Bonus 200 euro, attenzione alla richiesta: chi dovrà farla, casi e differenze

Tema bonus 200 euro e il punto sulla richiesta: chi dovrà farla e chi invece no, alcuni dettagli al riguardo circa i beneficiari, ecco di cosa si tratta

È una misura importante contro il caro vita, previsto dal Decreto Aiuti e che arriverà all’incirca a 31.5 milioni di italiani, il bonus 200 euro una tantum, ma in alcuni casi è prevista una dichiarazione a cui prestare attenzione. Di seguito alcuni dettagli e particolari al riguardo.

Bonus 200 euro, attenzione alla richiesta: chi dovrà farla, casi e differenze
fonte foto: Adobe stock

Il bonus 200 euro una tantum vedrà come beneficiari, all’incirca, 31.5 milioni di persone, e la platea a cui è rivolta tale misura, rientra nelle categorie che sono: lavoratori dipendenti (anche autonomi, per i quali l’importo dell’indennità è da definire), pensionati, collaboratori e percettori del RdC.

A spiegarlo nel proprio approfondimento è Il Corriere dalla Sera – L’Economia, dove si legge che però ai fini della ricezione del beneficio occorre il rispetto di requisito, ovvero percepire un reddito (o una pensione) inferiore ai 35mila € lordi.

In merito ai beneficiari, all’incirca la metà è rappresentata da lavoratori dipendenti, 15 milioni, i quali provengono tanto dal settore privato che pubblico, sono lavoratori stagionali oppure domestici, del turismo o dello spettacolo. Per ciascuna di tali categorie vi sono procedure e regole diverse per fare domanda e per ottenere il bonus in questione.

Bonus 200 euro – dipendenti pubblici e privati

Un tema dunque che desta grande attenzione ed interesse, quello legato al bonus 200 euro una tantum, qui alcuni dettagli circa le date di arrivo e quando potrà esserci per chi lo riceverà.

Come spiega Corriere.it, in merito a dipendenti del settore privato e che lavorano nella PA, all’incirca 13.8 milioni di persone, il sostegno economico dal valore di 200€ arriverà in busta paga di luglio e verrà versata dal proprio datore di lavoro. Sarà compito suo, poi, compensare mediante l’Uniemens. Si legge che si tratta della denuncia obbligatoria inviata mensilmente a INPS dai datori di lavoro del settore privato che svolgono funzioni di sostituti di imposta e serve alla raccolta, a livello individuale per ciascun lavoratore, le info retributive e contributive.

Gli aspetti essenziali ai fini dell’accesso alla misura sono, chiarisce Il Corriere della Sera – L’Economia: aver beneficiato per almeno 1 mese, da gennaio ad aprile, dello sconto dello 0,8% che, secondo la legge di bilancio 2022, spetta a coloro che hanno un retribuzione imponibile mensile entro 2.692€; e poi attestare di non percepire trattamenti pensionistici o RdC. Vi è, si legge, una certa probabilità circa il fatto che la dichiarazione sarà preparata dal datore di lavoro oppure dai consulenti dell’azienda e il lavoratore sarà tenuto a firmare.

Nella versione finale del decreto Aiuti è stato rimosso il conguaglio a dicembre; dunque, non sarebbe necessario restituire il bonus a fine anno qualora vi fosse mancanza di requisiti, ma il controllo va effettuato su base mensile, si legge ancora.

Bonus 200€ e lavoratori domestici

Ad aver diritto a percepire il bonus in questione sono anche colf, baby sitter e badanti che abbiano almeno un rapporto di lavoro in regola al 18 maggio 2022. La quantità di persone a tal riguardo sarebbe all’incirca di 750mila. In tal caso non vi è il coinvolgmento del datore di lavoro. Viene spiegato è compito del lavoratore stesso fare richiesta della misura a INPS mediante un patronato.

In questi giorni l’Istituto sta provenendo ad elaborare una piattaforma online per poter raccogliere le domande e mediante cui versare la misura direttamente ai lavoratori, così come accaduto nel caso del bonus Covid a lavoratori domestici ad aprile e maggio del 2020.

Bonus duecento euro lavoratori stagionali, turismo e spettacolo

I lavoratori stagionali, dello spettacolo e a tempo determinato dello spettacolo, viene spiegato, hanno il diritto alla misura in questione, già beneficiari dell’indennità covid prevista per coloro che hanno perso o avevano visto la riduzione del lavoro nel 2021 in relazione alla pandemia.

La differenza, si legge, è che riceveranno la misura dopo le denunce Uniemens di luglio, quindi dopo il trentuno agosto del 2022.  Anche in tal caso, l’erogazione della stessa avrà luogo mediante INPS, ma in via automatica. Tranne per i lavoratori stagionali tanto a termine quanto intermittenti, i quali dovranno invece fare domanda all’Istituto, (con modalità che sono ancora in via di definizione), qualora abbiano nel 2021 lavorato almeno cinquanta giornate.

Questa regola si applica anche agli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che nel 2021 abbiano almeno cinquanta contributi giornalieri versati. In ambedue i casi il reddito non dove essere superiore a 35 mila euro.

Questi, alcuni dettagli al riguardo. Ad ogni modo è opportuno ed è bene informarsi ed approfondire i temi e gli aspetti, così da chiarire eventuali dubbi e comprendere i vari elementi nel dettaglio, anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore.

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