La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari. Gli sviluppi del caso Evergrande.

La Borsa di Milano chiude per la seconda seduta consecutiva con un guadagno superiore all’1%, in linea con quanto accaduto nelle altre principali piazze europee, spinte al rialzo da un accordo con i propri obbligazionisti che ha consentito al gigante cinese Evergrande, in forte crisi di liquidita, di evitare il default, almeno per il momento. Il Ftse Mib grazie al rimbalzo delle ultime due sedute ha totalmente riassorbito il tonfo di lunedì, quando le borse sono state travolte da un’ondata di vendite, proprio a causa dei timori legati al rischio di fallimento di una delle principali società del settore immobiliare cinese e alle possibili ricadute anche nel mondo occidentale, dove tanti fondi di investimento sono esposti in modo rilevante nel comparto real estate e nei mercati obbligazionari orientali.
Pur rimanendo una situazione molto delicata, a causa degli elevati livelli di indebitamento della società, i mercati sono stati tranquillizzati dall’annuncio di un accordo tra Hengda Real Estate (società controllata da Evergrande) e gli obbligazionisti cinesi, in base al quale è stato predisposto un piano per il rimborso degli interessi su un prestito obbligazionario in scadenza nel 2025, destinato al mercato obbligazionario nazionale. Secondo Bloomberg, l’accordo prevede il pagamento, da parte di Evergrande, di 232 milioni di yuan (pari a 30,5 milioni di euro) di quota interesse, un debito la cui scadenza è prevista per domani. Si tratta, però, di un rimborso molto piccolo rispetto all’ammontare complessivo del debito (circa 260 miliardi di euro), per cui il rischio di default è ancora lontano dall’essere scongiurato. Altre cedole legate a prestiti obbligazionari sono in scadenza la prossima settimana, in data 29 settembre, e al momento non si sa se e come Evergrande sarà in grado di far fronte anche a questo impegno.
La banca centrale cinese, inoltre, sta iniettando liquidità nel mercato obbligazionario, per contrastare gli effetti negativi della crisi di Evergrande. Oggi ha acquistato asset per un valore complessivo di 120 miliardi di yuan, dopo i 100 miliardi già iniettati tra venerdì e sabato. L’operazione è stata effettuata nella forma di un “reverse repo”, ovvero sulla base di un accordo che prevede il riacquisto degli asset da parte del venditore, ad una certa data, ad un prezzo prestabilito superiore rispetto al prezzo di acquisto versato dalla banca centrale.
La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Londra
Di seguito, le performance registrate dai principali indici azionari europei, in chiusura di seduta:
- FTSE 100 (Londra): +1,47%
- FTSE MIB (Milano): +1,44% a quota 25.717,46 punti indice
- CAC 40 (Parigi): +1,29%
- DAX (Francoforte): +1,03%
- IBEX 35 (Madrid): +0,60%
- SMI (Zurigo): +0,41%
L’Euro Stoxx 50 termina la seduta in rialzo dell’1,29%, a quota 4.150,19 punti.
Titoli migliori del Ftse Mib
- Tenaris: +5,20%
- Unicredit: +3,52%
- Stellantis: +3,24%
- Cnh Industrial: +3,24%
- Moncler: +3,19%
- Bper Banca: +2,92%
- Eni: +2,64%
- Banco Bpm: +2,58%
- Prysmian: +2,43%
- Intesa San Paolo: +2,20%
Come ieri, particolarmente brillanti i titoli del settore energetico, tra cui Tenaris, e i titoli del settore bancario. L’indice settoriale Ftse Italia Energia ha chiuso la seduta in rialzo del 2,07%, mentre l’indice Ftse Italia Banche guadagna il 2,36%.
Titoli peggiori del Ftse Mib
- Nexi: -1,60%
- Terna-Rete Elettrica Nazionale: -1,06%
- Italgas: -1,01%
- Recordati: -0,94%
- Snam: -0,48%
- A2a: -0,33%
- Inwit: -0,22%
- Diasorin: -0,15%
- Hera: -0,11%
Stati Uniti: ottimismo sull’orientamento accomodante della Fed
In rialzo anche Wall Street, reduce da una seduta terminata in territorio negativo, nonostante l’iniziale impostazione rialzista. Queste le performance evidenziate dai principali indici statunitensi, in attesa dell’appuntamento con la Fed:
- Dow Jones: +1,22%
- S&P 500: +1,07%
- Nasdaq 100: +1,00%
Manca poco più di un’ora alla conferenza stampa di Jerome Powell (ore 20:30), che conclude la due giorni di meeting della Fed e dalla quale gli analisti sperano di ottenere maggiori dettagli sui piani della Federal Reserve per quanto riguarda l’inizio del tapering e sulla portata del ridimensionamento degli acquisti obbligazionari. Il sentiment positivo diffuso a Wall Street nelle ore immediatamente precedenti fa pensare che gli investitori siano ancora fiduciosi circa il mantenimento di toni accomodanti da parte della banca centrale e sul fatto che, l’eventuale annuncio di inizio del tapering, rispetterà i principi di prudenza e gradualità del ritiro degli stimoli monetari, come preannunciato da Powell a fine agosto.
Lo scenario più probabile, secondo gli analisti, è costituito, però, dal rinvio di tale annuncio al mese di novembre, con avvio effettivo del tapering a dicembre. Gli esperti prevedono una riduzione mensile degli acquisti pari a 15 miliardi di dollari, che abbasserebbe l’ammontare complessivo dagli attuali 120 a 105 miliardi di dollari al mese.
Altre notizie dai principali mercati finanziari: Bitcoin supportato dal livello dei 40.000 dollari
Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, scende a quota 99 punti base, in calo di 2 punti rispetto all’ultimo valore di chiusura: il rendimento del Btp scende a +0,66%, mentre il rendimento del Bund rimane stabile a -0,33%. Piuttosto stabile il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), che risulta pari a +1,31%, in calo di un solo punto base rispetto all’ultimo valore di chiusura.
Rimbalza con decisione il prezzo del Bitcoin che, dopo aver toccato ieri un minimo di seduta in area 40.200 dollari, è stato spinto al rialzo grazie alla tenuta dell’importante area di supporto (precedentemente resistenza) compresa tra i 40.000 e i 41.000 dollari. Un eventuale breakdown di tale area, con quotazioni al di sotto della soglia dei 40.000 dollari, sarebbe un segnale molto negativo per le quotazioni della criptovaluta. Attualmente, il Bitcoin quota 43.200 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di +6,40%.
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Nel mercato valutario, sale leggermente il cambio Euro/Dollaro Usa, che quota attualmente 1,1734 dollari, corrispondenti ad una performance di +0,10% rispetto al livello di chiusura della scorsa seduta.
Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in moderato rialzo il prezzo dell’oro, che quota attualmente 1.778 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di +0,20% rispetto all’ultimo valore di chiusura. In netto rialzo il prezzo del petrolio, dopo che il dato sulla variazione delle scorte di petrolio greggio in giacenza presso le aziende statunitensi ha evidenziato nuovamente un dato migliore delle attese: le scorte sono diminuite, infatti, di 3.481.000 barili su base settimanale, mentre gli analisti stimavano un dato pari a -2.440.000. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 72,25 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di +1,63% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 75,90 dollari al barile, con una variazione di +2,07% rispetto all’ultimo valore di chiusura.