Piazza Affari, mercoledì 18 agosto: chiusura positiva, male Moncler

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Una sintesi dei temi più importanti della giornata. 

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La Borsa di Milano conclude gli scambi in territorio positivo, nel contesto di una seduta contrastata, in cui gli indici azionari delle principali borse europee evidenziano un andamento difforme. Questo inizio di settimana è stato caratterizzato dalla prudenza degli investitori, che hanno preferito prendere profitto, generando una correzione ribassista dei mercati, in considerazione di alcuni fattori che hanno ridimensionato il clima di fiducia che aveva spinto al rialzo le borse dalla fine del mese di luglio.

Le performance rivolte in direzione opposta, evidenziate oggi dagli indici europei, sono un sintomo di incertezza, da cui è possibile dedurre che non sono ancora svanite le preoccupazioni legate all’impatto della variante Delta del Covid-19 sulla ripresa economica e alla situazione difficile che si vive in questi giorni in Afghanistan, che determina un’impennata del rischio geopolitico, fattore che di solito tende a spaventare i mercati.

Sul fronte dei dati macroeconomici, sono state confermate le aspettative degli analisti su un nuovo aumento del tasso di inflazione nell’Eurozona, nel mese di luglio. L’indice dei prezzi al consumo, rispetto al luglio 2020, ha registrato un aumento del 2,2%, rispetto al +1,9% rilevato a giugno, sempre su base annuale.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Madrid

Di seguito, le performance evidenziate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:

  • IBEX 35 (Madrid): +1,18%
  • SMI (Zurigo): +0,54%
  • FTSE MIB (Milano): +0,50% a quota 26.357,21 punti indice
  • DAX (Francoforte): +0,28%
  • FTSE 100 (Londra): -0,16%
  • CAC 40 (Parigi): -0,73%

L’Euro Stoxx 50, come sempre ottimo termometro del clima prevalente nei mercati azionari europei, conclude la seduta in ribasso dello 0,17%.

Titoli migliori del Ftse Mib

Questi i titoli azionari che hanno fatto registrare i maggiori rialzi, tra quelli inclusi nel listino principale di Piazza Affari:

  • Interpump Group: +2,56%
  • Unipol: +2,26%
  • A2a: +2,10%
  • Inwit: +1,96%
  • Finecobank: +1,91%
  • Leonardo: +1,65%
  • Atlantia: +1,40%
  • Azimut Holding: +1,21%
  • Pirelli: +1,09%
  • STMicroelectronics: +1,07%

Titoli peggiori del Ftse Mib

I titoli più venduti di giornata, invece, sono stati:

  • Moncler: -2,63%
  • Ferrari: -0,98%
  • Exor: -0,97%
  • Buzzi Unicem: -0,68%
  • Italgas: -0,61%
  • Cnh Industrial: -0,56%
  • Prysmian: -0,12%
  • Eni: -0,10%
  • Campari: -0,08%

Stati Uniti: prudenza a Wall Street, in attesa dei verbali Fed

Clima di attesa a Wall Street, dove i principali indici azionari hanno vissuto una prima parte di seduta nei pressi della parità. Tra meno di un’ora e mezza, infatti, verranno pubblicati i verbali dell’ultima riunione del FOMC, il braccio operativo della Federal Reserve, incaricato di definire gli indirizzi di politica monetaria della banca centrale. Gli investitori e gli analisti finanziari cercheranno di ottenere indizi sulle intenzioni della Fed al riguardo del tapering. Ad oggi, ci si aspetta che l’annuncio del ridimensionamento del programma di acquisto titoli dalle banche avvenga in corrispondenza con il meeting del 21-22 settembre e che gli acquisti vengano effettivamente ridotti a partire dall’autunno, mentre la totale rimozione degli stimoli monetari, sempre secondo gli analisti, dovrebbe concretizzarsi nella prima metà del 2022.

Queste le performance evidenziate dai principali indici azionari di Wall Street, alle 18:40 ora italiana:

  • Nasdaq 100: -0,15%
  • S&P 500: -0,21%
  • Dow Jones: -0,25%

Altre notizie dai principali mercati finanziari: continua la discesa del petrolio

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bundovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende leggermente a quota 103 punti base, in calo di un solo punto rispetto all’ultimo valore di chiusura: il rendimento del Btp risulta pari a +0,55%, mentre il rendimento del Bund si attesta a -0,48%. Sale il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato USA), che risulta pari a +1,29%, in rialzo di 3 punti base rispetto al precedente valore di chiusura.

Torna a salire il prezzo del Bitcoin, dopo quattro sedute di modesto ribasso, che hanno rappresentato molto probabilmente soltanto una pausa del trend rialzista in corso nel mercato, vista la natura delle candele ribassiste, caratterizzate da un corpo poco pronunciato. Ci si attende, dunque, un nuovo impulso rialzista della criptovaluta più famosa, che potrebbe portare il prezzo prima in area 58.000 dollari e poi a rivedere i massimi in area 64.900 dollari. Il Bitcoin quota attualmente 45.850 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di  +2,60%.

Nel mercato valutario, prosegue il ribasso del cambio Euro/Dollaro Usa, che ha toccato un minimo giornaliero in area 1,1692, ovvero il livello più basso da novembre 2020. Il cambio più utilizzato dai traders del Forex quota attualmente 1,1703, corrispondente ad una performance di -0,04% su base giornaliera.

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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in leggero ribasso il prezzo dell’oro, che quota attualmente 1.783,40 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di -0,16% rispetto all’ultimo valore di chiusura. Scende ancora il prezzo del petrolio, a causa dei timori di una possibile contrazione della domanda, derivante dal nuovo aumento dei contagi legati alla variante Delta, soprattutto per quanto riguarda la Cina, principale importatore mondiale di oro nero. Non è stato sufficiente a consentire una ripartenza rialzista delle quotazioni il dato positivo, rilasciato nel pomeriggio, relativo alle scorte di petrolio greggio in giacenza presso le aziende statunitensi: nel corso dell’ultima settimana, le scorte sono diminuite di ben 3.234.000 barili, a fronte di un calo stimato dagli analisti in 1.055.000 barili. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 65,79 dollari al barile, con una performance di -1,20% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 68,47 dollari al barile, con una variazione di -0,81% rispetto all’ultimo valore di chiusura.

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