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In casa non tutto è lecito, attenzione: le multe possono arrivare a diverse migliaia di euro

Un errore comune, qualcosa che spesso riguarda le festività natalizie. Cosa succede se dovessero scoprire tutto?

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Un errore comune si dice spesso, ma dietro l’errore solitamente c’è premeditazione, quindi in realtà no si tratta propriamente di errore ma di comportamento consolidato, volontario, qualcosa che si aveva intenzione di fare e lo si è fatto, punto. Da qui non si scappa. Con l’avvinarsi delle festività natalizie poi questa cosa che di certo non comporta soltanto vantaggi, almeno in teoria, la si sfrutta particolarmente, questa possibilità insomma. Si prova a farla franca sapendo benissimo di essere in errore.

Un’azione ultimamente sempre più comune. Praticamente avvalersi dei servizi di una persona in casa propria per eventi eccezionali oppure anche per la quotidianità e non pensare minimamente di regolarizzare la sua posizione. In genere lo si fa in occasione di feste, di eventi particolari oppure nella più normale consuetudine, un collaboratore o una collaboratrice domestica, una badante e quant’altro. I rischi per chi non comunica la collaborazione all’Inps provvedendo di fatto a regolarizzarla sono davvero enormi con multe fino a 3000 euro.

In casa non tutto è lecito: la realtà riguarda situazioni quasi ormai consolidate

Non regolarizzare una collaborazione lavorativa avvenuta in casa propria in qualsiasi momento e per qualsiasi ragione potrebbe costare al protagonista della vicenda, cioè colui il quale avrebbe dovuto per l’appunto provvedere alla regolarizzazione, una multa più che salata. Far lavorare in nero un proprio collaboratore in casa propria può portare ad una multa anche di 3000 euro. Il problema è doppio perchè poi in queste situazioni si provvede, chiaramente al pagamento in contanti, contravvenendo ad un’altra regola, favorendo di fatto l’evasione fiscale.

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Una omissione chiaramente volontaria che può addirittura portare a sanzioni superiori ai 3000 di cui sopra. Si può arrivare a ben 12mila euro di multa considerando vari aspetti della collaborazione e di ciò che si è evitato di dichiarare. Una bella gatta da pelare, insomma. Nel caso in cui, poi, ci siano ritardi nella regolarizzazione si potrebbe verificare una sorta di sconto per quel che riguarda le ammende, con importi che arriverebbero massimo a poche centinaia di euro. La situazione dunque è più che critica, il fenomeno sempre più comune ed al momento, cosa ancora più grave non pare ci siano novità circa una eventuale presa di coscienza da parte degli italiani, sempre protagonisti di simili vicende.

Paolo Marsico

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