo

L’indennità di malattia riguarda il pagamento regolare dello stipendio del dipendente in malattia, la cui retribuzione circa il calcolo dell’indennità è quella che spetta al soggetto nel periodo di paga mensile scaduto e subito precedente l’inizio della malattia: ma si perdono soldi e quanti, chi paga e come, aspetti su cui soffermarsi.

Malattia, si perdono soldi e quando? Casi, come funziona, aspetti non noti a tutti
fonte foto:adobestock

C’è grande attenzione sul tema della malattia in relazione allo stipendio,  quando cioè si è in malattia e si ha il diritto alla indennità giornaliera di malattia, la quale viene erogata sin dal quarto giorno di malattia, computato dalla data di inizio della malattia dichiarata da soggetto e riportata sull’attestazione medica, a patto che la visita risulta fatta il medesimo giorno di inizio malattia o quello subito seguente.

A spiegarlo nel proprio approfondimento è Laleggepertutti.it, e si legge che qualora nella certificazione non risultasse la data di inizio malattia dichiarata dal lavoratore, il quarto giorno si computerebbe dalla data di svolgimento della visita.

Rispetto ai primi tre giorni di malattia, questi prendono il nome di “carenza” e viene spiegato che non sono indennizzati da INPS; a trattare il tema è stata la contrattazione collettiva, ed è previsto nella maggior parte dei casi che  della retribuzione dei suddetti giorni se ne occupi il datore di lavoro, andando a corrispondere il normale trattamento economico contrattuale o parte di esso. In alcuni casi, tale indennità può esser a carico del datore totalmente.

Il suddetto periodo di carenza dunque riguarda i primi tre giorni di malattia del soggetto, i quali si possono ricavare dal certificato medico ed in tale periodo la retribuzione decisa dai contratti collettivi risulta esser a carico del datore di lavoro, con il diritto all’indennità giornaliera di malattia che nasce sin dalla data di effettivo inizio del rapporto lavorativo.

Malattia, chi paga?

Chi è a pagare la malattia? In linea generale è l’INPS ad erogare prestazioni economiche di malattia verso i lavoratori cui spetta tale diritto; i datori di lavoro a cui spetta il versamento del relativo contributo di malattia, si legge su Laleggepertutti.it. Di seguito, le categorie di lavoratori che hanno il beneficio dell’indennità di malattia a carico di INPS e coloro che percepiscono il trattamento dal datore di lavoro. Uno schema a seguire che prevede settore, indennità INPS e trattamento a carico del datore di lavoro.

  • Industria e artigianato; indennità INPS: operai e categorie assimilate; lavoratori a domicilio. Trattamento a carico datore di lavoro: impiegati; quadri; dirigenti.
  • Commercio; INPS: operai e categorie assimilate; impiegati (compresi i quadri cui vanno applicate norme degli impiegati); lavoratori a domicilio. Datore di lavoro: impiegati da proprietari di stabili; portieri; viaggiatori, piazzisti, rappresentati; dipendenti partiti politici e org. sindacali; dirigenti.
  • Credito, assicurazioni e servizi tributari appaltati; INPS: salariati. Datore di lavoro: operai; impiegati; dirigenti.
  • Agricoltura; indennità INPS: OTI e OTD; salariati fissi (contratto annuo o inferiore all’anno); braccianti fissi, obbligati, avventizi (giornalieri di campagna) ed assimilati; compartecipanti; piccoli coloni. Trattamento a carico del datore di lavoro: impiegato; dirigenti.

Malattia pagata, tempistiche e calcoli

Tanti e diversi gli aspetti interessanti quando si parla a livello generale di lavoro, come nel caso ad esempio delle dimissioni volontarie, tempi modi e dettagli da sapere.

Sul tema in oggetto, e rispetto alla tempistiche, Laleggepertutti.it spiega che vi sono dei limiti massimi decisi da INPS entro cui è obbligato al pagamento circa indennità di malattia, operando una distinzione tra lavoratori assunti a tempo indeterminato e determinato.

Nel primo caso, indeterminato, l’indennità è dovuta per giornate indennizzabili comprese in un lasso di tempo massimo di centottanta giorni in un anno solare, 1gennaio-31dicembre. Rispetto a determinato, è dovuta per un lasso di tempo non maggiore di quello dell’attività lavorativa svolta nei dolci mesi precedenti l’evento morboso, comunque considerando il limite massimo di centottanta giorni nell’anno solare.

Qualora il soggetto a termine nei 12 mesi subito precedenti non potesse far valere periodo lavorativi maggiori di 30giorni, il trattamento economico inerente è consentito per un lasso di tempo massimo di 30giorni nell’anno solare. Dal computo dl periodo massimo che si può indennizzare, vi sono delle esclusioni circa i periodi di congedo di maternità-paternità e parentale; malattia legata a stato di gravidanza; incapacità lavorativa dipendenti da infortunio sul lavoro e da malattia professionale; qualora la malattia fosse causata da terzi per i quali INPS abbia esperito con esito favorevole, anche parziale, l’azione di surroga.

