Ordigni nucleari e dove trovarli: in Italia il nucleare c’è ma non si vede! Quanto rischiamo?

Il nucleare è tematica calda e piuttosto attuale. Ma quali sono gli Stati al mondo maggiormente nuclearizzati.

Ecco la top ten stilata dal sito Wojornauls.

nucleare rischio
Canva

La tensione politica e diplomatica cresce di giorno in giorno. La guerra e le diverse visioni del mondo fanno riaffiorare ricordi che vorremmo rimanessero tali.

Ma a prescindere dalle minacce reali o meno che siano, le potenze mondiali mettono in campo non pochi investimenti e risorse per finanziare la creazione del proprio arsenale bellico.

In Italia la situazione è ben diversa, da noi non si detiene (in linea di principio) né si produce. Ma sicuramente non siamo indifferenti, nel bene o nel male, a quello che accade nelle case degli altri.

Ecco allora i 10 Stati maggiormente nuclearizzati sul pianeta, almeno stando alla graduatoria resa nota dal sito Wojornauls.

Il nucleare, dalla decima alla sesta posizione

Al decimo posto ecco l’Iran. Nella fu Persia verrebbe prodotto quanto basta per imbastire un nuovo conflitto nucleare. Sette anni fa, era il 2015, il Paese firmò un trattato di contenimento nucleare concepito dagli Usa con la partecipazione di altri Stati. Il patto immaginava il progresso del piano nucleare iraniano per finalità non belliche.

Al nono posto la Corea del Nord, tra gli Stati meno propensi al confronto. Di recente gli esperimenti nucleari si sono susseguiti con frequenza. Non si dispone di notizie precise circa la quantità di armamenti nucleari in mano a Kim, il che non promette nulla di buono. Il dittatore è tutt’altro che personaggio raccomandabile.

Ottava piazza per Israele. Uno Stato che in quanto a preparazione delle proprie forze militari non bada a spese, l’ultimo trentennio di guerre la dice lunga. Un gradino sopra, stando agli addetti ai lavori, ecco l’India. Un arsenale bellico invidiabile, stando alle statistiche ufficiali dovrebbe detenere circa un centinaio di bombe atomiche. Da statuti l’utilizzo di tale risorsa sarebbe legato esclusivamente a finalità di difesa.

Sesta posizione per il Pakistan. Lo Stato può contare su milizie ben addestrate e su 120 missili.

La top five dei paesi più nuclearizzati al mondo

Quinta posizione per il Regno Unito. La questione nucleare accende le dispute politiche anche in Gran Bretagna. A disposizione della Monarchia circa 225 razzi. Al quarto posto ecco la Cina, con i suoi 250 missili nucleari. Una brutta notizia per i tanti antagonisti in giro per il pianeta. Realtà o solo minacce?

Saliamo sul “podio”. Medaglia di bronzo alla Francia. Anche per i francesi stesso discorso dei britannici, natura pacifista del Paese vale a dire utilizzo di armi solo per difesa.

Medaglia d’argento per gli Usa. La seconda piazza non deve sorprendere, lo Stato ha scommesso tanto sia sulla preparazione dell’esercito sia su altre tipologie di dotazioni belliche.

Medaglia d’oro per la Russia. Sì, stando alla suddetta ricerca, proprio il Paese di Putin, lo Stato invasore, e chi più ne ha più ne metta, sarebbe il più potente in prospettiva nucleare, sebbene non si conoscano le quantità effettive. Si racconta che solamente uno dei missili nelle mani dell’autocrate russo equivalga a circa 3800 bombe della tipologia scagliata contro Hiroshima nel 1945 dai tutt’altro che pacifisti americani.

Il nucleare e l’Italia, binomio inesistente, o quasi

A oggi il nostro Paese non è detentore né produttore di arsenale nucleare. Tuttavia dà accoglienza ad arsenale americano nell’ossequio del trattato di condivisione nucleare della NATO tra gli Stati membri del Patto Atlantico.

Contiamo due basi militari italiane dove sono riposti congegni nucleari made in Usa: Ghedi (Bs) e Aviano (Pn). Nella prima base si contano ordigni nucleari americani in rampa di lancio per essere aviotrasportati dalla Aeronautica Militare Italiana. Nella seconda sono presenti velivoli Usa predisposti al trasporto e al rilascio di bombe di tale natura. Con le intimidazioni manifestate da Putin è chiaro come ambedue le basi siano attualmente in codice rosso, se non oltre.

Ma, come detto in principio, sicuramente non siamo indifferenti, nel bene o nel male, a quello che accade nelle case degli altri e, a questo punto, nella nostra.

Non siamo spettatori disinteressati della detenzione e del potenziale uso del nucleare altrui. Avere alleati o nemici in possesso di queste armi rende in ogni caso il nostro Paese vulnerabile, subalterno e impaurito. Ma queste sono esiti naturali dell’essere schierato nel mondo.

Come non ci rende immuni il fatto di possedere in ogni caso nucleare, sebbene non porti la griffa Made in Italy.

Impostazioni privacy