Caos bonus 200 euro, alcuni beneficiari dovranno restituirlo: facciamo chiarezza

L’INPS ha erogato il beneficio una tantum in favore di soggetti sprovvisti di requisiti, per questo motivo si è generato un caos bonus 200 euro.

A quanto pare l’istituto previdenziale ha erogato il bonus, del valore di €200 una tantum, anche in favore di cittadini che non ne avevano diritto, in quanto sprovvisti di requisiti minimi richiesti. Per questa categoria di persone, è prevista la restituzione del beneficio.

caos bonus 200 euro
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Quello che si è verificato negli ultimi giorni è un vero e proprio caos bonus 200 euro. Infatti, molti beneficiari del bonus di €200 una tantum saranno costretti a restituirlo all’INPS. Il motivo della restituzione, è l’illegittimità dell’erogazione.

Il bonus una tantum da €200 è una misura introdotta dallo Stato per offrire un sostegno economico alle famiglie con basso reddito. Lo scopo del beneficio è quello di dare una boccata d’aria ai nuclei familiari, che si trovano a fare i conti con l’aumento dei costi dell’energia, del carburante, delle materie prime e dei generi di prima necessità.

Se a tutto questo aggiungiamo anche l’incredibile impennata del tasso d’inflazione, ecco spiegata la perdita del potere di acquisto di salari e pensioni.

Caos bonus 200 euro: di cosa si tratta

Grazie al bonus di €200, milioni di Italiani hanno ricevuto un sostegno economico importante. Tuttavia, il beneficio non è rivolto a tutti i cittadini, ma solo a quelli che sono in possesso di specifici requisiti.

Purtroppo, l’INPS ha erogato la misura economica ad alcuni soggetti che non hanno i requisiti previsti dalla normativa.

Il rischio maggiore riguarda soprattutto coloro ai quali il bonus è erogato d’ufficio. Alcuni cittadini, infatti, non devono presentare alcuna domanda per ottenere il beneficio. Ci stiamo riferendo a: percettori di reddito di cittadinanza, disoccupati con Naspi e pensionati.

Dopotutto, per questa categoria di cittadini, l’INPS è già pienamente a conoscenza della loro condizione reddituale, grazie alle informazioni provenienti dalla banca dati. Ma può accadere, che un soggetto abbia modificato la propria condizione di reddito, nell’ultimo anno, e che l’INPS non abbia ancora provveduta ad accogliere tale alterazione.

Per questo motivo, l’INPS si riserva la possibilità di eseguire controlli ex post, ovvero dopo aver erogato il bonus.

Coloro per i quali era previsto l’obbligo di presentazione di domanda all’INPS non corrono alcun rischio, perché i requisiti sono verificati già in fase di valutazione dell’istanza.

Chi, invece, ha ricevuto il beneficio in maniera automatica, doveva rispettare un requisito reddituale, ovvero avere un reddito inferiore a €35.000, nel 2021.

Cosa succede a chi ha ricevuto la somma di denaro pur non avendone diritto?

L’INPS ha reso noto, tramite un comunicato, che procederà alla verifica della situazione reddituale.

Nel caso in cui, dal controllo dovessero emergere delle incongruenze, l’Ente si riserva il diritto di procedere con l’indebito, entro l’anno successivo all’acquisizione delle informazioni reddituali.

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