Cosa succede all’economia quando le banche smettono di erogare prestiti

Le banche sono oggi più che mai il primo sistema di regolazione dei flussi di capitale. A seconda del livello di accesso al credito sono in grado di concorrere all’espansione dell’economia.

Cessione del credito, Agenzia delle entrate (AdobeStock)
Cessione del credito, Agenzia delle entrate (AdobeStock)

Per questo motivo una stretta creditizia è in grado di causare un effetto che si estende a tutta l’economia di un Paese.

Una stretta creditizia si riferisce a un calo dell’attività di prestito da parte degli istituti finanziari, causato una generale riduzione dei consumi e un rallentamento del mercato del lavoro. Le Banche concedono prestiti in modo da assicurarsi di avere un ritorno economico dovuto al pagamento degli interessi. Tuttavia il livello di credito muta anche sul lato della domanda, in relazione alle politiche monetarie che determinano i tassi di interesse, oppure su quello dell’offerta, in base ai criteri di accesso al credito determinato dalle banche.

Quali sono le cause del credit crunch o stretta creditizia?

Se gli istituti di credito hanno poca liquidità o temono fallimenti o insolvenze, aumentano le loro garanzie selezionando il debitore in base a criteri più o meno stringenti. La stretta creditizia si verifica spesso, anche se non sempre, durante le recessioni. Questo è determinato dall’incertezza economica e di conseguenza dalla capacità dei creditori di stabilire livello di reddito e capacità patrimoniale che il richiedente potrà avere in futuro. Gli individui e le imprese che in passato potevano ottenere prestiti per finanziare nuovi investimenti o fare acquisti importanti, si trovano improvvisamente nell’impossibilità di poter accedere a tali risorse. Sia aziende che consumatori riducono quindi contestualmente le loro spese con un conseguente effetto a catena sull’economia.

In particolar modo le aziende hanno un ruolo determinante, in quanto il loro investimento può riguardare ampliamento del personale e la costruzione di nuove sedi, con ricadute dirette sul mercato del lavoro. Le aziende che non sono in grado di ottenere un prestito devono affrontare problemi di natura strutturale, a causa dei quali sono costrette a ridimensionarsi riducendo o rallentando le operazioni e diminuendo la forza lavoro. In questo modo la produttività diminuisce e la disoccupazione aumenta, due indicatori principali dell’inizio di una recessione.

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La stretta creditizia può essere un mezzo per prevenire crisi finanziarie

Se una gran parte dei debiti diventa inesigibile le banche possono arrivare a diventare insolventi, coinvolgendo tutte le attività connesse sia a livello patrimoniale che finanziario. La ricaduta di una tale possibilità può determinare una politica di prevenzione che porta le banche o i legislatori a limitare in anticipo o a tempo indeterminato l’attività di prestito. Entrambi questi scenari sono noti come stretta creditizia o credit crunch.

Nel corso degli anni si sono sempre più affinati i requisiti patrimoniali a garanzia del corretto svolgimento delle attività degli istituti di credito. In uno sforzo comune atto a evitare il rischio sistemico gli accordi di Basilea hanno determinato nuovi standard patrimoniali e finanziari. Queste regole condivise dalle autorità economiche di oltre centro paesi, sono finalizzati a valutare con verifiche regolari l’affidabilità e l’adeguatezza dei servizi offerti al consumatore, alle attività investimento, autofinanziamento e credito.

I crediti deteriorati rappresentano infatti la fonte di maggiore perdita economica delle banche e sempre più questa attività sta venendo limitata. In Italia e soprattutto a seguito della recessione del 2008 anche negli USA, l’attività di credito richiede in modi diversi molte più garanzie e vincoli rispetto al passato.

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