Il nuovissimo Governo Meloni potrebbe dichiarare la cancellazione di alcune cartelle esattoriali. Ecco chi saranno i fortunati.
Per alcune cartelle esattoriali potrebbe esserci una sospensione, con dilazione dei tempi, grazie ai provvedimenti del nuovo Esecutivo.
Anche se il nuovo Governo non si è ancora ufficialmente formato ed insediato, Giorgia Meloni è già al lavoro per risolvere situazioni spinose in ambito fiscale, soprattutto sul fronte delle cartelle esattoriali.
In base a quanto dichiarato, è già pronto un Decreto da 10- 15 miliardi di euro per contrastare l’aumento delle bollette, diretto ad introdurre una “tregua fiscale“. Il progetto di Fratelli d’Italia, infatti, sarebbe quello di rottamare le cartelle esattoriali, modificare la disciplina del Reddito di Cittadinanza e quella del Superbonus 110%.
Per maggiori informazioni, consulta il seguente articolo: “In arrivo le cartelle esattoriali per milioni di cittadini: non si fanno sconti“.
Tra i programmi della Meloni c’è l’approvazione di un nuovo saldo e stralcio, per le cartelle esattoriali più basse. Nello specifico, l’operazione riguarderà i debiti di importo compreso tra 1.000 e 3.000 – 3.500 euro, che, dunque, verranno eliminati.
Nel progetto del Centro- Destra, tuttavia, non ci sarebbe una cancellazione totale delle cartelle esattoriali. Il saldo e stralcio, infatti, riguarderà un importo pari all’80% o al 90% del totale del debito.
Quali soggetti potranno usufruire di tale manovra? Secondo le prime indiscrezioni, soprattutto i nuclei familiari in difficoltà economiche. Bisognerà, però, attendere ulteriori dettagli.
Il saldo e stralcio non è l’unico obiettivo del nuovo Esecutivo. Tra le varie idee, infatti, compare anche il cd. Piano di ristrutturazione del debito 5+5. È un programma in base al quale i contribuenti possono definire le tasse da pagare allo Stato, versando una sanzione forfettaria del 5% ed usufruendo di una rateizzazione automatica in 5 anni.
Tale strumento è destinato alle cartelle esattoriali di importo maggiore di 3.000 euro e, nello specifico, a coloro che hanno maturato maxi debiti con la Pubblica Amministrazione.
Con queste misure, il Governo ritiene di poter recuperare molte cartelle ancora non saldate e reperire, così, nuovi soldi da destinare alle casse dello Stato. In questo modo si potrà avere una liquidità (seppur minima) immediata e spendibile in ulteriori riforme.
Approfondisci anche: “Tregua fiscale finita con il ritorno alla notifica delle cartelle esattoriali: i numeri e gli obiettivi“.
Anche il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, è intervenuto sulla situazione fiscale. In relazione alle riforme che riguardano la tassazione, ideate dalla coalizione guidata dal Giorgia Meloni, Bonomi ha affermato: “Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax sull’Irpef che dimentichino Irap e Ires. Non possiamo permetterci nuovi strumenti di prepensionamento”.
Per il Presidente di Confindustria, quindi, le proposte del Centro- destra (ed, in particolare, della Lega) sono ancora premature. Non solo, perché la flat tax e l’introduzione di nuovi meccanismi di pensione anticipata, come Quota 102 strutturale, potrebbero avere delle conseguenze economiche disastrose per il Paese.
Matteo Salvini, infatti, durante la campagna elettorale, aveva proposto uno scostamento di bilancio per risolvere la questione fiscale. Vedremo, dunque, quali saranno le decisioni di Giorgia Meloni al riguardo.
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