Carne coltivata: l’ultima visione di Leonardo Di Caprio incuriosisce il mondo

Una vera e propria ipotetica rivoluzione in previsione. Un business, se cosi può essere chiamato che aspetta di spiccare il volo.

Leonardo DI Caprio
Leonardo Di Caprio (Facebook)

Al giorno d’oggi, è cosa nota, che l’influenza di un personaggio famoso, un vip per intenderci possa condizionare linee di pensiero, atteggiamenti e riflessioni di quelli che sono i fan del personaggio in questione. Lo si è visto in passato in ogni ambito, dalla religione ai costumi alle scelte fatta da questo o quell’altro artista. Negli ultimi giorni è rimbalzata agli onori delle cronache la notizia di Leonardo Di Caprio fervente sostenitore di quella che si può a tutti gli effetti considerare carne sintetica.

Aleph Farms e Mosa Meat sono due importanti società impegnate con la propria attività in una innovativa forma di coltivazione di hamburger e bistecche. L’innovazione in questo caso consiste proprio nella natura degli alimenti in questione. Si pensa all’impatto ambientale, si pensa preservare dinamiche  concetti che al giorno d’oggi poco prendono seriamente in considerazione. Quindi, l’intuizione, che di certo farà proseliti di investire, concentrarsi su un altro tipo di concetto di carne, per l’appunto sintetica.

Carne sintetica, l’ultima frontiera lanciata da Di Caprio: di cosa parliamo esattamente?

“Uno dei modi più efficaci per combattere la crisi climatica è trasformare il nostro sistema alimentare – ha dichiarato la nota star di Hollywood –  potrebbe soddisfare la domanda mondiale di carne bovina, risolvendo alcuni dei problemi più pressanti dell’attuale produzione industriale di carne. Sono molto lieto di unirmi a loro come consulente e investitore – continua – mentre si preparano a far scoprire la carne bovina coltivata ai consumatori”. Le due società in questione hanno, si fatto, sperimentato la produzione di carne di manzo utilizzando direttamente le cellule animali.

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L’azienda olandese Mosa Meat ha presentato ufficialmente  il primo hamburger sintetico nel 2018, riprodotto, è il caso di dirlo,  dall’israeliana Aleph Farms, impegnata da quest’anno nella coltivazione, altro termine assolutamente opportuno della prima bistecca non “naturale”. Secondo una stima  la produzione di carne bovina sintetica potrebbe ridurre l’impatto sul clima del 92%, l’inquinamento atmosferico del 93%, attraverso lo sfruttamento del 95% in meno di suolo e il 78% in meno di acqua rispetto a quella che oggi la classica produzione industriale.

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