Acquisto casa al figlio: come aiutarlo, soluzioni e vantaggi non noti a tutti

Come comprare casa al figlio o aiutarlo pagando il meno possibile: donazioni, prestiti e le opzioni che non tutti sanno, i dettagli

È un argomento molto importante quello relativo alla fase di acquisto della casa da parte dei figli, con diverse soluzioni ed opzioni, nonché vantaggi per provare a pagare il meno possibile: donazioni, prestiti, ma ecco di cosa si tratta e cosa c’è da sapere al riguardo.

Acquisto casa al figlio: come aiutarlo, soluzioni e vantaggi non noti a tutti
Chiavi, casa, porta (fonte foto: Adobe Stock)

Quello in questione è un tema molto importante che ha a che fare proprio con la decisione da parte dei giovani di acquistare la prima proprietà e che, per farlo, possono chiedere aiuto ai genitori. A parlarne nel proprio approfondimento è Businessonline.it, con alcune opzioni e soluzioni vantaggiose che potrebbero essere prese in considerazione.

Donazione, prestito, quali le misure e benefici che si potrebbero trarre per pagare il meno possibile e massimizzare il vantaggio fiscale nell’aiutato dato nella fase di acquisto.

Ma ecco di cosa si tratta e i dettagli in tal senso che forse non tutti conoscono.

Casa, come darla in usufrutto al figlio: come funziona e cosa sapere

Acquisto casa e figlio: donazione e prestito, come funziona

La prima possibilità che salta alla mente in questi casi, riguarda la donazione di soldi, A parlarne, come detto, é Businessonline.it, che spiega che tale operazione può essere fatta attraverso il bonifico, con il trasferimento di denaro dal conto dei genitori a quello del figlio.

Si legge che, per quanto concerne l’ambito fiscale, la donazione fino a 1.000.000 per ogni genitori e per ogni figlio non porta al pagamento all’imposta di donazione. Nel caso in cui non si sia in possesso di una somma di denaro ai fini dell’acquisto di un immobile da dare al figlio, tra le altre opzioni per andare in suo aiuto vi è quella del prestito familiare.

Si potrebbe, viene spiegato da Businessonline.it, prendere tale opzione in esame, applicando un tasso di interesse basso. Ciò che conta è che il rimborso di quanto prestato avvenga con regolarità, onde evitare venga riqualificato come donazione.

I genitori possono fare da garante circa il prestito contratto dal figlio in modo diretto sui propri beni personali, la fideiussione, oppure mettendo in ipoteca gli immobili. Nel caso dovesse esserci un mancato pagamento, i creditori avranno modo di pignorare l’immobile dei genitori, si legge, ma non gli altri beni.

Nel caso in cui la finanziaria richiedesse garante aggiuntive, ciò sarebbe legato ad un alto rischio inerente il mancato rimborso. L’ammontare della garanzia corrisponde all’importo del contratto di credito in aggiunta agli interessi. I genitori hanno anche la possibilità di definirsi co-debitori congiunti. In tale case, la banca farà direttamente loro richiesta delle mensilità qualora il figlio non pagasse.

Casa e figlio, altre soluzioni: l’usufrutto temporaneo

Sono diverse dunque le soluzioni quando si affronta un tema quale quello in questione, e tra queste, nella direzione dell’aiuto di un proprio figlio, vi è un altro caso. Il figlio ha la nuda proprietà del bene, i genitori invece conservano l’usufrutto, ovvero il godimento. La casa può essere messa a disposizione in modo gratuito, purché vi sia il pagamento di alcune spese. L’acquisizione della nuda proprietà, spiega Businessonline.it, può esserci mediante donazione.

Una donazione in usufrutto temporaneo. Nel caso in cui i genitori abbiano una proprietà in affitto, possono decidere per l’opzione di consentire al figlio di riscuotere il canone applicato. Una strategia analoga può esserci nel caso, ad esempio, di quote di società di investimento immobiliare.

Tale soluzione permette al figlio di presentare un reddito maggiore nel caso in cui, si legge, dovesse richiedere un prestito e quindi aver la possibile di prendere un prestito in più o per un lasso di tempo minore.

Secondo legge, ai genitori vi è il diritto di utilizzare legalmente la proprietà del figlio fino al momento in cui non raggiunga la maggiore età. Il diritto di usufrutto viene applicato ai tutti beni del minorenne, tranne per quelli acquistati dal minore come frutto del proprio lavoro; beni abbandonati o dati al minore ai fini della carriera da intraprendere, così come un’arte o una professione; beni dati in eredità oppure a condizione che i genitori che esercitano la potestà genitoriale non beneficino di usufrutto; beni avuti dal figlio per eredità, legato o donazione a accettati nell’interesse di quest’ultimo in opposizione alla volontà dei genitori che esercitano la potestà genitoriale.

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Casa e figlio: se vuole comprarla dai genitori

Nel caso in cui uno dei figli fosse intenzionato a comprare la casa dei genitori, ciò è possibile a patto che venga pagato il prezzo giusto dell’appartamento, ovvero che il prezzo corrisponda al valore della casa. Businessonline.it spiega che l’acquisto della casa di famiglia, talvolta può finire per creare conflitti, quando ad esempio i fratelli dell’acquirente sentono che il prezzo per loro sia stato calato.

Onde evitare tale possibile situazione di conflitto, i genitori devono procedere alla valutazione della proprietà prima che sia venduta. Ad occuparsene può essere un agente immobiliare, un notizia o un esperto immobiliare indipendente. Ciò permette di sostenere che il prezzo di vendita venduto ad uno dei figli corrisponda al prezzo di mercato. La vendita di un immobile ad un prezzo troppo basso, viene spiegato, può portare all’idea di una sorta di donazione mascherata.

Ad ogni modo, è opportuno ed importante informarsi ed approfondire i temi al riguardo, mediante un confronto con gli esperti del campo e professionisti del settore, così da chiarire ogni eventuale dubbio e tutto ciò è importante apprendere e sapere in tal senso.

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