Powell lancia l’allarme: “Bitcoin possibile strumento speculativo”

Il Presidente della Federa Reserve Jerome Powell, saluta la quotazione in Borsa di Coinbase con un avvertimento: “pericolo speculazione”.

Jerome Powell - Bitcoin (Google immagini)
Jerome Powell – Bitcoin (Google immagini)

Il Presidente della Federal Reserve (la Banca Centrale degli Stati Uniti) prova a raffreddare gli entusiasmi per le quotazioni record del Bitcoin e delle criptovalute in generale. Le sue dichiarazioni all’insegna della prudenza hanno già animato il dibattito tra gli analisti. Verosimilmente, influenzeranno le principali piazze finanziarie e gli investitori.

Interrogato dalla stampa durante un evento organizzato dalla Bank of International Settlement Jerome Powell ha dichiarato che cripto-asset come i Bitcoin sono altamente volatili. Non sarebbero quindi ideali per essere messi da parte come valore o per fare acquisti. Si è spinto ad affermare che le criptovalute «sono più che altro degli asset speculativi, più simili all’oro che al dollaro».

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Il rischio speculazione è reale secondo Powell

Powell cerca quindi di smarcarsi da due suggestioni ricorrenti. Quella del dollaro elettronico, innanzitutto. Ma anche dalla definitiva commistione definitiva tra finanza reale e digitale.

L’entusiasmo relativo alla quotazione a Wall Street di Coinbase va quindi contenuto. Il Bitcoin va semmai paragonato all’oro, bene volatile per eccellenza. Giammai al dollaro americano, sostenuto da una complessa infrastruttura e regolazione finanziaria. Fare riferimento al Bitcoin come “bene sicuro” per risparmi e investimenti è molto rischioso.

Le quotazioni dei Bitcoin sono aleatorie. Potrebbero potenzialmente variare molto in brevissimo tempo. Il rischio più concreto riguarda la possibilità che si gonfi una pericolosa bolla speculativa. Anche le autorità della Federal Reserve faticherebbero a contenere gli effetti disastrosi di un simile fenomeno.

Secondo il vertice della Fed, inoltre, gli Stati Uniti non hanno alcun motivo di brevettare una propria moneta virtuale.

Nemmeno bisogna competere con la Cina nell’elaborazione di una criptovaluta nazionale. Per proseguire, spiega, ci sarebbe bisogno dell’accordo bipartisan al Congresso e della volontà chiara dell’Amministrazione Biden. Il lavoro di coinvolgimento pubblico non è per ora nemmeno alle sue fasi embrionali.

Quali che siano i prossimi sviluppi del mercato delle criptovalute una cosa è certa. Le parole del Presidente della Banca Centrale più importante del mondo peseranno in modo considerevole.

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