ISEE 2022, attenzione a questo valore: il rischio è di perdere bonus e agevolazioni

L’ISEE 2022 assume notevole importanza per tantissime agevolazioni, tra cui anche l’assegno unico, ma attenzione al valore Isp. 

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Isee (Facebook)

L’ISEE è un indicatore economica equivalente che valuta la situazione economica del nucleo familiare. Quest’indicatore permette di ottenere innumerevoli benefici, tra cui dal primo gennaio 2022 con erogazione da marzo, l’assegno unico familiare. Quindi, saranno chiamati a rinnovarlo o farlo per la prima volta quasi tutte le famiglie italiane. Ma bisogna fare attenzione al valore Isp che può far alzare l’indicatore economico equivalente. Vediamo di cosa si tratta.

ISEE 2022: attenzione al valore Isp, è determinante per le agevolazioni

L’indicatore ISEE è calcolato in base alla Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) in base a numerosi dati amministrativi, economici e patrimoniali del nucleo familiare. Il 31 dicembre 2021 scade l’ISEE e tante famiglie dovranno rinnovarlo per il reddito di cittadinanza e per il nuovo assegno unico universale. ISEE 2022, dall’assegno unico al reddito di cittadinanza, CAF: 3 mesi di attesa!

Per ottenere il massimo delle agevolazioni è fondamentale considerare tre elementi:

a) Isr = indicatore della situazione reddituale;

b) Isp = indicatore della situazione patrimoniale

c) valore della scala di equivalenza in base ai componenti del nucleo familiare, all’età e alle loro condizioni. In poche parole l’ISEE varia a seconda del patrimonio, reddito e composizione del nucleo familiare.

L’Isp ha un’incidenza importante, quindi, verifichiamo nel dettaglio in cosa consiste.

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Come si calcola il valore Isp?

Il valore Isp come sopra indicato è l’indicato della situazione patrimoniale e consiste nell’indicare i valore ai fini IMU, anche se sono soggetti ad esenzione, i valori dei terreni, fabbricati, arre fabbricabili, intestati ai componenti del nucleo familiare.

Nel caso sul patrimonio grava un mutuo, nella DSU deve essere indicato il valore del mutuo residuo che risulta al 31 dicembre del secondo anno precedente l’elaborazione della dichiarazione ISEE.

La casa di proprietà al netto del valore del mutuo residuo se risulta inferiore a 52.500 euro non è rilevante ai fini del patrimonio mobiliare. Inoltre, la soglia di 52.500 euro si incrementa di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo.

Le voci che comprendono il patrimonio mobiliare sono:

  • giacenza media del conti correnti bancari e postali;
  • giacenza media dei conti correnti all’estero;
  • carte prepagate con IBAN;
  • libretti di risparmio vincolato e libero;
  • valore dei titoli, azioni, depositi custodia per i fondi;
  • titoli di Stato e obbligazioni;
  • carte di credito senza IBAN prepagate;
  • rapporto fiduciario (ex legge n. 1996/1939);
  • buoni fruttiferi e certificati di deposito;
  • assicurazione mista sulla vita, polizze vita;
  • partecipazioni azionarie in società e non azionarie;
  • gestione collettiva del risparmio;
  • ditta individuale;
  • altri rapporti e strumenti finanziari (ad esempio: lingotti d’oro)

L’Isp ha come base di calcolo il valore del patrimonio immobiliare e mobiliare dei componenti del  nucleo familiare e bisogna sottrarre il valore delle franchigie. Ai fini del calcolo del’ISEE rileva una misura del 20%. In effetti il valore ISE è determinato dalla seguente formula: Ise=Isr+20% Isp.

L’ISEE è calcolata secondo questa formula: ISEE = Ise/Valore della scala di equivalenza. Ed ecco perché il valore dell’Isp è importante.

L’Agenzia delle Entrate effettua un controllo su quello che dichiara l’interessato e se non conforme ai controlli operati dall’Agenzia delle Entrate, l’ISEE può risultare non conforme oppure, l’AdE chiede chiarimenti al dichiarante e può revocare i benefici indebitamente percepiti.

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