Stress da lavoro: può dare accesso all’invalidità civile? L’incredibile risposta

In specifici casi, lo stress da lavoro può dare accesso al riconoscimento dell’invalidità civile. Ecco quando e come richiedere l’indennità.

Alcune condizioni lavorative possono creare una situazione di stress più o meno grave. In alcuni casi, si tratta di una situazione temporanea, destinata a sfumare con il tempo, ma in altri casi può essere una condizione permanente.

stress da lavoro
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Quando lo stress da lavoro provoca delle alterazioni nella condizione mentale del lavoratore, si può provare a chiedere la pensione di invalidità civile. Dopotutto, le legge prevede questa possibilità: ma in quali casi?

Se lo stress causato dalla propria condizione lavorativa raggiunge livelli patologici, il soggetto che ne è colpito può avere difficoltà di carattere psichico e fisico.

Probabilmente, la maggior parte delle persone che lavorano si definiscono stressati. Sia che si svolga un lavoro da dipendente sia per i lavoratori autonomi/liberi professionisti. In effetti, ogni lavoro può prevedere dei periodi di concitazione, in cui la mole di cose da fare è maggiore.

Così, piò accadere, che ci siano consegne da rispettare, clienti da assecondare e pagamenti da effettuare. Questi, ed altri fattori, possono innalzare i livelli di stress, ponendo il lavoratore in uno stato di agitazione e tensione.

Se la situazione è transitoria, è destinata a risolversi da sola. Ma se lo stato d’animo, alterato dallo stress, non dovesse rientrare nella normalità, si può parlare di una situazione cronica che richiede l’intervento di un medico.

Stress da lavoro: le cause

Le cause che provocano il cosiddetto burnout, ovvero l’esaurimento nervoso da lavoro, sono diverse. Negli ultimi anni questo fenomeno è diventato sempre più diffuso. Uno dei motivi dietro quest’ampia diffusione del Burnout è l’aumento dei ritmi di produzione pretesa dalle aziende.

La maggior parte delle realtà aziendali, infatti, chiede ai propri dipendenti ritmi lavorativi finalizzati a migliorare l’efficienza produttiva. Se questa esigenza aziendale ci aggiungiamo la precarietà e le difficoltà economiche dei nostri tempi, è facile capire per quale motivo i lavoratori moderni subiscono maggiormente lo stress da lavoro.

In ogni caso, la sindrome da burnout deve essere individuata e trattata nel più breve tempo possibile, per evitare che peggiori, dando origine a conseguenze molto più gravi. Di fatto, il lavoratore stressato a causa delle mansioni lavorative che svolge quotidianamente rischia di avere un tracollo emotivo e fisico, che possono sfociare nella depressione.

È, dunque, chiaro che se una condizione di lavoro è talmente stressante da provocare lo stato di depressione nel lavoratore, egli va incontro ad una riduzione della capacità occupazionale. Di conseguenza, la legge ammette che questi soggetti percepiscono una pensione di invalidità civile.

Come fare domanda?

In molti casi, lo stress da lavoro non è riconosciuto come una vera e propria patologia e, dunque, viene trascurato. Quando si verifica questa situazione, la condizione di stress può raggiungere livelli invalidanti, impedendo al lavoratore di svolgere regolarmente le sue mansioni.

Tuttavia, per poter accedere alla prestazione economica prevista dalla legge, occorre dimostrare esiste il nesso tra stress e situazione invalidante.

Nonostante l’INPS riconosca come è invalidante la patologia causata dallo stress da lavoro, non è presente un’indicazione ben precisa all’interno delle tabelle ministeriali.

Inoltre, dal momento che la depressione prevede più stadi, per poter accedere all’invalidità civile occorre individuare la percentuale d’invalidità.

Attualmente, sono riconosciute due tipologie di depressione: una endoreattiva e l’altra endogena.

Per fare domanda e ottenere l’invalidità civile per stress da lavoro, è necessario avviare una procedura di riconoscimento dell’invalidità. Da un punto di vista normativo, è previsto un iter che serve ad attestare l’effettiva riduzione della capacità lavorativa del soggetto.

Il percorso di riconoscimento inizia recandosi dal proprio medico di base che, se sussistono le condizioni, rilascia un certificato medico introduttivo.

Il documento serve ad attestare l’esistenza della patologia e è destinato ad essere inoltrato all’INPS, per via telematica.

In questo modo, entro 90 giorni dal rilascio del certificato, il soggetto interessato sarà sottoposto ad una visita da parte della commissione medico legale, che assegnerà la percentuale di invalidità.

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