Terzo figlio in Cina? Le città fantasma cinesi potrebbero presto popolarsi

I paesaggi assurdi delle città fantasma cinesi, hanno destato nel pubblico occidentale curiosità e stupore, ma potrebbero essere presto lasciati alla cronaca. Oggi il mercato immobiliare in Cina è pronto a una nuova espansione.

Palazzi Cina

La Cina ha sviluppato enormi infrastrutture anticipando la sua evoluzione demografica. Queste sono corredate di tutto l’occorrente per la vita urbana a eccezione fatta degli abitanti.

Il comunismo di mercato cinese può permettersi di progettare le infrastrutture e solo successivamente far sviluppare un’economia, in grado di assegnare un senso al loro sviluppo architettonico.

La Cina è stata sottourbanizzata per molti anni. Il ritmo di costruzione ha spesso superato il tasso di urbanizzazione, creando quelle che di fatto sono rimaste negli ultimi dieci anni delle città fantasma. Nuovi cittadini si stanno trasferendo in questi anni, con una crescita negli acquisti di appartamenti e l’aumento dei prezzi, che cresceranno tendenzialmente con l’aumento della popolazione locale.

Mentre la Cina continua il suo lungo allontanamento dall’economia di sussistenza e dall’agricoltura, l’urbanizzazione e l’edilizia sono diventate due catalizzatori della crescita senza precedenti. Se nel 1978 solo il 18% della popolazione viveva in città, nel 2020 i cittadini costituiscono il 64% del totale. Il paese ha ora almeno 10 megalopoli con più di 10 milioni di residenti ciascuna.

Per accogliere questo massiccio afflusso, il paese ha intrapreso un vasto piano di costruzione. Questo realizza un indotto economico, che sottraendo risorse dal governo centrale le ridistribuisce in termini di terreni ed edifici, adibiti a tutti gli scopi compresi quelli commerciali. Questo sistema è in grado di andare incontro allo sviluppo di nuove imprese, che accompagnano la crescita della popolazione e la predisposizione a uno stile di vita consumista. L’unica via per riuscire ad attrarre nuove investimenti privati è la modernizzazione del Paese.

Il boom edilizio in Cina alimentato dalla pandemia e dagli investimenti pubblici

Gli abitanti delle città riuscendo e dovendo aumentare il proprio reddito, aumentano in linea tendenziale i consumi interni, riducendo la dipendenza dell’economia dal commercio estero. Ma dare il via a questi progetti significa indebitarsi. Il boom edilizio del prezzo delle case, alimentato dalla recente pandemia è stato finanziato da una spesa record del governo locale, pari a 580 miliardi di dollari.

Il rischio per il governo è che queste nuove città non riescano a generare entrate sufficienti per rendere l’investimento remunerativo. Naturalmente la maggior parte delle costruzioni non hanno una capacità di fungere da investimento. In termini economici, scuole, ospedali, parchi, biblioteche etc. Non sono redditizie se non sul lunghissimo periodo, quando possono sostenere le comunità che partecipano all’economia locale.

Kangbashi è uno degli esempi di città costruite sulla base di queste premesse, oggi è diventata un grande centro urbano. Kangbashi distretto di Ordos City, costruita nel 2004 aveva inizialmente 119.000 abitanti, mentre oggi conta circa 2,2 milioni di persone. Nel 2004 Kangbashi era l’archetipo della città fantasma, con viali aridi, enormi strade deserte ed edifici vuoti. Oggi il 91% delle case sono abitate e la città può oggi continuare a espandersi su premesse economiche funzionali a sostenere la crescita. Si stanno costruendo 3.000 nuove case, saranno pronte entro la fine di quest’anno.

LEGGI ANCHE>>La Cina contro il G7: vuole far pagare meno tasse alle multinazionali

Kangbashi una capitale funzionale ma anche piena di design

Quando il piano originale è stato approvato nel 2004, l’economia locale era in piena espansione grazie all’estrazione di carbone e gas intorno alla zona urbana. Il governo voleva una nuova capitale funzionale ma anche piena di design. Un campus universitario è stato aperto nel 2008 contestualmente alle aspettative del governo di raggiungere i 200.000 abitanti entro la fine del 2025.

La città ancora oggi deve fare i conti con molti cantieri chiusi. Nonostante nuovi posti di lavoro e l’apertura di numerose scuole abbiano accresciuto la popolazione residente, questo non è stato ancora sufficiente per rendere profittevole l’investimento. Secondo gli esperti di economia e pianificazione urbana cinesi, le cose dovrebbero comunque migliorare in modo graduale. Il segretario del Partito Comunista Locale che si è laureato in legge all’Università di Oxford, afferma che effettivamente i piani originali sono stati eccessivamente ambiziosi rispetto all’economia del tempo, ma che l’area offre oggi un grande potenziale per settori come l’istruzione, il turismo, l’assistenza sanitaria e l’industria digitale.

Impostazioni privacy