L’Inps non paga più l’assenza da lavoro per chi è in quarantena: ecco quello che sta succedendo

L’assenza da lavoro per i soggetti in quarantena causa coronavirus non sarà pagata dall’Inps come malattia: ecco tutto quello che sta succedendo e di cosa si tratta. 

lavoratori quarantena

Con la recente quarta ondata della pandemia, numerosissime persone seppur vaccinate sono sottoposte a misure di quarantena sia perché positive sia per contatti a rischio. Moltissimi cittadini, trovandosi in tale condizione, non hanno potuto raggiungere il proprio posto di lavoro.

Tuttavia, tale assenza da lavoro non verrà pagata dall’Inps come malattia. Infatti, il Governo non ha prorogato per l’anno 2022 le norme che permettevano di equiparare a malattia le assenze dei lavoratori privati sottoposti a misure precauzionali. Scopriamo insieme di cosa si tratta e chi può riguardare questa situazione.

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L’Inps non paga l’indennità per i soggetti in quarantena e assenza da lavoro: ecco di cosa si tratta

Gli italiani che non hanno ancora fatto la dose booster del vaccino e che sono tenuti, in caso di contatto con positivo, a chiudersi in casa sono circa 10 milioni. Infatti, tali cittadini non vedranno riconosciuta la malattia nel caso di misure precauzionali legate alla pandemia da Coronavirus.

Tuttavia, anche ai soggetti fragili a cui non è data la possibilità di lavorare da remoto, non verrà riconosciuta tale indennità. Inoltre, i genitori con bambini sottoposti a quarantena non avranno comunque tale possibilità poiché anche il bonus babysitter non è stato rifinanziato.

Il Governo ha prorogato fino al 31 marzo 2022 solo il congedo parentale: tutte le altre misure non sono state prorogate. L’unico modo potrebbe essere quello che sia il datore di lavoro a farsi carico di tali spese.

La situazione nel dettaglio

Lo scorso anno, tale misura era stata introdotta dal Governo Draghi con una modalità diversa rispetto a quella del precedente. Nell’ultimo Governo Conte, infatti, valeva il regime ordinario secondo cui i primi 3 giorni della malattia sono pagati dal datore di lavoro e i restanti giorni a metà dallo Stato e dal datore stesso.

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Tuttavia, la situazione dei malati oncologici, degli immunodepressi e altri soggetti fragili resta ancora più grave. Durante la prima ondata, infatti, in caso di misure precauzionali la quarantena di questi soggetti e la relativa assenza da lavoro veniva equiparata a ricovero ospedaliero. Ad oggi, costoro sono esclusi vista la mancanza di una proroga.

Tali soggetti, dovranno, nel caso in cui non avessero la possibilità di lavorare da remoto, utilizzare addirittura le ferie.

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