Pensione minima: arriva davvero l’aumento a 1.000 euro per tutti?

Non ci sono novità in tema di pensione minima. Ma Antonello Patta chiede a gran voce l’aumento a €1.000 per milioni di pensionati.

Le pensioni minime in Italia sono estremamente basse. Coloro che percepiscono tali assegni hanno, infatti, delle enormi difficoltà a far quadrare i conti e ad arrivare a fine mese. In molti casi, è necessario l’aiuto di parenti e familiari.

Pensione minima, arriva l'aumento a 1.000 euro per tutti?

Per questo motivo è stato richiesto un adeguamento al costo della vita e un rialzo della pensione minima ad almeno €1.000.

L’Italia rispetto alle altre nazioni europee si contraddistingue per avere le retribuzioni mensili più basse. Lo stesso discorso si estende anche alle pensioni. Questa situazione costringe milioni di cittadini e famiglie ad affrontare enormi difficoltà per far quadrare i conti.

Da quando la crisi economica è diventata più concreta, con il caro energia e l’aumento dei costi delle materie prime, la situazione di milioni di nuclei familiari è ulteriormente peggiorata. Tante famiglie non riescono a far fronte a tutti i pagamenti (es. bollette di luce e gas, affitto, acquisto di alimenti, etc.).

Si tratta di una situazione gravissima che va risolta al più presto. Infatti, in seguito all’aumento dell’inflazione e alla crisi energetica causata dalla guerra tra Russia e Ucraina, in Italia è boom di poveri.

Ad oggi, però mancano ancora tutte le misure necessarie per contrastare la povertà. Per questo motivo occorre intervenire al più presto a partire dalle pensioni minime.

Pensione minima: si spera che gli aumenti arrivino al più presto

La pensione minima in Italia ammonta a 524,23 euro. Gli aiuti stanziati dal Governo, come il bonus energia, possono incrementare lievemente tale importo che è comunque inadeguato per sostenere tutti i costi.

Per questo motivo, il responsabile nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Antonello Patta, ha chiesto che l’adeguamento delle pensioni minime avvenga al più presto e preveda un aumento dell’importo fino a €1.000.

Patta ha specificato che l’Italia è la nazione europea in cui milioni di pensionati vivono con una somma inferiore ai €1.000. Il responsabile del partito ha inoltre puntualizzato che gli stipendi medi sono inferiori al 3% rispetto a 30 anni fa, tenendo conto dell’inflazione.

Basti pensare che in Francia è avvenuto un aumento degli stipendi pari al 30%, mentre negli Stati Uniti l’aliquota è addirittura del 50%.

Partendo da questi presupposti, è dunque chiaro che i lavoratori, soprattutto quelli di ultima generazione, sono poveri. Ad un quadro già pessimo, si aggiunge anche la precarietà del lavoro che è caratterizzato da saltuarietà e da contratti part-time.

Secondo le previsioni degli economisti, la situazione è destinata a peggiorare a causa dell’inflazione che continuerà a salire.

In questo modo, i salari degli italiani verranno erosi e perderanno il loro potere d’acquisto. Questa situazione colpisce tutti, ma aggrava la condizione di chi ha un reddito non elevato.

Per questo motivo, il numero di famiglie che sono prossime alla soglia di povertà è destinato ad aumentare.

Il Governo tenta di risolvere parzialmente queste difficoltà erogando bonus e indennità. Purtroppo, però, questi strumenti non riescono a risolvere in maniera definitiva il problema.

Secondo Patta, si tratta di “miseri palliativi”, che non offrono una soluzione definitiva al problema.

Le possibili soluzioni

Secondo Antonello Patta la soluzione migliore sarebbe quella di aumentare i salari, offrendo almeno il 10% in più all’ora netti. Un’altra proposta, avanzata dal responsabile del partito, è l’innalzamento della pensione minima ad almeno €1000.

Un’altra soluzione, davvero utile, sarebbe quella di bloccare definitivamente i costi delle bollette, calmierare i prezzi dei generi alimentari e di quelli di prima necessità. Infine, occorre creare piani nazionali per la casa e per l’occupazione.

La precarietà del lavoro in Italia dovrebbe essere abolita dal Governo, attraverso una serie di misure e leggi. Senza dimenticare di investire risorse nella scuola e nella sanità pubblica.

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