Anticipare la pensione solo con i contributi, senza limiti di età: è possibile?

Tanti i dubbi su come anticipare la pensione a 62 anni, ma non tutti sanno che ci sono molte possibilità che permettono già nel 2021 di uscire dal lavoro anche solo con i contributi.

Anticipare la pensione
Anticipare la pensione a 62 anni o solo con i contributi

La pensione anticipata Quota 100 volge al termine il 31 dicembre 2021, infatti, termina il suo triennio sperimentale (dal 2019 al 2021). Nel frattempo, il governo cerca di trovare la soluzione per livellare lo scalone dei cinque anni lasciati da Quota 100. In effetti, saranno molti i lavoratori penalizzati nel 2022 che non potranno accedere a questa pensione anticipata. La Quota 100 ha trovato fortemente adesione nei lavoratori stabile del pubblico impiego. Invece, le adesione sono inferiori per i lavoratori del settore privato, anche perché, i lavoratori che hanno avuto una carriera discontinua difficilmente riescono ad arrivare a 38 anni di contributi. In molti trovandosi vicino all’età pensionabile, che nel 2021 è di 67 anni, hanno preferito attendere o accedere alla pensione anticipata o alla Quota 41 per i lavoratori precoci.

Anticipare la pensione solo con i contributi

Ricordiamo che la pensione anticipata permette di accedere al pensionamento solo con l’anzianità contributiva a prescindere dall’età anagrafica. La pensione anticipata permette di uscire dal lavoro per gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi, per le donne con 41 anni e 10 mesi di contributi. Inoltre, è prevista una finestra mobile di tre mesi dal perfezionamento dei requisiti.

Invece, la Quota 41 destinata ai lavoratori precoci prevede la possibilità di uscire dal lavoro sono con l’anzianità contributiva ma solo se il lavoratore rientra in una delle quattro tutele normative. Le tutele sono le stesse che prevede anche l’Ape Sociale.

Riepilogando la pensione  Quota 41, prevede la possibilità di accedere con 41 anni di contributi e almeno un anno di contributi utili versati prima del compimento del diciannovesimo anno di età. Inoltre, il lavoratore deve appartenere ad delle seguenti tutele: disoccupato, caregiver, disabile e mansioni gravose o usuranti.

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La RITA una valida alternativa

Esiste anche un’altra misura che è sottovalutata, ma sembra la nuova strada proiettata nel 2022 per il restyling del sistema previdenziale italiano. Si tratta della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata che permette l’accesso alla pensione tramite i fondi pensione. Questa misura prevede la possibilità di anticipare la pensione di cinque o dieci anni ma, solo se per tempo, il lavoratore  ha aderito ad un fondo pensione.

Con questa misura il lavoratore percepirà una rendita fino al conseguimento dell’età pensionabile prevista per la pensione di vecchiaia. Inoltre, bisogna considerare che, la rendita risulterà conveniente solo per coloro che hanno un montante contributivo di valore elevato. La RITA è valida per tutti i lavoratori che hanno aderito a una forma di previdenza complementare. I requisiti richiesti sono 57 o 62 anni di età e un minimo di 20 anni di contributi. (Ulteriori chiarimenti nella circolare COVIP del 17 settembre 2020 n. 4209)

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