Contanti e limite di utilizzo, cosa cambia dal 1 gennaio: chi ride e chi piange

Attenzione alle novità in merito ai contanti e al limite di utilizzo dal primo gennaio: cosa cambia e a chi potrebbe portare vantaggio: i dettagli

Contanti e limite di utilizzo: cosa cambia dal 1 gennaio e chi può favorire
Euro (fonte foto: Adobe Stock)

C’è sempre grande attenzione da parte dei molti a proposito di temi che hanno a che fare in via generale con l’economia e discorsi ad aspetti economici, ancor di più se questi hanno a che fare su per giù con la vita e le attività quotidiane, come ad esempio potrebbe essere il caso del limite di contanti consentito in merito all’utilizzo: cosa cambia dal primo gennaio e chi potrebbe poi favorire? I dettagli al riguardo di seguito.

Come in molti già sapranno infatti, a partire dal primo gennaio prenderà il via il nuovo limite di legge all’uso dei contanti, con la soglia che si abbassa da 2000 a 100 euro, e per la precisione 999,99. Tali paletti sono stati introdotti con il decreto fiscale del governo precedente, nell’estate 2020, e la suddetta decisione porta l’Italia ai limiti che erano stati variati dal decreto salva Italia del governo Monti a fine 2011.

Tale novità prevede che dal primo gennaio 2022 non potranno più essere fatti acquisti o spostare somme di denaro con importo che sia superiore alla soglia indicata se non per vie tracciabili, spiega Investireoggi.it. Inoltre, negozianti e professionisti sono tenuti ad accettare pagamenti mediante bancomat e carte di credito, e un eventuale rifiuto porterebbe alle multe.

Contanti, limite di utilizzo e lotta all’evasione fiscale

Attesi dunque cambiamenti in materia di utilizzo e del relativo limite massimo di uso del contante sin dal primo gennaio, una misura intrapresa che potrebbe portare aspetti positivi circa  la lotta e il contrasto all’evasione fiscale. Tuttavia, a porsi delle domande in merito nel proprio approfondimento è Investireoggi.it, che per l’appunto cita altri esempi di Paesi europei dove, si legge, non c’è il limite di uso al contante e il livello di evasione fiscale, viene spiegato, resta stabile.

A tal riguardo si menzionano realtà quali Germania, Irlanda, Svezia, Finlandia ed altri ancora. Investireoggi.it, citando il pensiero di alcuni, spiega che c’è chi ritene che inserire dei limiti all’uso del contante possa rappresentare un aiuto alle banche che possono spingere i consumatori a munirsi di carte di credito e bancomat, con relativi costi che andrebbero a vantaggio delle società che si occupano della gestione.

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L’Italia, viene spiegato, avrebbe il più basso indice di penetrazione ed utilizzo degli strumenti elettronici, se paragonata al resto della Ue, e Investioreggi.it sottolinea che il tracciamento degli spostamenti del denaro sarebbe un qualcosa che andrebbe a favore delle banche, ma che rappresenterebbe, si legge ancora, anche uno strumento che consentirebbe un maggior controllo dei cittadini, delle abitudini e degli spostamenti.

Il Corriere della Sera, in merito al limite dell’uso del contante a partire dal primo gennaio, ha citato anche le parole di Carlo Cottarelli, economista e responsabili dell’Osservatorio sui conti pubblici, che su Twitter ha spiegato: “Ora ci saranno quelli che dicono che gli anziani non potranno più andare a far spesa al mercato (con solo 1000 euro?). Non sarà la mossa decisiva per ridurre l’evasione fiscale, ma è un segnale positivo”.

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