Anticipo pensione con invalidità 80%: si può, ma non è per tutti

In molti non sanno che c’è la possibilità di anticipo pensione con invalidità 80%. Tuttavia, quest’opzione prevede ammessi ed esclusi.

Il soggetto invalido che rispetta determinati requisiti, stabiliti dalla legge, ha la possibilità di anticipare l’uscita dal lavoro in caso di invalidità al 80%. Sebbene la legge ammetta questa opportunità, occorre specificare che non è consentita a tutti.

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L’ordinamento giuridico italiano tutela i lavoratori e le lavoratrici affetti da invalidità accertata. Nell’ambito di queste forme di tutela è prevista la possibilità di anticipare l’uscita dal lavoro in presenza di determinate condizioni.

L’anticipo pensione per gli invalidi consente a questa categoria di lavoratori di anticipare l’uscita dal lavoro di 11 anni, per le donne, rispetto al pensionamento ordinario. Mentre, per gli uomini, c’è la possibilità di anticipare il pensionamento di 6 anni, rispetto alla pensione di vecchiaia.

Tuttavia, questa misura non è indirizzata in favore di tutti i lavoratori disabili, ma solo di coloro che rispettano determinati requisiti anagrafici, contributivi, lavorativi e sanitari.

Anticipo pensione con invalidità 80%: facciamo chiarezza

In base a quanto stabilito dalla legge italiana, è possibile anticipare l’uscita dal lavoro in presenza di determinati requisiti. Quest’opportunità è concessa anche ai lavoratori invalidi, purché rispettino determinati parametri. Di fatto, la misura non è aperta a tutti i lavoratori invalidi.

Innanzitutto, per poter accedere alla pensione di vecchiaia per invalidità civile occorre che il lavoratore o la lavoratrice abbia un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 80%.

Oltre all’invalidità sono previsti anche altri requisiti da rispettare, come anzianità contributiva e età anagrafica.

Di fatto per poter sfruttare l’anticipo pensione con invalidità al 80% è necessario aver compiuto 56 anni per le lavoratrici e aver versato almeno 20 anni di contributi. Per gli uomini, invece, è previsto un requisito anagrafico più alto, di 61 anni di età, con pari versamenti contributivi (20 anni).

Tuttavia, per poter accedere a quest’opportunità di pensionamento anticipato è necessario essere lavoratori dipendenti del settore privato. Pertanto non possono beneficiare di questa misura né i lavoratori pubblici né i lavoratori autonomi.

Per questa categoria di lavoratori, infatti, è disponibile l’Ape sociale, che permette di ritirarsi in anticipo dal lavoro a 63 anni di età con 30 anni di versamenti contributivi e un’invalidità civile pari o superiore al 74%. In alternativa, tale categoria di lavoratori può accedere al pensionamento anticipato ordinario che prevede il versamento di 42 anni 10 mesi di contributi, per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi di contributi, per le donne.

Requisiti per accedere al pensionamento anticipato

Coloro che intendono accedere al pensionamento anticipato con invalidità al 80% devono essere in possesso di ulteriori requisiti, oltre a quelli sopra indicati.

Di fatto, la pensione anticipata per invalidità civile può essere chiesta attendendo la finestra mobile di 12 mesi, che intercorre dalla data di presentazione della domanda all’arrivo del primo assegno mensile.

In ogni caso, coloro che percepiscono l’assegno ordinario di invalidità hanno la possibilità di trasformare tale importo in pensione di vecchiaia. Anche in questo caso, è previsto l’inoltro di una domanda all’INPS, alla quale dovranno essere allegati i documenti che attestano il riconoscimento dell’invalidità.

L’istanza va presentata solo ed esclusivamente in via telematica, accedendo al portale dell’INPS tramite le proprie credenziali digitali.

Affinché la domanda sia inoltrata correttamente è necessario allegare il modello SS3. Ci stiamo riferendo al certificato medico che attesta il riconoscimento dell’invalidità civile, da parte del medico curante.

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