Una nuova casa automobilistica italiana è pronta a sfidare il mercato

Nel 2006 Massimo Di Risio, proprietario di un’importante concessionaria Fiat fonda una nuova casa automobilistica. DR Automobiles punta oggi ad accrescere la sua quota di mercato e sfidare le concorrenti.

auto elettrica in ricarica

DR Automobiles Group, è il gruppo automobilistico italiano che ha debuttato tra i costruttori d’automobili. Il suo obbiettivo oggi è realizzare un piano industriale e commerciale di grande portata per rendere celebri e competitivi i suoi modelli.

DR Automobiles precedentemente nota come DR Motor è stata fondata a Macchia d’Isernia. Nello stabilimento molisano è stato prodotto nel 2007 il primo esemplare della serie DR5. Il Suv compatto della casa automobilistica è oggi affiancato da un ricco listino di modelli realizzati sulla base di un piano industriale frutto dell’esperienza nel settore di Risio.

Figlio del titolare di una concessionaria Massimo Di Risio, fa delle automobili e dei motori la sua prima passione. Nel 1979 si iscrive alla facoltà di Economia dell’Università di Napoli iniziando nello stesso tempo la sua carriera sportiva. Cerca di conciliare due mondi, quello di pilota professionista e quella di imprenditore. Tramite l’esempio del padre e il contatto con il mestiere riesce ad avviare la sua attività imprenditoriale rendendosi utile nella concessionaria di famiglia. Nel 1993 accumulate le esperienze e i capitali necessari entra in campo insieme a due soci fino alla realizzazione di un proprio Gruppo nel settore automobilistico.

Tra le prime operazioni finalizzate ad accrescere i suoi asset DR Automobiles c’è la trattativa con Bertone per salvare il carrozziere piemontese dall’insolvenza, acquistandolo totalmente o partecipando a una nuova società. Nata nel 1912, la Bertone carrozza vetture per i più importanti marchi italiani ed è fino al 2009 una holding con 1100 dipendenti. L’operazione non va a buon fine e la dirigenza di Bertone opta per la vendita al gruppo Fiat.

La strategia imprenditoriale di Massimo Di Risio per DR Automobiles

Per realizzare l’ascesa nel mercato, la strategia aziendale di DR Automobilies passa all’importazione di componenti di autovetture dalle cinesi Chery Automobile e JAC Motors, che assembla su licenza al fine di produrre i suoi propri modelli.

La vendita delle automobili avviene inizialmente tramite l’accordo con una rete di centri commerciali arrivando in seguito, con la crescita del fatturato, di una propria rete di vendita e officine. Nel 2010 Massimo Di Risio riceve per la sua attività imprenditoriale il premio “Made in Italy” come Personalità dell’anno.

Partendo dal Sud Italia DR Automobiles si è costruita una reputazione che ha portato a una crescita esponenziale delle auto vendute. Lo stabilimento produttivo sito a Macchia d’Isternia produce oggi circa 3800 auto. Oggi Accanto al marchio DR, che produce Suv per una gamma di fascia alta, ha affiancato dal 2020 il nuovo brand EVO.

Questo nato per scorporamento della casa madre assegna a EVO la vendita di auto di fascia economica. Tra queste anche e soprattutto auto alimentate con energie alternative come l’elettrico, proposte a prezzi concorrenziali.

Il contesto operativo di DR Automobiles

I risultati patrimoniali del 2021 sembrano promettere un successo di vendite che secondo le aspettative di Massimo Di Risio, possono arrivare a quota di mercato pari all’1%. Questo significa avere una vendita media superiore alle mille vetture al mese, una visione ambiziosa frutto dei record di crescita raggiunti, con ottobre 2021 che ha segnato un 372% di crescita rispetto allo stesso periodo 2019. I primi dieci mesi dell’anno DR Automobiles è cresciuta del 136% con 6411 veicoli immatricolati, segnato dall’apice di ottobre contributo dell’uscita del nuovo Suv compatto 4.0.

L’azienda per il 2022 punta a espandere su nuove direttive il suo giro d’affari cominciando dall’offerta di auto per il noleggio a lungo termine. Per confermare il trend di crescita verticale, l’azienda va verso una riorganizzazione dei due marchi DR e EVO. Di Risio conta di raggiungere una diffusione capillare sul territorio nazionale, con l’obbiettivo di arrivare a un aumento delle rete distributiva del 30% entro fine anno.

Il vantaggio di collaborare con la Cina

La strategia imprenditoriale sembra funzionare e godere del vantaggio che le case automobilistiche asiatiche riescono a offrire. Pochissime di queste, infatti, hanno sbocco diretto sul mercato europeo e sono così alla ricerca di nuove occasioni di profitto. DR riesce a mantenere una sua indipendenza dai grandi gruppi, proprio grazie ai prezzi competitivi delle parti che costituiscono le sue auto. Su queste, infatti, non pesano come per i modelli Occidentali il costo degli investimenti per lo sviluppo del prodotto.

Il fenomeno delle fusioni societarie, divenuto particolarmente diffuso negli ultimi due anni, nasce proprio dall’esigenza di contenere questi costi, frazionandoli grazie a un’economia di scala. L’intuizione di Massimo Di Risio avuta quasi 15 anni fa è stata quella di raggiungere accordi di partnership con i grandi costruttori asiatici, prevalentemente cinesi, per condividere le attività di ricerca e sviluppo e le piattaforme produttive.

La produzione delle auto della casa automobilistica è passata dall’assemblaggio di meccanica e carrozzeria in Italia alla realizzazione in Cina su progetto italiano. L’azienda in seguito interviene su componenti estetiche, omologazione e doppia alimentazione.

In questo modo è stato possibile creare sinergie che permettono di ridurre i costi organizzativi e operativi così da offrire un prezzo finale contenuto rispetto alla concorrenza. La flessibilità dei nostri processi interni assicura inoltre alla casa automobilistica una rapidità di risposta in un mercato in continua evoluzione.

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Le tendenze del mercato dell’auto nel 2021

Il mercato dell’auto è arrivato nel 2021 a una svolta storica. Il processo industriale sta venendo riconvertito con incentivi e leggi mirate a ridurre in modo programmatico la vendita e la circolazione delle auto a benzina. Con la necessità sempre più urgente di raggiungere gli obbiettivi di decarbonizzazione dell’economia entro il 2050, i grandi protagonisti dell’auto stanno investendo per riconvertire la loro produzione.

A questo si affianca il trend nello sviluppo delle batterie per auto elettriche sempre più efficienti ed economiche. Per avere un termine di paragone nel 1992 il prezzo sul mercato per le batterie d’auto al litio era di 5000 dollari per kilowattora, mentre oggi siamo a 200 dollari. Un crollo del valore che ha dato slancio al mercato dei veicoli elettrici. A questo si affianca l’agenda verde del Cop26 che per ora è stata bloccata dal rifiuto di diversi costruttori e molti governi, tra cui anche l’Italia.

Molte case automobilistiche tra cui Stellantis hanno deciso di non firmare la dichiarazione di intenti. Lo stop della produzione delle vetture con motore endotermico in favore di quelle elettriche datato 2035 non avverrà. Nonostante questo, la complessità dello scenario internazionale si complica ogni giorno di più, data la consapevolezza dei costruttori che il futuro del mercato sarà comunque delle auto ecologiche. Già a breve termine, entro il 2022, le vendite cumulative stimate dalle case automobilistiche si allineano alla perfezione con le proiezioni di diffusione delle auto elettriche, previste International Energy Agency e pari a 22 milioni.

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