Imu, quanto costa pagare in ritardo l’acconto dopo il 16 giugno

Il 16 giugno la scadenza della prima rata, l’acconto IMU 2022: quanto costa pagare in ritardo e la questione ravvedimento operoso: alcuni dettagli

Un tema che desta sempre grande attenzione quello inerente l’IMU, con la data del 16 giugno quale ultimo giorno per pagare l’acconto dell’IMU, ovvero la patrimoniale su immobili e terreni: quando costa pagare in ritardo, il tema ravvedimento operoso e altri aspetti a seguire.

Imu, quanto costa pagare in ritardo l'acconto dopo il 16 giugno
fonte foto:adobestock

Dunque, giovedì 16 giugno l’ultimo giorno per il pagamento dell’acconto dell’IMU, ovvero la patrimoniale su immobili e terreni che, stando ad una stima di Confediliza, come riporta L’Eco di Bergamo, garantiscono alle casse pubbliche 22 miliardi di euro l’anno.

Per chi non fosse riuscito a pagare entro la data utile di scadenza, vi è la possibilità di adempiere al pagamento dovuto entro il 30 giugno mediante il ravvedimento sprint, pagando lo 0,1% in più rispetto al dovuto per ciascun giorno di ritardo sino ad un massimo dell’1.4%, si legge.

Su L’Eco di Bergamo si legge un esempio, ovvero chi dovesse pagare 1200€ di Imu, procedendo con un giorno di ritardo andrebbe a pagare 1,201,2€.

La Confederazione della proprietà edilizia, si legge che evidenza che il “versamento in acconto deve essere pari all’imposta dovuta per 1° semestre applicato l’aliquota e la detrazione dei 12 medi dell’anno precedente, con la precisazione che il mese durante il quale il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese stesso è composto è computato per intero”.

In virtù delle modifica recente per quel che concerne la normativa inerente l’esenzione Imu per abitazione principale, si legge che Confedilizia segnale che qualora i componenti del nucleo familiare “abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in Comuni diversi, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo familiare”.

Questo, quanto si legge su L’Eco di Bergamo, e viene spiegato che a seguito di questa novità, i soggetti interessati dovranno scegliere l’immobile da considerare abitazione principale e, secondo tale decisione, procedere col versamento dell’IMU per l’immobile escluso, avendo poi cura di ricordare di comunicazione con la dichiarazione IMU questa scelta entro il 30 giugno 2023.

Imu, quanto costa pagare in ritardo

Tanti gli aspetti che destano attenzione e suscitano interesse quando si parla di aspetti legati all’economia a vario livello, come nel caso della dichiarazione IMU e la possibilità dell’arrivo della proroga: di cosa si tratta.

Proprio in merito alla questione del pagamento, come detto l’ultimo giorno per pagare l’acconto circa il tema in oggetto era il 16 giugno, mentre il saldo scade il 16 dicembre. Per chi ha rispettato i tempi non vi saranno conseguenze, ma chi per un ragione o per un’altra avesse saltato la scadenza ha la possibilità di mettersi in regola sfruttando proprio il ravvedimento operoso, che però come detto comporta un costo e come spiega Investireoggi.it l’eventuale soggetto interessato dovrà, oltre all’imposta omessa, versare anche interessi e sanzione (ridotta).

Nel dettaglio, interessi e sanzione da ravvedimento operoso, per quanto concerne l’acconto IMU, aumentano in misura direttamente proporzionale al ritardo, ovvero prima ci si mette in regola e meno si pagano interessi e canzoni. Più tempo trascorre, più alti invece saranno.

Si legge nell’ipotesi di omesso/insufficiente versamento del tributo, si rendono applicabili le sanzioni ridotte di cui all‘articolo 13 D. Lgs. n. 472 del 1997, ovvero:

0,1% per ogni giorno di ritardo (1/10 dell’1%), qualora la regolarizzazione avvenisse entro i primi quattordici giorni dal termine ordinario di scadenza prevista.

1.5% (1/10 del 15%) qualora la regolarizzazione avesse luogo oltre il quattordicesimo giorno ma entro il trentesimo dal termine ordinario di scadenza prevista.

1,67 % (1/9 del 15%), qualora avvenisse oltre il trentesimo ma entro il novantesimo dal termine ordinario di scadenza prevista.

3,75% (1/8 del 30%), qualora avvenisse oltre il novantesimo ma entro il termine della presentazione della dichiarazione IMU inerente anno di imposta 2022.

4,29% (1/7 del 30%), qualora la regolarizzazione avesse luogo entro il termine di presentazione della dichiarazione IMU inerente l’anno di imposta 2022.

5% (1/6 del 30%), nel caso avvenisse oltre  il termine di presentazione della dichiarazione IMU circa anno di imposta 2022.

6% (1/5 del 30%), qualora la regolarizzazione vi fosse dopo la constatazione della violazione ai sensi dell’articolo 24 della Legge 7 gennaio 1929, n.4.

Questi, alcuni dettagli al riguardo. Ad ogni modo è bene ed opportuno informarsi ed approfondire tema ed elementi, così da chiarire eventuali dubbi e comprendere i diversi aspetti nel dettaglio, anche attraverso un confronto con esperti del campo e professionisti del settore.

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