Permessi legge 104 e Ape sociale per disabili: a chi spettano e dettagli

Come funzionano, a chi spettano, quali dettagli circa i permessi legge 104: ecco a seguire alcuni aspetti da sapere in merito

I lavoratori disabili possono usufruire dei permessi retribuiti qualora in situazione di gravità, secondo la legge 104/02, articolo3 comma3: ecco a seguire alcuni particolari in merito.

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Sono tanti e diversi gli aspetti che è possibile approfondire quando si parla, in via generale, di disabilità e di legge 104, e tra questi vi sono anche i permessi. Ovverosia 3giorni di permesso al mese, i quali sono anche frazionabili in ore. E il cui diritto spetta, come spiega nell’approfondimento InformazioneOggi.it, ai disabili gravi. Genitori, anche nel caso in cui siano adottivi oppure affidataria, di figli disabili in situazione di gravità. E ancora coniuge, parte dell’unione civile o convivente di fatto, a parenti o affini entro il 3°grado di familiari con una grave disabilità.

Si legge che l’estensione del diritto parenti ed affini avviene qualora i genitori, il coniuge, la parte dell’unione civile. O ancora. Il convivente di fatto, abbiano sessantacinque anni di età, abbiano malattie invalidanti. Oppure siano morti o mancanti.

Ma in ottica permessi legge 104 e ape sociale, quali alcuni dettagli da sapere?

Cos’è l’Ape Sociale: chi può chiederla e importi

In merito al tema in oggetto, tanti i possibili approfondimenti ed argomenti che possono interessare. Si pensi ad esempio se riducono i giorni di ferie, i permessi 104, oppure non incidono? O ancora, se i permessi legge 104 sono cumulabili o meno,

Tornando alla questione, come detto approfondita da InformazioneOggi.it, in merito all’Ape sociale, questa è, come i più attenti sapranno, una indennità. La quale è a carico dello Stato. E che è l’INPS ad erogare, entro certi limiti di essa. Il riconoscimento di quest’ultima si lega ai lavoratori, i quali abbiano quantomeno sessantatré anni, iscritti all’AGO dei lavoratori dipendenti. A forme sostitutivi ed esclusive, a gestione speciali circa i lavoratori autonomi e a quella separata.

Nel caso si facesse parte di una delle categorie in basso, potrebbe esser richiesta.

E nel dettaglio si tratta di disoccupati – tra cui anche i dipendenti con contrato a termine che nei 3anni precedenti. Abbiano svolto attività lavorativa per quantomeno diciotto mesi – con l’indennità di disoccupazione conclusa. In tal caso, si richiede una anzianità contributiva di quanto meno trent’anni.

Poi, altra categoria è quella dei caregiver i quali, al momento della domanda, prestano assistenza da quantomeno 6mesi al coniuge, soggetto nella unione civile. O parente di 1°grado convivente  disabile gravi (legge104/92 art.3.comma3). Ne fanno parte anche i lavoratori i quali prestano assistenza ad una parente. Oppure un affine di 2°grado convivente, qualora i genitori. Oppure il coniuge del soggetto disabile in situazione di gravità. Abbiano 70anni, abbiano patologie invalidanti, siano mancati o morti.

E ancora, spiega InformazioneOggi.it, vi è anche la categoria legata agli invalidi civili con ridotta capacità di lavoro. Quantomeno del settantaquattro per cento, e con trent’anni di anzianità contributiva. Vi sono poi i lavoratori dipendenti con trentasei anni di anzianità contributiva, i quali abbiano svolto da quantomeno 7anni negli ultimi dieci, o sei negli ultimi sette, una tra le professioni ritenute gravose.

Ape sociale: 12 mensilità – importi

Per quel che concerne la misura, questa è corrisposta per dodici mensilità. Mentre l’indennità, qualora si fosse iscritti ad una sola gestione, sarebbe pari all’importo della rate mensile dell’assegno pensionistico calcolato al momento dell’accesso, qualora inferiore a 1500€: Oppure pari a 1500€ qualora l’assegno fosse uguale o maggiore di tale cifra.

Permessi legge 104 e Ape sociale

InformazioneOggi.it si sofferma su di un caso che vede un soggetto che ha spiegato di aver avuto riconosciuto da INPS l’invalidità al settantacinque per cento per apnee notturne, diabete. Questi spiega di esser su ossigeno e CPAP. Inoltre, racconta che il medico del CAP gli ha spiegato che non è stata considerare al BPCO e dunque fanno ricorso.

Il soggetto in questione spiega di aver sessantaquattro anni e quasi diciannove. Per quanto concerne i contributi. Egli si domandava se potesse qualificare per l’Ape Sociale e se potesse furiare de 3giorni di permessi al mese, aggiungendo che il CAF gli aveva risposto negativamente. In quanto vi è stato da parte di INPS il riconoscimento di uno stadio severo e non grave. Concludendo nella speranza di un riconoscimento dell’ottanta per cento, al ricorso.

Al riguardo, il chiarimento da parte di InformazioneOggi.it riguarda i permessi legge 104 i quali, si legge, non sono concedibili dal momento che non vi è stato il riconoscimento quale disabile in situazione di gravità. Così come, si legge ancora, non può esservi accesso ad APE Sociale, dal momento che è mancante il requisito. Per quanto riguarda l’anzianità contributiva pari quantomeno a trent’anni.

Viene anche spiegato che qualora venisse accettato il ricorso, andando a raggiungere una percentuale di invalidità dell’ottanta per cento. Il consiglio è di confrontarsi con un patronato o altro ente, in modo tale da poter fare una valutazione delle opzioni nel caso disponibili.

Questi, alcuni dettagli generali. Ad ogni modo è opportuno ed è bene informarsi ed approfondire temi ed elementi. Così da chiarire dubbi eventuali e saperne di più, anche tramite confronti con soggetti competenti in materia e professionisti del settore.

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