Superbonus: cosa cambia tutto con il Governo Meloni, ecco le proposte

Il nuovo Governo ha deciso di modificare la normativa del Superbonus. Le novità più rilevanti riguarderebbero l’aliquota e la differenziazione tra prima e seconda casa.

La revisione della disciplina del Superbonus compare nel programma elettorale della coalizione del centro- destra. Dunque, nelle prossime settimane, si saprà quale sarà la sorte dell’agevolazione.

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Uno dei punti cardini del programma di Fratelli d’Italia è “la sostituzione del Superbonus con misure stabili e durature”. In particolare, la leader del partito, Giorgia Meloni, ha più volte ribadito, durante i comizi elettorali, la necessità di riformare la materia delle agevolazioni legate alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati. Nonostante le buone intenzioni, infatti, alcuni punti della disciplina normativa sono ostici e, molto spesso, male applicati.

In ogni caso, saranno tutelate le situazioni aperte, per non recare danno ai cittadini e alle imprese che hanno già iniziato i lavori.

Ma procediamo con ordine e scopriamo quali sono tutte le idee di Fratelli d’Italia per risistemare la materia del Superbonus e degli altri Bonus edilizi.

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Superbonus: gli obiettivi della Meloni

Il Superbonus è un incentivo fiscale consistente nella detrazione del 110% delle spese sostenute, a partire dal 1° luglio 2020, per la realizzazione di lavori finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla diminuzione del rischio sismico degli immobili. Gli interventi che danno accesso al Superbonus includono anche la sistemazione di impianti fotovoltaici e dei dispositivi per la ricarica dei veicoli elettrici.

Come alternativa alla detrazione, i contribuenti hanno la possibilità di ottenere una somma anticipata, sotto forma di sconto, da parte dei fornitori dei beni o servizi o la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

Giorgia Meloni parla, da mesi, di un riordino dell’intero sistema delle agevolazioni legate alla ristrutturazione di immobili. Il prossimo Governo, infatti, ha intenzione di uniformare il valore dei Bonus, rendendo le regole più semplici e predisponendo un sistema di controlli più efficiente.

Molto probabilmente, verrà sancito un tetto massimo per l’aliquota, che non dovrebbe superare l’80% del costo affrontato. Verranno anche predisposte delle garanzie per tutelare i cd. esodati del 110%, per tutelare coloro che hanno già cominciato i lavori e che, in base al principio del legittimo affidamento, non possono subire la modifica delle norme fino alla fine degli interventi.

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Cosa potrebbe cambiare

Secondo le prime indiscrezioni, l’aliquota del Superbonus non sarà più al 110% ma si abbasserà, tra il 60% e il 70%. La maxideduzione, dunque, cederà il posto ad un beneficio minore ma garantito a lungo termine. Secondo altre fonti, invece, potrebbe essere prevista una percentuale variabile in base al reddito del richiedente o al tipo di immobile. In particolare, una detrazione più alta per la prima casa (non di lusso) e più bassa per la seconda.

Nonostante la vittoria delle elezioni, la leader di Fratelli d’Italia dovrà rispettare anche le posizioni dei suoi alleati. Ad esempio, la Lega di Matteo Salvini ha più volte fatto riferimento ad una proroga del Superbonus, con nuovi meccanismi per il calcolo dell’incentivo nel 2023. Per maggiori informazioni, dunque, non resta che attendere.

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