Pensione non solo a 67anni e 20 di contributi: c’è anche questa possibilità

Non soltanto la pensione di vecchiaia con sessantasette anni di età e venti di contributi: c’è anche questa possibilità, ma come funziona e dettagli

Il tema pensione è sempre di gran rilevanza e cattura attenzione ed interesse, che si parli di quella di vecchiaia, dove occorre il doppio requisito, anagrafico e contributivo, oppure quella anticipata. Circa la prima, non vi è solo quella ordinaria: ecco di cosa si tratta.

Dubbio
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Occorre il rispetto dei requisiti dell’età anagrafica e dei contributi versati per poter avere l’accesso alla pensione di vecchiaia. Tuttavia, come viene spiegato da Proiezionidiborsa.it, l’ordinamento vede la presenza anche di pensioni di vecchiaia diverse e non solo la presenza di quella ordinaria.

Non è impossibile aver accesso anche ad una che non preveda la combinazione dei sessantasette anni più i venti di contributi.

Al riguardo infatti, quella con i suddetti requisiti si lega a quella ordinaria. Senza distinzioni di genere e che dunque ha valore tanto per gli uomini, quanto per le donne. Si tratta della strada ordinaria per l’accesso al pensionamento.

Pensione di vecchiaia, in quali casi accedervi senza 67anni e 20 di contributi

Quando si affronta la tematica, in via generale, del pensionamento e del relativo trattamento, sono tanti, vari e diversi gli elementi che possono esser oggetto di attenzione e che possono suscitare interesse. Si pensi, ad esempio, a chi si chiede se si può andarci nel 2023 a 62/64 anni?

Oppure ancora, in ottica voto ed elezione, come possono cambiare le pensione e il Reddito di cittadinanza, quali le proposte.

Tornando invece al tema in oggetto, come detto approfondito da Proiezionidiborsa.it, si legge di una misura la quale permette l’uscita dal lavoro a sessantasette anni di età. Però, circa i contributi, con un requisito minore. Si tratta della pensione di vecchiaia, in deroga dal momento che permette l’uscita dal mondo lavorativo. Senza che vi sia stato il totale completamento in merito alla carriera prevista dell’eventuale soggetto.

Al riguardo, si legge che sono sufficienti quindici anni di contributi versati, però è bene sottolineante che non riguarda tutti, ma chi ha maturato i suddetti quindici anni di contributi entro la data del trentuno dicembre 1992. Questo discorso si lega tanto agli autonomi quanto ai dipendenti. La medesima anzianità dal punto di vista dei contributi è utile per coloro che a fine 1992 hanno ricevuto l’autorizzazione da INPS in merito alla prosecuzione volontaria della contribuzione.

Le deroghe vi sono anche per coloro che hanno il 1°contributo versato quantomeno venticinque anni prima dalla data della presentazione della richiesta di pensionamento. Solo però a patto che nella carriera dell’eventuale soggetto vi siano quantomeno dieci anni di contributi effetti versati (con  periodi minori di cinquantadue settimane). Ciò per quanto attiene i vantaggi dal punto di vista contributivo per taluni.

Nei casi in cui i soggetti lavoratori avessero avuto il riconoscimento dell’invalidità quantomeno dell’ottanta per cento (da parte delle commissioni mediche INPS), i vantaggi circa l’uscita riguardano il fattore età. Ricordiamo che con la pensione di invalidità gli uomini possono aver accesso al pensionamento a sessantuno uno, mentre le donne a cinquantasei anni. Qui alcuni dettagli e requisiti circa la pensione di vecchiaia anticipata dai 56anni.

Ad ogni modo è bene ed opportuno informarsi su temi ed elementi nonché approfondire, al fine di saperne di più e per il chiarimento di eventuali dubbi. Consigliamo di confrontarsi con soggetti competenti in materia ed esperti del settore.

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