Addio Reddito di cittadinanza: la verità che nessuno dice

Nel caso di ipotetico stop e cancellazione del reddito di cittadinanza, cosa cambierebbe per chi già lo percepisce? Ecco a seguire alcuni particolari in merito

Sono tanti gli interrogativi riguardo il Reddito di Cittadinanza, con i percettori che prestano molte attenzioni a quelle che potrebbero essere le mosse del prossimo governo Meloni: nel caso di ipotetico stop e cancellazione della misura, quali i presunti scenari per chi è già percettore?

rdc
Canva

Si tratta di un tema dalla gran rilevanza, quello che si lega al RdC, misura che come noto potrebbe essere oggetto di cambiamenti da parte del prossimo governo Meloni. Ad esempio, come viene rivelato da alcune fonti interne a FdI, – si legge su Money – e si pensi a Maurizio Leo, potrebbe esservi l’ipotesi di spacchettare la misura stessa in 2, tenendo il sostegno di tipo economico, e anche aumentarlo per chi non risulta occupabile e toglierlo a chi potrebbe lavorare, andando a girare le risorse alle aziende, con riconoscimento di nuovi incentivi legati alle assunzioni.

Si legge che la riforma, nel caso in cui il Cdx trovasse un accordo celermente, potrebbe veder l’approvazione con la legge di bilancio in vigore dal prossimo 01/01/2023. In merito, in tanti si interrogano sulle tempistiche inerenti la cancellazione.

Si ponga il caso che l’esecutivo non perdesse tempo, con una ipotetica eliminazione della misura già da gennaio prossimo, quantomeno rispetto a chi fosse già da subito occupabile. Cosa potrebbe accadere ai pagamenti?

Viene spiegato che in relazione a tale quesito occorre un approfondimento del concetto di diritto acquisito, con cui si vanno a tutelare i cittadini da conseguenze legate ad eventuali cambiamenti inerenti l’ordinamento giuridico.

Proieizionidiborsa.it si sofferma sul concetto di cristallizzazione del diritto, ovvero sia ciò che tutela ad esempio i lavoratori i quali si vanno a trovare con una misura di pensione oramai scaduta ma su cui già vi è stata maturazione dei requisiti prima della cessazione.

Coloro che hanno maturato il diritto ad una pensione nel momento in cui quest’ultima era in funzionamento, non va a perdere il relativo diritto, pur se l’anno a seguire fosse sparita. Un meccanismo, viene spiegato, che riguarda anche le misure di tipo assistenziale, e riguarderebbe anche il RdC.

Reddito di cittadinanza, in caso di stop dal 2023 cosa cambierebbe per chi lo prende: scenari, il punto

Tiene dunque banco il tema reddito di cittadinanza in ottica prossimo governo Meloni, con tanti e diversi aspetti che destano attenzione: spunta l’ipotesi decadenza RdC in questo caso, ecco di cosa si tratta.

Tornando al punto in oggetto, Proieizionidiborsa.it spiega che in teoria anche circa RdC si legherebbe il sopracitato meccanismo di tutela del rispetto rispetto a chi lo avesse già maturato, mentre la misura era in azione, non andrebbe a perderlo a seguito di un ipotetico depennamento dal sistema da parte del Governo. Sebbene, si legge, ciò non accadrebbe totalmente riguardo un presunto stop al RdC a partire dal 2023.

Nel dettaglio, al confronto col concetto di cristallizzazione delle pensioni, un aspetto diverso c’è, ovvero sia ne beneficerebbe chi la domanda l’ha già presentata nel periodo in cui la misura in attiva. Per costoro, probabilmente, nel caso di ok arrivato da INPS non vi sarebbero rischi circa la perdita. Tuttavia, si legge ancora, un soggetto che aveva i requisiti utili l’anno prima non potrebbe andare a presentare la domanda nel 2023.

Potrebbe esservi uno stop dall’esecutivo della misura per gli anni prossimi, mettendo un fermo alle nuove domande/richieste di rinnovo.

Una eventuale modifica della legge che ha visto l’introduzione della misura non inciderebbe – spiega Money – sulla posizione di chi ne beneficia che ha fatto richiesta seguendo quanto disposto dalla normativa vigente. Quest’ultima va a stabilire che la misura spetta per diciotto mensilità consecutive e vede la possibilità del rinnovo per altri diciotto mesi, tranne nei casi in cui non si soddisfi più i requisiti o nel caso in cui via sia stata una sanzione che vada a comportarne la decadenza.

Per tali aspetti, viene spiegato che il prossimo governo, restando sempre nel campo ipotetico, si potrebbe limitare al blocco delle nuove domande e richieste di rinnovo. Per chi già lo percepisce resterebbe salda la scadenza delle diciotto mensilità.

Rdc e ipotesi eliminazione stop: altri aspetti in merito

Rispetto a tale argomento, si può far riferimento a quanto avvenuto riguardo il passaggio da Rei a Rdc. Viene spiegato infatti che i beneficiari del Rei hanno visto la tutela da parte del legislatore, dal momento che chi ne beneficia poteva non esser interessato a tale passaggio.

E mediante il decreto numero 4 del 2019, poi legge 26/2019, è stato deciso che chi risultava percettore del Rei ne avrebbe goduto sino alla scadenza naturale, – senza che vi fosse possibilità di rinnovo/nuova richiesta del del medesimo – tranne se non vi fosse l’interesse verso il passaggio subito al Reddito di Cittadinanza.

Ciò teoricamente potrebbe aver valenza anche per quest’ultimo, quale diritto acquisto di chi ha fatto richiesta secondo la normativa vigente, a cui la posizione giuridica acquisitiva dovrebbe essere garantita, quantomeno son alla scadenza naturale delle diciotto mensilità, anche qualora la misure venisse cancellata.

Al contempo, Money spiega anche che potrebbe bastare l’applicazione alla lettera della normativa in merito alla sospensione del pagamento della misura prima della scadenza dei diciotto mesi. Stando alle norme attuali, i percettori della stessa non possono rifiutare per più di 2 volte le offerte lavorative congrue, e 1 sola volta rispetto a chi abbia già provveduto a quantomeno un rinnovo.

Qualora i centri dell’impiego potessero procedere al tracciamento delle proposte lavorative presentate a chi beneficia della misura, e andando ad applicare la relativa sanzione in presenza di rifiuti, sarebbe sufficiente 1 sola offerta lavorativa rifiutata per togliere RdC da subito e andare a ridurre la platea di chi ne beneficia.

Questi, alcuni dettagli in merito e in generale, tenendo ben presente e sottolineando che si tratta di aspetti che si legano a qualcosa che ad oggi, al momento, è una ipotesi. Non resta che aspettare per meglio comprendere in quale direzione si muoverà il prossimo Esecutivo e quali scelte prenderà rispetto a tale tema.

Impostazioni privacy