Piazza Affari sui massimi degli ultimi 13 anni: perché il trend rialzista potrebbe continuare

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Vediamo anche i motivi per cui il Ftse Mib potrebbe continuare a salire, nonostante il rally già osservato durante la prima parte del 2021.

chiusura borsa
Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Gettyimages)

Si conclude con gli indici in rialzo la prima seduta di giugno, sia per quanto riguarda la Borsa di Milano che per le principali piazze europee. Piazza Affari ha chiuso il mese di maggio con una buona performance di +4,26% e con una impostazione grafica molto incoraggiante, soprattutto su timeframe mensile. Considerata la stagionalità negativa del periodo, aver concluso con un buon rialzo il mese di maggio fa pensare che il mercato azionario italiano possa contare su solide basi, anche di natura fondamentale oltre che tecnica, e che il trend rialzista sia destinato a continuare almeno fino a fine anno (vedi in basso per ulteriori dettagli).

I dati relativi agli indici PMI del settore manifatturiero dell’eurozona, rilasciati questa mattina (per maggiori dettagli, consultare il calendario economico), hanno evidenziato una situazione di espansione del settore sia nella zona euro che nei principali Stati europei, risultando ampiamente superiori a 50, ovvero il livello spartiacque tra espansione e contrazione del comparto considerato, e al di sopra delle attese degli analisti. Questi dati hanno contribuito ad iniettare ottimismo nei mercati azionari europei, con il Ftse Mib che, intorno alle ore 14, ha raggiunto un picco di rialzo pari a circa l’1,30%. Guadagno che, in chiusura, risulta più che dimezzato a causa del calo di Wall Street nei minuti successivi all’apertura delle 15:30, che ha ridimensionato le performance degli indici europei.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Francoforte

Di seguito, l’andamento evidenziato dai principali indici azionari europei in chiusura di seduta:

  • DAX (Francoforte): +0,95%
  • FTSE 100 (Londra): +0,82%
  • CAC 40 (Parigi): +0,66%
  • SMI (Zurigo): +0,63%
  • FTSE MIB (Milano): +0,60% a quota 25,321,82 punti indice
  • IBEX 35 (Madrid): +0,45%

L’indice Euro Stoxx 50 conclude la giornata in rialzo dello 0,80%, a quota 4.071,75 punti, a dimostrazione del clima di fiducia che ha caratterizzato la seduta odierna dei mercati azionari europei.

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Titoli migliori del Ftse Mib

I titoli più acquistati di giornata sono stati i seguenti, tra quelli inclusi nel listino principale della Borsa di Milano:

  • Saipem: +3,98%. Resta ancora valida la possibilità che si completi la figura di inversione rialzista descritta in questo articolo. Qualora il livello indicato venisse superato, si potrebbe impostare un’operazione di acquisto seguendo i parametri suggeriti nello stesso articolo.
  • Tenaris: +2,70%
  • Eni: +2,37%
  • Poste Italiane: +2,03%
  • Cnh Industrial: +1,66%
  • Pirelli: +1,40%
  • Intesa San Paolo: +1,20%
  • Unipol: +1,16%
  • Banco Bpm: +1,03%
  • Atlantia: +0,96%

Titoli peggiori del Ftse Mib

In controtendenza, dunque in ribasso, i seguenti titoli azionari:

  • DiaSorin: -1,80%
  • Moncler: -1,14%
  • Amplifon: -0,80%
  • Inwit: -0,65%
  • A2a: -0,53%
  • STMicroelectronics: -0,41%
  • Buzzi Unicem: -0,25%
  • Banca Mediolanum: -0,25%
  • Azimut Holding: -0,25%
  • Recordati: -0,09%

Prospettive rosee per il Ftse Mib: le ragioni tecniche e fondamentali

Il Ftse Mib è composto dalle 40 principali società italiane per capitalizzazione di mercato, quindi analizzare il grafico delle quotazioni dell’indice ci consente di ottenere preziose informazioni sul possibile andamento futuro del mercato azionario italiano.

