TPI, le prossime elezioni non saranno una scusa per salvare il debito pubblico italiano

TPI è l’acronimo dello scudo anti-spread. Il Transmission Protection Instrument servirà in Ue per sostenere la trasmissione della politica monetaria.

L’istituzione di questo strumento di protezione non deve essere confuso con un sistema salva Stati.

Conti pubblici

Christine Lagarde lo ha detto e ripetuto più volte: la Bce non prende posizione per modificare gli equilibri di mercato a causa della politica interna degli Stati. L’Italia così come gli altri Paesi dovranno dimostrarsi virtuosi sempre e comunque; diversamente l’uso del TPI può trasformarsi in un problema politico.

Il TPI è stato così impropriamente uno strumento anti spread, ma questo il più delle volte si è rivelato un problema proprio durante momenti di particolare crisi economico politica. La trasmissione della politica monetaria è stata limitata solo recentemente da fattori esogeni, come l’approvvigionamento e il costo delle materie prime che hanno fortemente contribuito a rendere persistente e alta l’inflazione.

Quali sono i criteri di accesso al TPI e come può venire utilizzato

Non è chiaro neanche quando la Bce potrebbe attivare il Tpi ma sicuramente la banca centrale non vorrà attivare il nuovo strumento nel bel mezzo delle elezioni di settembre. Al momento la discrezione della Bce sembra assoluta; lo è in particolare anche il livello di spread necessario affinché la Bce si preoccupi dell’effettiva trasmissione della sua politica monetaria.

Il Transmission Protection Instrument, è quindi uno strumento a disposizione del Consiglio direttivo attivabile per contrastare ingiustificate dinamiche di mercato che mettono a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutta l’area dell’euro.

L’euro, che all’inizio del mese è sceso ai minimi da due decenni rispetto al dollaro, ha registrato un aumento di circa mezzo punto percentuale durante l’annuncio del nuovo scudo anti-spread. Lo strumento è sicuramente un’arma a nostro favore, l’Europa è ora in grado di limitare il propagarsi delle crisi dei debiti sovrani. Di conseguenza ciò porta beneficio alla forza dell’eurozona e del suo primo collante comune, la moneta unica.

La portata degli acquisti del Tpi dipenderà dalla gravità della situazione e sarà subordinato dalla flessibilità degli investimenti del Pepp. I criteri di accesso allo scudo anti spread sono essenzialmente quattro:

  • Rispetto delle regole fiscali comunitarie
  • Assenza di squilibri macroeconomici strutturali
  • Sostenibilità del debito e adozione di politiche economiche allineate con i criteri del Pnrr e le raccomandazioni Ue

Tutte condizioni sicuramente prevedibili e naturali per dare credibilità agli sforzi attuali e a quanto finora richiesto dalla Commissione europea e dalla BCE.

Lagarde pressata dai giornalisti ha ribadito che il Tpi è frutto di decisione unanime del direttivo della Bce. Nessun membro dell’Unione è escluso a priori e tutto verrà deciso in base ai quattro criteri di accesso. Sarà la BCE a decidere, per ora, se e quando è necessario l’intervento del TPI per risollevare il debito sovrano attraverso l’afflusso di acquisti dei suoi Titoli di Stato. L’entità degli acquisti e la loro interruzione arriveranno, secondo l’obbiettivo, sulla base di un miglioramento duraturo della trasmissione della politica monetaria.

Il TPI potrà anche interrompersi se una volta risolto lo squilibrio esogeno le tensioni rimaste saranno dovute ai fondamentali economici del Paese. Infine, gli acquisti saranno focalizzati su titoli del settore pubblico; la scadenza residua sarà compresa tra uno e dieci anni, con la possibilità di rivolgersi anche al settore privato.

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