Il trattamento economico inerente la malattia viene riconosciuto da INPS in proporzione alla Retribuzione del soggetto; la cifra cambia in base alla durata della malattia e della qualifica dello stesso soggetto. Nel dettaglio, spiega laleggepertutti.it, tale indennità corrisponde ad una percentuale della retribuzione media giornaliera, la quale va moltiplicata per il numero delle giornate pagabili comprese nel periodo di malattia.

La retribuzione media giornaliera viene calcolata sulla retribuzione lorda, dunque stipendio a loro delle tasse e contributi, percepita nel mese o nelle quattro settimane, prima dell’inizio della malattia. Nel caso in cui non si potesse far valere un mese di lavoro, si prenderebbe in oggetto la retribuzione che spetta per il periodo lavorativo compiuto, o se non risultasse neanche una giornata retribuiti, il periodo più recente in cui il soggetto è stato retribuito.

Rispetto alla retribuzione in ottica calcolo indennità malattia, fanno parte non soltanto elementi che compongono la vera e propria retribuzione e legati all’effettivo lavoro svolto, dunque paga base, straordinario, cottimo e così via, ma anche gli aspetti accessori come ferie, festività non godute eccetera.

Ad essere escluse dal calcolo della retribuzione media giornaliera, si legge, sono indennità sostituiva del preavviso e somme corrisposte dal datore di lavoro ad integrazione dell’indennità giornaliera di malattia; voci riguardanti l’imponibile previdenziale.

In base alla cifra dell’indennità di malattia, nei primi eventi giorni di assenza, i dipendenti privati potrebbero perdere anche metà della retribuzione media giornaliera; occorre poi aver riguardo alle previsione del Contratto collettivo applicato e all’integrazione a carico del datore di lavoro, ai fini della conoscenza della reale ed effettiva perdita.

Indennità giornaliera e questione malattia: alcuni casi e dettagli

Rispetto al tema in oggetto, come si legge da Leggepertutti.it, per quanto riguarda operai salariati, impiegati del commercio e apprendisti di vari settori, la cifra inerente l’indennità giornaliera ammonta: per giornate indennizzabili tra il 4°e il 20°giorno di malattia, al cinquanta per cento della retribuzione media globale giornaliera; dal 21°giorno di malattia, nel caso di prolungasse, continuativamente o per ricaduta, sino al giorno 180, al 66,66% della retribuzione media globale giornaliera.

Rispetto ai lavoratori dipendenti da pubblici esercizi e laboratori di pasticceria che non sono iscritti ad albo imprese artigiane, tenuti al pagamento del contributo aggiuntivo, l’indennità è dovuta in misura pari a 80% della RMG e compete per tutte le giornate indennizzabili per il periodo di malattia, tanto quelle comprese nei primi 20 giorni che per le seguenti, tenendo comunque conto del limite massimo di 18ogiorni.

Per i lavoratori dello spettacolo, circa indennità di malattia, questa è pari: sino al 20°giorno di durata, tra cui anche domeniche e festività nazionali e religiose infrasettimanali, al sessanta per cento della Retribuzione media globale giornaliera; da giorno 21a180, a 80% della retribuzione media globale giornaliera; per il soggetto disoccupato e per le giornate settimanali non lavorative, nelle casistiche dove i lavoratori per contratto prestino la propria attività soltanto in alcuni giorni predeterminati della settimana, al quaranta per cento della retribuzione media globale giornaliera.

Aspettativa non retribuita, retribuzione inclusa e dettagli

Sul tema della malattia, Laleggepertutti.it si sofferma anche su alcuni dettagli, quali ad esempio l’aspettativa non retribuita, quando nel periodo di pagamento mensile scaduto non vi sia neanche una giornata retribuita; ad esser preso in considerazione è quello retribuito maggiormente recente dove è presente la retribuzione.

Circa il calcolo della malattia, la retribuzione da tener presente riguarda tutto quanto il soggetto riceve, in dipendenza dal rapporto di lavoro, in denaro o in natura, che componga la base imponibile contributiva. Voci fisse dello stipendio, ma anche compensi per straordinari, incentivi, compensi per ferie, permessi non goduti e altro ancora. Inoltre, deve considerare anche la retribuzione differita. Qualora vi fosse una ricaduta, la retribuzione da considera come base per calcolo indennità giornaliera di malattia è la medesima considerata come base per calcolo dell’indennità corrisposta per la precedente malattia, si legge.

Quando un lavoratore può perdere l’indennità di malattia? Ciò potrebbe accadere, si legge, per: mancanza di idonea certificazione; indennità non spettante per giornate non comprovate da documentazione. Non corretta o incompleta indicazione circa l’indirizzo sul certificato tale da non permettere lo svolgimento della visita di controllo, tranne nel caso in cui l’indirizzo non possa essere rilevabile altrove. assenza non giustificata a visite di controllo.

Questi, alcuni dettagli. Ad ogni modo è bene ed opportuno che ciascuno si informi e approfondisca il tema nel dettaglio anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore, così da chiarire ogni eventuale dubbio e avere più dettagli in materia.

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