Nel grafico qui proposto viene preso in considerazione il timeframe mensile, ciò vuol dire che ogni candela sintetizza l’andamento di un mese di borsa: massimo, minimo, apertura e chiusura.

Innanzitutto, è importante osservare come l’indice abbia raggiunto oggi un massimo di 25.553 punti, ovvero un livello che non veniva toccato dall’ottobre del 2008, quasi 13 anni fa. In secondo luogo, ma non per importanza, si rileva la formazione, in seguito alla chiusura del mese di maggio avvenuta ieri, di un pattern “bullish engulfing”: ciò significa che la candela rialzista del mese di maggio racchiude con il proprio range (differenza massimo-minimo) la candela ribassista di aprile. In altri termini, dopo aver toccato un minimo più basso, rispetto a quello registrato nel mese di aprile, durante il mese di maggio i compratori hanno riacquistato il controllo del mercato e la candela ha chiuso ben al di sopra del massimo di aprile. Si tratta di un ottimo segnale di forza dell’azionario italiano, che segue, inoltre, il breakout sia di area 24.000 punti indice (resistenza che bloccava i tentativi di rialzo da oltre 10 anni, come si può notare dal grafico) che dei 25.000 punti.

L’analisi tecnica e candlestick non lasciano, quindi, spazio a dubbi: il mercato azionario italiano è impostato al rialzo nel lungo termine. Si giunge ad una conclusione analoga anche dall’analisi dei fattori fondamentali, ovvero della possibile evoluzione dello scenario macroeconomico. Si parla, infatti, da qualche settimana, di un possibile rialzo strutturale dell’inflazione: se ciò accadesse, insieme ad una probabile (secondo molti analisti) accelerazione della crescita economica nei prossimi mesi, la Banca Centrale Europea potrebbe, per tenere a bada la crescita del livello generale dei prezzi, decidere di alzare i tassi di interesse. Questa mossa consentirebbe agli istituti bancari di incrementare la forbice tra interessi attivi e interessi passivi, potendo così ottenere una crescita dei margini di guadagno derivanti dalla tradizionale attività di raccolta e impiego fondi. La maggior capacità delle banche di produrre utili determinerebbe un rialzo dei rispettivi titoli azionari a Piazza Affari ( già in corso da qualche mese) e, essendo il Ftse Mib composto soprattutto da titoli bancari, anche l’indice dovrebbe continuare a salire ancora per molto tempo.

La correlazione tra i titoli bancari e l’indice Ftse Mib risulta evidente osservando, ad esempio, il grafico del titolo azionario Unicredit: entrambi gli strumenti finanziari hanno subito grosse perdite a partire da metà 2007, in prossimità dello scoppio della crisi subprime e, da allora, soltanto nel corso di quest’anno hanno evidenziato importanti segnali di ripresa. Unicredit, infatti, prosegue la corsa al rialzo, dopo il completamento della figura di inversione rialzista descritta tempestivamente su questo sito, consultabile tramite il link seguente.

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I dati sull’indice dei prezzi al consumo dell’eurozona a maggio, rilasciati in giornata, rafforzano lo scenario appena descritto: il tasso di inflazione è risultato, infatti, del 2%, ovvero esattamente pari al target prefissato dalla BCE e in netto rialzo rispetto all’1,6% registrato nel mese di aprile. Si tratta, inoltre, della lettura più elevata dal novembre 2018.

Quanto appena detto non significa che il Ftse Mib sia destinato a grandi performance già dal mese di giugno ma che, per i motivi appena descritti, se gli altri mercati dovessero scendere con decisione rispetto ai livelli attuali, l’indice italiano potrebbe conservare una certa forza relativa e non subire perdite eccessive. Dopodiché, soprattutto nell’ultimo trimestre dell’anno, lo scenario è sicuramente tendente al rialzo.

Nota: questo articolo ha finalità puramente informative e didattiche, non deve essere inteso come consiglio operativo di investimento. L’attività speculativa comporta notevoli rischi e chiunque la svolga se ne assume piena responsabilità. Pertanto, l’autore declina ogni responsabilità circa danni derivanti da decisioni di investimento prese dal lettore.

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