In che modo la capitalizzazione influisce sul valore delle azioni di un’azienda

La capitalizzazione di una società quotata rappresenta il valore complessivo che gli viene assegnato dal mercato.

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Il valore della capitalizzazione è calcolato moltiplicando il numero di azioni in circolazione per il loro prezzo. Le azioni considerate nel calcolo sono sia quelle del flottante, ovvero disponibili pubblicamente sul mercato, sia quelle non oggetto di libero scambio.

La capitalizzazione di un’azienda dipende quindi sostanzialmente dal valore delle sue quotazioni e quindi dalle dinamiche del mercato. La relazione tra prezzo e quantità emessa risulta anche correlata alla dimensione del capitale e del giro d’affari della società quotata. L’azienda si rivolge al mercato al fine di essere finanziata e aumentare la liquidità disponibile.

Gli azionisti devono tuttavia essere convinti e incentivati all’investimento, attraverso la corretta scelta di management e in particolare emettendo il giusto numero di azioni al giusto prezzo iniziale. L’azienda si avvantaggia dalle variazioni delle quotazioni tanto più queste possono essere partecipate da un’ampia platea di investitori. Per ottenere questo le quotazioni devono mantenersi in una crescita tendenziale senza raggiungere un prezzo eccessivamente alto.

Le aziende a più alta capitalizzazione

Fino a dieci anni fa, il mercato azionario era dominato da società operanti nel settore petrolifero ed energetico. Oggi le aziende a più alta capitalizzazione sono quelle impegnate nel settore tecnologico e digitale. Tra le quattro che dominano i listini USA Apple, Alphabet, Microsoft, Amazon, aziende a maggiore capitalizzazione oggi quotate.

Negli ultimi quindici anni il panorama tecnologico è diventato determinante per l’evoluzione e l’apprezzamento delle potenzialità economiche delle aziende quotate.

Dal punto di vista dei trader e degli investitori la capitalizzazione spesso indicata come market cap diventa il modo più immediato per contestualizzare il successo imprenditoriale dell’azienda. Questo da modo al trader di poter stabilire e valutare il rischio prendendo in considerazione la partecipazione degli investitori come garanzia di solvibilità e capacità imprenditoriale. La capitalizzazione naturalmente non è tutto, ma può dare a colpo d’occhio quali sono le aspettative degli investitori circa le potenzialità future e la crescita delle quotazioni.

Al contrario delle aziende a più alta capitalizzazione che raggiungono valori che possono essere pari anche ai mille miliardi di dollari, esistono aziende come le penny stock. Quasi la totalità dei penny stock rappresentano piccole aziende, generalmente sotto capitalizzate che devono ancora dimostrare la loro capacità di sviluppare prodotti concorrenziali su scala multinazionale. Nonostante la media di queste valgano già centinaia di milioni, nei fatti il valore dei loro prodotti o dei loro servizi non è stato in grado di incrementare il valore delle quotazioni, che sono scambiate dai pochi centesimi fino a qualche dollaro.

È giusto scegliere le azioni in base alla capitalizzazione di mercato?

La capitalizzazione di mercato viene comunemente utilizzata per scegliere le azioni sulle quali investire, allo stesso modo permette alle società di potersi quotare su indici basati su questa variabile.

Gli indici di Borsa infatti fanno spesso riferimento al peso dell’azienda in termini di capitalizzazione. L’indice S&P500 per il mercato azionario americano, oppure l’Euro Stoxx50 per il mercato dell’eurozona, o ancora il FTSEMIB per l’Italia, vengono costruiti ponderando il prezzo di ciascun titolo per la sua capitalizzazione.

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In questo modo le aziende possono entrare o uscire dall’indice in base alla variazione della propria capitalizzazione, determinata dal prezzo delle azioni. Se la capitalizzazione di un titolo aumenta allora aumenta anche il suo peso nell’indice. Questo significa che più è alta la capitalizzazione di un’azienda rispetto a quelle presenti nell’indice maggiore sarà la sua influenza sul valore dello stesso.

Quali informazioni si possono dedurre dal market cap di un azienda?

I valori per considerare un’azienda a grande capitalizzazione possono variare dai 10 ai 100 miliardi di dollari, questo varia soprattutto al mercato e all’indice di riferimento. Solitamente si ritiene che minore è la capitalizzazione maggiore è il rischio insito nell’investimento.

Questo è vero se considerato da un punto di vista puramente tecnico. Un’azienda con una bassa capitalizzazione ha in genere minore liquidità, variazioni molto più erratiche dei prezzi, presenta maggiori rischi di insolvenza e di crolli dovuti ad errori nella gestione patrimoniale e ai cicli economici avversi. Queste società hanno tuttavia il vantaggio di avere un potenziale di crescita maggiore soprattutto dal punto di vista del valore delle quotazioni.

Nel 2006 Apple che aveva una capitalizzazione quasi 50 volte minore di oggi, valeva circa tre dollari ad azione, mentre oggi le quotazioni sono scambiate intorno ai 140 dollari. Le risorse finanziarie generate dalla quotazione in borsa possono decisamente contribuire allo sviluppo imprenditoriale di prodotti e servizi. È utile infine ricordare che il market cap rappresenta il valore netto del capitale ma non dice nulla sul valore intrinseco dell’azienda, considerata in termini di potenziale economico, risorse tecniche, capacità di apprezzamento e diffusione dei prodotti.

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