Chi sono gli oligarchi russi e perché sono così ricchi? Patrimonio da record

Tra le decine di persone colpite dalle sanzioni ci sono gli oligarchi russi, ecco chi sono le persone più ricche e influenti del Paese.

Milionari e miliardari russi sono stati colpiti attraverso i beni depositati all’estero, subendo il congelamento degli asset finanziari, dei conti o il sequestro di mezzi.

oligarchi ricco

Le dozzine di élite russe sanzionate includono ad esempio Alexei Mordashov, il più grande azionista del principale produttore di acciaio russo Severstal. Oltre a questo, un altro magnate dell’industria russa Oleg Deripaska nonché il proprietario del Chelsea Roman Abramovich. Il presidente ha dovuto vendere la squadra di calcio per cause di forza maggiore dopo 19 anni. La squadra del Regno Unito è in vendita per un valore che si aggira intorno ai tre miliardi di sterline, circa 3,5 miliardi di euro.

Mordashov è secondo la classifica di Forbes, l’uomo più ricco della Russia. Il patrimonio netto personale e della sua famiglia raggiunge i 29 miliardi di dollari. Mordashov ha una partecipazione pari a circa il 33% in Tui, uno dei più grandi tour operator europei. Il magnate possiede una villa anche in Italia e sulla costa sarda, del valore di 66 milioni di euro. Il 56 enne Mordashov è cresciuto in una famiglia di operai ed è arrivato a diventare amministratore delegato della più grande compagnia siderurgica e mineraria della Russia, Severstal.

In Italia la polizia ha sequestrato uno dei suoi yacht, Lady M. Con una lunghezza di 65 metri l’imbarcazione si trovava ormeggiata nel porto di Imperia. Sempre in Liguria è stato sequestrato un altro yacht di proprietà di Gennady Timchenko, un altro miliardario che ha stretti legami con il presidente russo Vladimir Putin.

Sanzioni, l’Europa è sotto attacco energetico: cosa può fare l’Italia?

Chi sono gli oligarchi russi e quanto ammonta il loro patrimonio

Soltanto in Svizzera gli oligarchi russi avevano valori per un ammontare di 11 miliardi di dollari. Gli oligarchi sono così chiamati per il fatto che il loro potere economico si intreccia a quello politico. La combinazione della privatizzazione dei beni statali dopo la caduta dell’Unione Sovietica e della corruzione, ha portato alla concentrazione di molta ricchezza in poche mani. La ricchezza offshore detenuta dai milionari e miliardari russi è stimata in totale a circa 800 miliardi di dollari. Oltre alla Svizzera e alla Russia la maggior parte della ricchezza dei magnati è investita negli Stati Uniti in Germania e in Francia. Oltre questi Paesi vi sono anche Regno Unito e Cipro.

Alisher Usmanov

Alisher Usmanov è un altro dei miliardari russi, forse il più conosciuto in Italia anche negli ambienti istituzionali, per le sue donazioni filantropiche. Usmanov è stato uno dei primi investitori di Facebook e ha la più grande delle partecipazioni nel gigante del ferro e dell’acciaio Metalloinvest. Usmanov è stato inoltre uno dei proprietari dell’Arsenal Football di cui ha venduto la sua quota pari al 30% nel 2018, per circa 700 milioni di dollari.

Il magnate ha fatto la sua fortuna producendo sacchetti di plastica, una merce particolarmente scarsa nell’ex Unione Sovietica tanto che venivano lavati e riutilizzati. Il magnate è stato direttore dal 2000 al 2014 di Gazprom Investholding, una sussidiaria del gigante dell’energia Russo Gazprom.

Tra i 140 milioni di beni che l’Italia ha sequestrato agli oligarchi russi, nell’ambito delle ritorsioni internazionali scaturite dopo la guerra in Ucraina, ci sono anche gli immobili ad Arzachena, in Costa Smeralda, per un valore di circa 17 milioni di euro.

La Russia e gli effetti imprevisti delle sanzioni: i precedenti fanno tremare

Igor Shuvalov

Igor Shuvalov è un ex vice primo ministro russo. Il 55 enne ex avvocato e poi uomo d’affari ha una ricchezza famigliare stimata in 200 milioni di dollari. Shuvalov era proprietario in Europa di un appartamento a Londra di 500 mq del valore di 11,44 milioni di sterline. Shuvalov era visto come una delle figure liberali più importanti della Russia. Nonostante si sia dimesso dalla politica nel 2018 è stato accusato di essere una figura chiave nei finanziamenti dei progetti del Cremlino.

Impostazioni privacy