Warren Buffett rivela la tecnica dei suoi investimenti che permettono di guadagnare: sempre!

Nei giorni scorsi Warren Buffett ha rivelato la movimentazione del portafoglio di investimento nel primo trimestre di quest’anno.

La Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti richiede a chi ha attività di investimenti per almeno 100 milioni di dollari, di presentare un rapporto trimestrale.

Warren Buffett rivela la tecnica dei suoi investimenti

Warren Buffett ha svelato così i cambiamenti nella sua proprietà azionaria; da quanto si evince dal documento “l’oracolo di Omaha” ha deciso di investire ben 51,1 miliardi di dollari. Queste informazioni aggiungono un importante livello di trasparenza al mercato azionario e danno agli analisti e agli investitori modo di osservare l’attività di trading del più popolare investitore negli Stati Uniti.

Le principali scelte di investimento in questo periodo di turbolenze dei mercati riguardano Citigroup e Verizon Communications. Il fondatore di Berkshire Hathaway ha investito 3 miliardi di dollari tra gennaio e marzo nella banca Usa.

Citi è stata una delle prime banche straniere a entrare in Russia dopo la caduta dell’Unione Sovietica. La banca ha mantenuto aperta la sua attività economica nel corso degli anni. Citibank ha sede in dieci città russe e serve nel Paese circa mezzo milione di consumatori. Nonostante la sua esposizione in Russia Citigroup è rimasta una scelta di investimento capace di attrarre per le sue variabili patrimoniali capace di renderla profittevole sul lungo periodo.

Come Warren Buffett ha movimentato i suoi investimenti nei primi tre mesi dell’anno

Allo stesso tempo la maggiore delle liquidazioni ha riguardato Verizon Communications. La partecipazione azionaria sulla società è stata liquidata per un valore di 8,3 miliardi di dollari. Lo stesso è avvenuto per Wells Fargo, altra banca americana.

Berkshire Hathaway ha investito e acquisito negli anni parti considerevoli di altre società quotate, creando uno dei più importanti portafogli di investimento dei nostri tempi in termini di capitalizzazione. La società di investimenti fu acquisita nel 1965; da allora Warren Buffett è trasformarla in una delle più profittevoli società di investimento. La performance annuale media delle quotazioni di Berkshire Hathaway, negli ultimi dieci anni hanno reso ai suoi azionisti, soltanto in termini di crescita del capitale investito, più del 38% all’anno.

Oltre il 75% del portafoglio di Berkshire, nel primo trimestre, era investito in American Express, Apple, Bank of America, Chevron, Coca-Cola Co e Kraft Heinz. Nei primi tre mesi del 2022 la società di Buffett ha riportato utili per 11,7 miliardi con un incremento dell’utile operativo salito del 20% rispetto al trimestre precedente.

Tre società su cui investire secondo Warren Buffett e la sua tecnica di investimento

Tra i comparti più remunerativi per il 2022 secondo Buffett, il mercato immobiliare e il settore energetico. Tra le altre scelte di investimento del primo trimestre ci sono anche Ally Financial, società finanziaria specializzata nel settore automobilistico. Celanese, Markel McKesson; impegnate rispettivamente nella chimica, nelle assicurazioni e nel settore sanitario farmaceutico. Tra le società tecnologiche che Buffett ha mantenuto in portafoglio ci sono HP e Activision Blizzard.

Comprendere in anticipo le possibilità di rendimento del giro d’affari di un’azienda quotata è il presupposto per comprendere il potenziale della crescita sull’azionario. Warren Buffet è oggi così il quinto uomo più ricco nella classifica globale. La sua tecnica di trading consiste nel mettere il ciclo di mercato in relazione i guadagni della società, i dividendi e il suo valore patrimoniale.

Secondo l’investitore è possibile rimanere in profitto a prescindere dalle fasi di mercato. Storicamente, i mercati ribassisti sono durati in media 9,6 mesi. Al contrario, quelli rialzisti sono durati circa 2,7 anni. Questo significa che anche con una strategia passiva che consenta di mantenere il capitale investito a lungo termine, le fasi espansive dell’economia compensano statisticamente quelle recessive.

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