Bonus verde, gli incentivi coprono i lavori condominiali: ma non è per tutti

Il bonus verde è un incentivo del governo e prorogato per tutto il 2022 indirizzato a chi intende sistemare e rinnovare aree verdi private e condominiali.

Consiste in una detrazione fiscale del 36% delle spese effettuate per la sistemazione e il miglioramento degli spazi verdi esterni esistenti di case private, compresi gli edifici condominiali.

bonus verde

Il bonus verde è un’agevolazione fiscale che il governo italiano ha predisposto con la legge di bilancio 2018 e poi ha scelto di prorogare anche per tutto il 2022. Consiste in un incentivo volto alla sistemazione e al rinnovamento di spazi verdi di edifici esistenti attraverso interventi migliorativi di carattere straordinario. ancLa detrazione fiscale prevista è del 36% delle spese sostenute per sistemare aree verdi e include recinzioni, realizzazione di pozzi, pertinenze, impianti di irrigazione, giardini pensili, coperture a verde ed anche la messa a dimora di piante e alberi. Rientrano tra gli interventi ammissibili al bonus verde anche quelli destinati al recupero e al restauro di giardini di interesse artistico e storico di edifici vincolati.

Possono usufruire del bonus verde sia i proprietari degli edifici che gli inquilini e comprende anche i lavori realizzati nei condomini.

Essi vanno realizzati in un periodo di tempo compreso tra l’inizio dell’anno e il 31 dicembre 2022. In questo articolo scopriamo come accedere al bonus verde, quali sono gli interventi ammessi, chi può richiederlo e quali sono i limiti di spesa. Vedremo anche quale documentazione occorre presentare e conservare e quali sono le modalità di pagamento accettate.

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Quali interventi prevede il Bonus verde e quali sono le spese detraibili

Il bonus verde è una detrazione IRPEF del 36% che interessa soltanto gli interventi straordinari realizzati nell’area verde, ovvero quei lavori che rinnovano completamente il giardino o consistono in una sistemazione nuova di uno spazio già esistente.

Non si rivolge infatti alle nuove aree da realizzare ma soltanto a quelle già presenti. Rientrano nel bonus anche eventuali spese di progettazione relative alla successiva realizzazione del nuovo giardino o dell’area verde che ricordiamo include anche terrazzi, balconi, recinzioni, impianti per l’irrigazione, pozzi, riqualificazione di prati e grandi potature.

La detrazione fiscale è applicabile soltanto alle unità abitative e non agli edifici a carattere commerciale o adibiti ad uffici. Soltanto nel caso l’immobile sia destinato sia ad abitazione che ad uso commerciale si ha diritto alla detrazione che però si riduce della metà. Il tetto massimo di spesa detraibile è di 5000 euro per cui l’importo massimo che si può recuperare nella dichiarazione dei redditi è pari a 1800 euro, cifra che corrisponde al 36% di 5000 euro.

Il soggetto che accede al bonus verde vedrà per dieci anni, a cominciare dall’anno in cui ha effettuato la spesa, la ripartizione della quota a lui spettante. Anche i condomini come già accennato possono rientrare nel bonus verde, non solo per le parti verdi di proprietà ma anche per quelle comuni. Anche in questo caso il limite di spesa è di 5000 euro per ogni unità abitativa.

Chi ha diritto e quali spese non sono detraibili

L’agevolazione fiscale legata al bonus verde è indirizzata agli immobili e non alle persone fisiche per cui può essere destinata a più edifici in possesso di un unico proprietario, purché ovviamente vengano sostenute spese che rientrano negli interventi destinati alle aree verdi. In questo caso la spesa detraibile per ogni immobile rimane invariata e ammonta ad un massimo di 5000 euro.

I soggetti che possono richiederlo sono sia i proprietari delle unità abitative sia gli inquilini in affitto ma anche l’usufruttario o il nudo proprietario così come un assegnatario di casa popolare o chi ha l’immobile in comodato d’uso. Può infine beneficare della detrazione fiscale legata al bonus verde anche un ente, privato o pubblico, che versi l’Ires.

Negli edifici condominiali la detrazione fiscale per le spese sostenute per rinnovare le aree verdi può riguardare sia gli spazi privati che quelli comuni. Ciò significa che un condomino può beneficiare sia della detrazione per la sua proprietà di verde sia per quella condominiale, che in quest’ultimo caso verrà conteggiata sulla quota millesimale, dopo aver accertato che il soggetto abbia realmente sostenuto le spese dei lavori.

Il tetto massimo per ogni intervento

Il proprietario o l’inquilino che vuole usufruire del bonus verde sia per detrarre le spese di lavori destinati alla sua unità immobiliare, sia per quelli eseguiti su parti comuni ha diritto ad un tetto di spesa massimo di 5000 euro per ciascuna tipologia di intervento eseguito.

Ricordiamo che gli interventi previsti per accedere al bonus verde sono quelli a carattere straordinario e non rientrano pertanto nell’agevolazione fiscale quei lavori di manutenzione ordinaria come ad esempio l’inserimento di vasi e piante nuovi, a meno che la loro sistemazione non rientri in un progetto più grande volto alla completa riqualificazione dell’area verde.

Non possono essere ammesse al bonus verde le spese relative ai lavori svolti in economia dai proprietari né quelle relative alla cura ordinaria degli spazi verdi così come l’acquisto di attrezzature per il giardino come tagliaerba, picconi e rastrelli.

Bonus verde: modalità di pagamento e documentazione utile

Per poter beneficiare della detrazione fiscale collegata al bonus verde occorre utilizzare forme di pagamento tracciabili che garantiscano l’effettiva prova delle spese sostenute. Pertanto esso deve avvenire tramite canali come carta di credito, assegno non trasferibile, bancomat, bonifico postale o bancario.

Altrettanto importante è avere sempre a disposizione tutta la documentazione che attesta il pagamento delle spese, perché l’Agenzia delle Entrate in qualunque momento potrebbe effettuare controlli specifici.

Il soggetto che sceglie di usufruire dell’agevolazione fiscale dovrà quindi conservare tutte le fatture o le ricevute che comprovano la spesa sostenuta per i lavori eseguiti ai fini di poter ricevere la detrazione ma anche l’autocertificazione in cui dichiara che la spesa sostenuta non supera il limite massimo previsto per la detrazione. Se il richiedente il bonus verde vive in un condominio occorre conservare anche la dichiarazione dell’amministratore condominiale che conferma la regolare procedura, compresi tutti gli adempimenti di legge sostenuti dal soggetto richiedente.

Tutta la documentazione va conservata fino al 31 dicembre del quinto anno seguente a quello in cui è si è presentata la dichiarazione dei redditi in cui figura la spesa sostenuta per l’intervento.

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Cessione e proprietà dell’immobile

Visto che la detrazione è fruibile nell’arco di dieci anni non è escluso in questo arco temporale un passaggio di proprietà dell’immobile. In questo caso il cessionario e l’acquirente possono decidere se la detrazione rimane al soggetto che ha avviato la procedura oppure passa al nuovo proprietario insieme all’edificio.

Come già accennato il bonus verde può essere applicato a più edifici di proprietà di un’unica persona in quanto si riferisce agli immobili e non alle persone. Ogni immobile può quindi richiedere il bonus verde per interventi straordinari di riqualificazione degli spazi verdi ed il proprietario può accedere a più detrazioni per le spese relative a ciascun edificio.

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