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Economia e Finanza

Fermare una crisi? Un bonifico bancario a tutti i cittadini

Una delle proposte che ha fatto più discutere negli anni passati ma potrebbe essere riproposta sotto altre forme: accreditare il denaro direttamente ai cittadini con un effetto immediato sulle condizioni economiche e la capacità di spesa.

Il concetto di helicopter money fu ideato per la prima volta da Milton Friedman, premio Nobel per l’economia nel 1976, considerato il padre della teoria monetaria. L’ipotesi, allora piuttosto estrema, fu ribattezzata per questo helicopter money, restituendo l’immagine rocambolesca di un aiuto elargito con la distribuzione di soldi dal cielo per mezzo di un elicottero. L’ipotesi era stata ripresa nel 2015 da Ben Bernanke, ex governatore della Federal Reserve., un’alternativa che potrebbe essere presa in considerazione soltanto se si riuscissero a evitare gli effetti inflazionistici di una manovra tanto diretta e positiva sul breve termine, quanto controproducente sul lungo periodo.

Questa proposta, a patto che si rispettino determinati criteri, rappresenta un’alternativa per portare maggiore liquidità nelle casse statali, ridistribuendola alle fasce più bisognose, rispetto a una strategia basata sull’indebitamento dello Stato per mezzo di meccanismi di acquisto di titoli da parte della Banca Centrale o di privati, così anche dell’intervento fiscale.

In paesi caratterizzati da un basso livello di sviluppo economico, debiti elevati e soprattutto bassi tassi di interesse, potrebbe applicarsi sul breve termine un finanziamento diretto dei cittadini, anche sotto forma di un taglio sufficientemente elevato delle tasse, al fine di produrre quella spinta necessaria all’aumento dei consumi per innescare un circolo virtuoso nella spesa e negli investimenti.

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Esiste un alternativa al quantitative easing?

Quando in casi del genere il quantitative easing non può produrre gli effetti desiderati, essendo il costo del denaro la variabile sulla quale essa incide maggiormente, e non essendo questa la condizione per la quale un’economia con tassi di interesse già particolarmente bassi, potrebbe tornare a crescere, l’ipotesi alternativa di Friedman potrebbe  funzionare, ma solo qualora fosse applicata con delle restrizioni.

Per esempio la quantità di denaro elargita ai cittadini dovrebbe essere sufficientemente alta da compensare i loro bisogni primari, ma sufficientemente ridotta da non rischiare che una parte di questa venga conservata, essere spesa entro un determinato limite di tempo.

La BCE, nonostante le sue manovre espansive, da tempo non riesce ad avvicinare l’inflazione all’obbiettivo del 2%. La media degli ultimi dieci anni è stata infatti appena del 1,2%, tuttavia una strategia alternativa al quantitative easing non farebbe altro che spostare il problema dall’economia sofferente per la riduzione della capacità di spesa dei cittadini, verso una politica fiscale di indebitamento della Banca Centrale o in alternativa dello Stato, che dovrebbe ricapitalizzarsi in futuro esigendo degli interessi o emettendo nuovo debito finanziato da soggetti stranieri.

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Gli effetti sull’economia del basso tasso di inflazione

L’inflazione sta quindi scomparendo e nonostante questo genere di manovre potrebbe in futuro continuare a ridursi, in quanto sembra che una simile politica sul lungo termine non faccia altro che intaccare la capacità di spesa dei sistemi previdenziali europei. Questi infatti, investendo sui titoli di Stato, ricevono nel tempo un rendimento che diventa sempre più esiguo e al peggiorare delle condizioni economiche, con il diminuire dei contributi versati, diventerà sempre più difficile mantenere un livello di reddito sufficiente ai fini pensionistici, indebolendo di conseguenza i consumi e appesantendo l’economia.

La possibilità di potersi finanziare chiedendo un prestito con interessi molto bassi, garantisce anche ad aziende particolarmente inefficienti di continuare a competere sul mercato, che diventa in questo modo penalizzante per le società che si sono dotate di soluzioni o hanno realizzato dei prodotti competitivi, che non vedono adeguatamente premiati dal punto di vista economico i loro sforzi dato l’eccesso di offerta.

Una misura come l’helicopter money potrebbe essere quindi applicata con un programma pianificato, aggiustando la misura economica ai risultati che emergerebbero di volta in volta sui livelli di inflazione, fino a riuscire a raggiungere l’obbiettivo di politica monetaria subito sotto il 2%. Una stima fatta nel 2019 ha valutato in circa 900 miliardi di euro il costo per una simile manovra.

Questo genere di manovra avrebbe in oltre degli effetti positivi sulla politica e sull’euroscetticismo, avvicinando i cittadini comuni alla percezione di un’Europa meno elitaria, rimettendo i governi nazionali a lavoro in un ottica di responsabilizzazione e miglioramento dell’economia e dei conti pubblici, nonché quindi l’efficienza delle proprie infrastrutture, non potendo più contare sulla possibilità di indulgere sui prestiti a bassissimo costo.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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