Fisco, prelievi bancomat nel mirino: quando scattano i controlli

Alta l’attenzione sul contrasto all’evasione fiscale: i dettagli sui controlli, prelievi bancomat e altri particolari al riguardo

Grande interesse in merito alla quesitone dei prelievi bancomat e, in generale è alta l’attenzione per quel che riguarda la lotta all’evasione fiscale. Da più parti si parla di un inasprimento dei controlli e aumento delle sanzioni per chi venisse scoperto ad infrangere la legge o chi non si adeguasse in temi rapidi alla nuova normativa. Di seguito i dettagli.

Fisco, prelievi bancomat nel mirino: quando scattano i controlli
fonte foto: adobestock

Si parla, e molto, della lotta all’evasione fiscale, con una nuova stretta che sarebbe in arrivo per quanto riguarda il prelievo che si fanno dagli sportelli bancomat. Come spiega Quifinanza.it, vi sarà la possibilità da parte del Fisco di monitorare maggiormente ed in modo più assiduo ed efficace gli spostamenti sui conti correnti e i movimenti delle carte di credito.

Viene menzionata una notizia riportata da diverse agenzie di stampa e quotidiani nel corso della giornata del 6 maggio, e si fa cenno, si legge, ad una sorta, per così dire, di “super anagrafe dei conti correnti“, che sarebbe messa a punto dal Governo con il coinvolgimento di tecnici del ministero dell’Economia e delle Finanze con quelli del dicastero dell’Innovazione Tecnologica.

Tra i cambiamenti più importanti, ci sarebbe quello inerente i nuovi controlli, i quali potranno essere eseguiti dagli organi di vigilanza competenti; ad essere verificate, spiega Quifinanza.it, sarebbero le abitudini degli italiani inerenti in particolare modo l’uso del bancomat, che è attualmente uno degli strumenti più importanti e coinvolti a proposito di evasione o riciclaggio di denaro.

Prelievi e attività bancomat, i controlli del Fisco: alcuni dettagli

Già si è parlato del tema legato all’introduzione della doppia sanzione circa pagamenti POS e carte dal 30 giugno per coloro che si rifiutassero di fornire i pagamenti ai clienti che ne fanno richiesta, e in tema di controlli dunque attenzione alta anche per quanto riguarda i prelievi e le attività inerenti l’uso del bancomat.

Come spiega Quifinanza.it, che menziona gli esperti, il parametro che verrebbe impiegato riguarda la media dei prelievi effettuati da un soggetto nel corso degli anni. Mediante analisi delle attività svolta attraverso il bancomat, le autorità preposte potrebbero intervenire con la formulazione di un preavviso, oppure direttamente generando una segnalazione di caso sospetto, qualora si verificassero due casi estremi, si legge.

Nel dettaglio: qualora venissero fatti troppi prelievi ravvicinati in un lasso di tempo relativamente ristretto; qualora ne venissero registrati troppo pochi in confronto alla media standardizzo e rispetto alla tipologia di vita e di lavoro di un soggetto.

Tali controlli e verifiche potrebbero condurre, qualora l’iter della segnalazione venisse portato avanti in seguito ad un riscontro delle anomalie, ad una serie di accertamenti dell’Agenzia delle Entrate che, in modo accurato, potrebbe poi provare a comprendere il motivo di tale eventuale situazione e perché starebbe avendo luogo.

Ipotizzando un esempio, si legge su Quifinanza.it, qualora si prelevassero più di 10 mila € in un mese, anche se non nella stessa soluzione, il lavoratore bancario preposto dovrà chiedere al soggetto ciò che questi vorrà fare con la suddetta liquidità, per poi comunque contattare la direzione dell’istituto. Sarà poi a discrezione dell’Unità di Informazione Finanziaria optare per procedere o meno ad ulteriori controlli da parte del Fisco.

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