I social network stanno rivoluzionando il mondo del trading?

Il trading sui mercati azionari è sempre di più alimentati dai social media. Un fenomeno che influenza pesantemente volatilità e aumento dei prezzi.

Internet e social networks

Una serie di elementi hanno comportato una forte partecipazione nei mercati finanziari: il trading si sta sviluppando grazie alla pandemia, a un aumento dei risparmi personali, alle transazioni senza commissioni…. e ai  post sui social media. Le piattaforme dei social media ormai sono divenute come una scatola, un club di trading virtuale all’interno dei quali confluiscono idee commerciali, scambi di opinioni. Con i social media le scommesse a leva su azioni, opzioni e criptovalute stanno creando caos e volatilità, mettendo a dura prova  l’infrastruttura del mercato. I partecipanti inseguono premi senza però rendersi conto dei rischi sottostanti e molti per questo motivo perdono parecchi soldi seguendo una direzione di mercato errata poiché si improvvisano trader senza riflettere sulle strategie e senza alcuno studio grafico.

L’ondata di titoli caduti nella disgrazia del gennaio 2021 come ad esempio GameStop, AMC, Blackberry, Bed Bath & Beyond, ecc., è nata proprio a causa di una serie di investitori al dettaglio mobilitati da numerosi post sui social media come Reddit o su forum come Wallstreetbeats (WSB). Nel giro di poco tempo, erano stati spazzati via 167 miliardi di dollari. Inoltre, una volta terminato il periodo di crollo, non è risultato  chiaro come le ricadute di guadagni o perdite siano state distribuite tra la comunità commerciale. Gli investitori di Reddit tendono a spostarsi da un settore all’altro puntando su azioni meme, creando ondate di volatilità e aumenti dei prezzi.

Sui forum di vari social media, i messaggi creano tra gli utenti, paura  di perdere e gelosia, stimolandoli a seguire la mentalità del gregge, c’è una sorta di spinta verso uniche direzioni. Tuttavia, il forte aumento e il precipitoso calo dei prezzi delle azioni meme causati da aumenti dei volumi di scambio rispecchia un’operazione di pump and dump.

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L’esplosione del trading online senza commissioni

Tra le piattaforme in questione vi è per esempio Robinhood. Fondata nel 2013 ha aperto la strada al settore dei servizi finanziari per il trading di azioni online senza commissioni. Nel 2019, TD Ameritrade, Charles Schwab, E-Trade Financial e altri hanno seguito offerte simili. Nel 2020 le piattaforme di trading online hanno registrato una crescita annuale esplosiva nelle aperture di nuovi conti E-Trade (+169%), TD Ameritrade (+149%) e Charles Schwab (+58%).

Questi servizi finanziari senza commissioni generano entrate tramite il pagamento del flusso degli ordini (PFOF). L’accordo PFOF richiede un’elevata attività di trading, così molti broker attirano i trader attraverso offerte di azioni gratuite e concedono autorizzazioni per operare con azioni a margine, opzioni e futures. Per questo motivo, i trader inesperti e alla ricerca di guadagni sono indotti a sfruttare gli strumenti di trading più rischiosi, subito disponibili ma che non forniscono una corretta informazione sui rischi che ne derivano.

La forte volatilità dei prezzi propria delle azioni meme ha comportato rischi maggiori nel mercato. La caotica e inarrestabile attività del gennaio 2021 ha portato i broker online a modificare i requisiti di margine o addirittura sospendere del tutto il trading di azioni meme. Robinhood, con oltre 20 milioni di utenti, ha temporaneamente disabilitato l’acquisto di questo tipo di azioni, proprio mentre i trader stimolati da Reddit ci si stavano precipitando.

Il trading senza commissoni coinvolge anche le società di intermediazione

Il trading senza commissioni alimentato dai social media è un fenomeno che ha interessato trader esperti e non esperti ma anche le società di intermediazione. La forte variazione dei prezzi delle azioni meme fanno sorgere una serie di sentimenti contrastanti come invidia e confusione. La mancanza di formazione e comprensione dei rischi sottostanti spinge molti trader inesperti a ricevere spunti dai post sui forum dei social media e dagli influencer finanziari. L’insieme di informazioni tende a mostrare dei fatti che sono completamente diversi rispetto alla realtà delle cose. L’errore più grande dei trader è quello di operare senza valutare rischi e possibili rendimenti.

Per contrastare la totale confusione, le piattaforme dovrebbero moderare i post contrassegnando le raccomandazioni, le opinioni e i suggerimenti sulle azioni di individui e influencer come “non verificati”. I broker dovrebbero essere incaricati di richiedere a tutte le persone di completare la formazione online prima di approvare il margine, le opzioni e il trading di futures più rischiosi.

Il miglioramento della formazione, dell’istruzione, dell’aggiornamento delle infrastrutture di mercato e della moderazione delle pubblicazioni commerciali sui social media potrebbe essere un buon punto di partenza per mitigare quest’ambiente già molto difficile.

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