Giorgia Meloni sabato ha ricevuto i messaggi di congratulazioni dei leader delle istituzioni dell’Unione europea. Rimane l’incertezza di fondo per il nuovo governo di centrodestra.
Il timore dell’Ue è che l’Italia nazionalista imbocchi una grande divergenza nella gestione economico sociale che la allontani dalla strada tracciata per lei.
La banale speranza è che il nuovo presidente del Consiglio scelga la continuità con il governo di Mario Draghi non solo sulla Russia, ma anche e soprattutto sulle riforme previste dal Pnrr.
L’economia dell’Italia è completamente dipendente dalle decisioni che in questo contesto verranno prese dalla BCE e dalle scelte politiche del Governo. La fragilità dei conti pubblici non è in grado di sostenere un’altra crisi senza il sostegno della credibilità delle istituzioni sovranazionali. Anche Von der Leyen ha annunciato
Di voler insieme al Governo italiano per “affrontare le sfide critiche dei nostri tempi dall’Ucraina all’energia”. Prevedendo entro breve un primo incontro di persona a Bruxelles.
L’Italia vive su prestiti per 200 miliardi di euro
L’Italia è l’unico paese che ha chiesto l’intera dotazione possibile sia di trasferimenti diretti, sia di prestiti pari a 200 miliardi di euro. Ci sono tante riforme e investimenti da attuare e le circostanze internazionali non possono essere affrontate senza collaborazione con altri Paesi europei. Oltre la Russia anche Pechino che ha recentemente consacrato Xi Jinping leader per uno storico terzo mandato rimane un punto di domanda rispetto all’Ue.
Quasi tutti coloro che sono intervenuti per parlare della Cina nel contesto dell’Unione europea hanno detto che non dobbiamo ripetere l’errore fatto con la Russia. Secondo Draghi, quelli che noi consideriamo “rapporti d’affari”, per Pechino “sono parte di una regia complessiva del sistema cinese”. Il premier uscente al termine del Consiglio europeo ha alzato le aspettative sulla Meloni. Draghi ha lasciato intendere che il suo successore dovrà essere giudicata dall’Ue per i suoi risultati; in particolare quelli sulla sicurezza energetica.
Un nuovo finanziamento per sei miliardi tramite l’emissione di un BOT a sei mesi
È in questo contesto che il Mef ha emesso la prima tranche di un BOT a sei mesi. Il termine per la prenotazione delle domande da parte del pubblico è fissato al 26 ottobre 2022. Mentre le domande in asta e il collocamento supplementare sono rispettivamente alle ore 11 del 27 ottobre e alle 15.30 del 28 ottobre 2022.
Il BOT a 6 Mesi in questione verrà emesso il 31 ottobre con codice ISIN IT0005512857. La scadenza prevista a brevissimo termine cade il 28 aprile 2023. Il I BOT posto all’asta con il sistema di collocamento dell’asta competitiva sarà offerto per un importo di 6 miliardi di euro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro con un prezzo di riferimento calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato.