In questi giorni l’INPS, ai titolari del reddito di cittadinanza, ha inviato un SMS che fa preoccupare e si pensa che può far perdere l’assegno unico figli.
L’INPS invia il messaggio attraverso il servizio INPSInforma e riporta: “la sua domanda di assegno temporaneo figli minori è decaduta”. Il messaggio si rivolge, oltre ai titolari del reddito di cittadinanza, anche a coloro che hanno fatto domanda dell’assegno temporaneo figli.
In effetti, per i percettori del sussidio di cittadinanza, il messaggio significa che si interrompe l’assegno temporaneo figli e da marzo 2022 riceveranno in automatico l’assegno unico e universale figli. Quindi, il messaggio non intende la sospensione dell’erogazione delle mensilità dovute per i mesi di gennaio e febbraio, come chiarisce anche l’Istituto nella circolare n. 23 del febbraio 2022.
Assegno unico e universale figli anche ai nonni per i nipoti, lo dice l’INPS
Tuttavia, non bisogna sottovalutare il messaggio INPS, perché non tutte le situazioni sono uguali. Per questo in caso di dubbi sulla propria pratica, si consiglia di utilizzare il servizio “INPS risponde”. È possibile accedere al servizio direttamente dal sito INPS o tramite l’app MyInps, con le credenziali SPID, CNS o CIE o anche senza credenziale. Inoltre, se si ha poca dimestichezza con app e PC, è possibile telefonare al contact center al numero gratuito 803 164 164 (da rete fissa) o 06 164 164 (da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore).
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Ricordiamo che per ottenere l’erogazione in automatico dell’assegno unico e universale è necessario l’ISEE 2022 del nucleo familiare, possono presentare domanda anche coloro che non hanno l’ISEE. In questo caso l’assegno è corrisposto in misura fissa. L’assegno per i figli minori varia a secondo del reddito e della composizione del nucleo familiare.
Il valore massimo è di 175,00 euro fino ad arrivare con un ISEE uguale o superiore a 40.000 euro, a 50 euro. Invece, per i figli maggiorenni, fino a 21 anni (a determinate condizioni), l’assegno va da un massimo di 85 euro ad un minimo di 25 euro. Per i figli disabili non esiste un limite di età e sono previste delle maggiorazioni in base alla disabilità media, grave o non autosufficiente.
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