Rischi il pignoramento dello stipendio o della pensione? Dal 22 giugno c’è per te una sorpresa

C’è una buona notizia, che forse tutti aspettavano, che riguarda i contribuenti. Dal 22 giugno una serie di normative, viste anche le delicatissime contingenze economiche di famiglie e imprese, consentiranno, almeno pro tempore, di sospendere pignoramenti di stipendi e conti correnti.

Sicuramente tutto questo non ci mette al riparo dal dover risolvere la nostra situazione economica, ma di certo ci consente quel minimo di respiro di cui, in questo momento delicatissimo, abbiamo bisogno come il pane.

Pignoramento conto e stipendio

Può essere molto allarmante e frustrante, per non dire imbarazzante, ricevere un avviso che dice che il tuo conto bancario è bloccato. È ancora peggio quando lo scopri dopo aver provato a usare la tua carta di debito al supermercato o mentre cerchi di spendere soldi per una serata fuori con gli amici. I conti bancari vengono bloccati per una serie di motivi diversi e ogni motivo richiede azioni specifiche per sbloccarlo. Di seguito sono riportati i tre principali motivi per cui un conto bancario potrebbe essere bloccato.

Può essere una brutta sorpresa scoprire che il tuo conto corrente è bloccato. Quando una banca blocca il tuo account, significa che potrebbe esserci qualcosa che non va nel conto o che qualcuno ha un giudizio contro di te da riscuotere su un debito non pagato.

Un blocco dell’account significa essenzialmente che la banca ti sospende dall’effettuare determinate transazioni.

Puoi ancora accedere al tuo account, ma ci sono dei limiti a ciò che puoi fare.

Puoi comunque monitorare il tuo account e ricevere depositi inclusa la tua busta paga. Ma il blocco impedisce il passaggio di qualsiasi prelievo o trasferimento.

Quindi tutto ciò che viene depositato sul conto durante questo periodo rimane immobile. Ciò include tutti i pagamenti preautorizzati che potresti aver programmato per passare attraverso il tuo conto corrente.

Quindi, se hai una rata dell’affitto o del mutuo, una rata del prestito auto o un canone mensile per l’abbonamento a una palestra, ci sono buone probabilità che non vadano a buon fine.

Le banche hanno l’autorità e la discrezione di bloccare i conti se sospettano che i titolari di conti stiano conducendo attività illegali. Le normative bancarie sono diventate più severe dopo eventi come gli attacchi terroristici dell’11 settembre al fine di reprimere le imprese criminali che utilizzano gli istituti finanziari per condurre i propri affari.

Tra pochi giorni ci sarà il via libera all’introduzione di una norma che non permetterà più alcun pignoramento né dei conti né degli stipendi.

Da questo 22 giugno, infatti, cartelle e ruoli inerenti i debiti accumulati presso la Pubblica amministrazione non saranno più pignorabili.

Come di consueto, però, bisognerà aspettare i tradizionali 180 giorni affinché questa norma diventi a tutto e per tutto effettiva. Coloro i quali abbiano maturato dei debiti con la PA allora, vedranno davvero di buon occhio questa notizia. Arriva po’ d’ossigeno è finalmente tornato per qualche contribuente.

La norma è stata principalmente introdotta per salvaguardare i nuclei familiari che hanno maturato debiti per il pagamento delle utenze e delle spese mensili e la sua introduzione può permettere a molti italiani di arrivare a fine mese con un po’ più di tranquillità.

Da questo 22 Giugno prossimo, allora, subire un pignoramento presso terzi sarà molto più complesso che in passato. Il soggetto avrà la possibilità di muoversi per impugnare il pignoramento.

A ciò si aggiunga che laddove il creditore intenda pignorare stipendi o conti bancari, sarà costretto adesso a rispettare tutta una nuova serie di oneri. Nel caso in cui poi questi ultimi non venissero rispettati, qualsiasi pignoramento verrebbe meno. Queste nuove misure sono infatti rivolte a tutelare tutti i diritti del debitore e  misurare lo spazio d’azione del creditore.

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