Pensione: quota 93 | Assegno vedovanza: incredibile novità | Diventare ricchi con 1000 Lire

Pensione anticipata grazie a quota 93, come funziona l’assegno di vedovanza e diventare ricchi con 1000 lire: ecco tutti i temi caldi della settimana.

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Pensione anticipata, è in arrivo “Quota 93” che consentirà ai lavoratori di uscire prima dal mercato del lavoro. Ecco chi potrà richiederla e di cosa si tratta. Ma non solo, sono in molti a voler sapere cos’è e come funziona l’assegno di vedovanza erogato dall’Inps.

Se tutto questo non bastasse, tra i temi caldi della settimana si annovera una delle banconote forse in assoluto più note del panorama collezionistico italiano, che offre la possibilità di portare a casa un bel po’ di soldi. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito e soprattutto cosa sta succedendo.

Pensione anticipata con Quota 93: tutto quello che c’è da sapere

Secondo fonti governative il Governo è già al lavoro per discutere una nuova misura chiamata “Quota 93”. In base alle prime indiscrezioni, quest’ultima consentirebbe di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro, purché in possesso di determinati requisiti. Tale misura non riguarderà tutti i lavoratori, ma solo alcune determinate categorie. In particolare ad essere interessati da tale misura, se confermata, saranno gli operai edili.

A tal fine i Partiti hanno chiesto una riduzione degli anni contributivi necessari al pensionamento da 36 a 30. Questo vuol dire che nel caso in cui dovesse essere confermata Quota 93,  i lavoratori del settore edile potranno andare in pensione a 63 anni con soli 30 anni di contributi. Ricordiamo, inoltre, che sono stati riconosciuti agli operai edili e a numerose altre categorie di lavoratori con posizioni usuranti diverse agevolazioni.

In particolare è possibile richiedere la pensione anticipata a patto che l’attività usurante sia stata svolta per almeno sette anni negli ultimi dieci anni o almeno per metà dell’intera carriera lavorativa. La condizione di lavoro usurante, è bene sottolineare, deve essere riconosciuta dall’Inps, con il lavoratore che, dal suo canto, deve provvedere ad inoltrare apposita domanda all’istituto di previdenza.

Per approfondire LEGGI >>> Pensione anticipata, in arrivo Quota 93: cosa vuol dire e chi potrà richiederla

Assegno di vedovanza: cos’è, come funziona e a chi spetta

Accanto alla sofferenza dovuta alla perdita, coloro che si ritrovano a dover affrontare un grande dolore come il lutto e la morte del coniuge, si possono ritrovare a dover fare i conti con alcune difficoltà di tipo economico. Proprio in tale ambito è possibile accedere, purché in presenza di determinati requisiti, alla pensione di reversibilità. Ma non solo, in determinati casi è possibile anche richiedere e ottenere l’assegno di vedovanza riconosciuto dalla legge.

Quest’ultimo si presenta come un contributo che va ad integrare la pensioni di reversibilità, che, è bene sottolineare, non spetta e non può essere richiesto da tutti. In particolare tale misura è pensata per garantire un valido aiuto ai soggetti che oltre ad essere rimasti vedovi, si trovano anche in condizioni di particolare disagio dal punto di vista economico e fisico. A poterne fare richiesta si annoverano i vedovi inabili al lavoro o titolari di accompagnamento.

Per quanto riguarda i requisiti, al fine di poter usufruir usufruire dell’assegno di vedovanza, i soggetti richiedenti devono essere titolarti dell’assegno di accompagnamento o inabile al lavoro. Ma non solo, il reddito annuo deve essere inferiore al limite previsto annualmente, ovvero inferiore a 32.148,88 euro. Se il reddito non supera tale cifra, ma risulta maggiore a 28.659,49 euro, si ha diritto a tale assegno, ma in misura inferiore. Entrando nei dettagli gli importi sono pari a 52,91 euro al mese per i redditi inferiori a 28.659,42 euro. L’importo di tale sussidio scende a 19,59 euro al mese in presenza di redditi superiori a tale soglia, ma comunque inferiori a 32.148,88 euro.

Per approfondire LEGGI >>> INPS e assegno di vedovanza, come funziona: c’è una (grossa) novità inaspettata

Banconote 1000 Lire Giuseppe Verdi: ecco quanto valgono oggi

Vi sono alcune banconote che hanno fatto la storia. Tra questa si annovera una delle più famose del panorama collezionistico italiano, che ad oggi vale una vera e propria fortuna. Si tratta della 1000 Lire Giuseppe Verdi.  Il volto del noto compositore, ricordiamo, è stato ininterrottamente riprodotto su una delle due facciate delle banconote da 1000 lire nel periodo compreso dal 1962 al 1981. Due le versioni stampate in quegli anni, entrambe particolarmente ricercate.

Per approfondire LEGGI >>> Banconote, ricco con 1000 lire? È più che possibile: occhio alla foto

Entrando nei dettagli interesserà sapere che i primi esemplari della banconota con il volto di Giuseppe Verdi, ovvero emesse nel 1962, presentano un numero seriale compreso tra A42 ed L43. Tali banconote oggi, se in ottimo stato di conservazione, valgono tra i 25 ed i 300 euro. Quelle emesse in seguito, con la prima lettera del seriale X o Z,  invece, hanno ad oggi un valore che oscilla tra i 30 e i 350 euro. Il valore aumenta in presenza di serie che iniziano per Z08, Z09, Z10 e X14. Quest’ultime, sempre se in ottime condizione, vengono valutate tra i 450 ed i 750 euro. Altre versioni, invece, possono essere vendute con prezzi fino a 200 euro.

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