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Economia e Finanza

Lavoratore che assiste disabile con Legge 104: il trasferimento non è scontato

Una recente sentenza della Cassazione in materia di trasferimento del posto di lavoro più vicino al familiare disabile con legge 104, chiarisce alcuni aspetti fondamentali. 

Lavoratore che assiste un disabile con Legge 104

In effetti, la Corte di Cassazione con la sentenza numero 22885/2021 in materia di benefici legati ai lavoratori che assistono un familiare con handicap grave, ha precisato le due condizioni necessarie per il trasferimento. La Corte ha chiarito che bisogna conciliare le esigenze di entrambi le parti (familiari e aziendali). Inoltre, precisa che la scelta del posto di lavoro più vicina al domicilio disabile, non è un “diritto soggettivo assoluto e limitato“.

Lavoratore che assiste un disabile con Legge 104 e posto di lavoro vicino al disabile

I giudici hanno precisato che il trasferimento del posto di lavoro per avvicinamento al familiare che si assiste, non è un diritto assoluto ma, è assoggettato all’organizzazione del datore di lavoro. La Corte afferma che, non sussistere il “diritto di trasferimento“, neanche se si tratta di un dipendente del settore pubblico. Inoltre, sono richiesti sempre due condizioni fondamentali:

a) la disponibilità, che scaturisce da una decisione organizzativa (coprire il posto vacante);

b) il “posto vacante”, ci deve essere la possibilità di un posto libero nella sede scelta dal dipendente.

Il caso esaminato dalla Corte riguarda una dipendente del settore pubblico, che assiste un genitore anziano invalido con legge 104. La dipendente, chiedeva di poter lavorare nella sede più vicina per prestare un’assistenza adeguata al familiare invalido al 100%.

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La Corte con questa sentenza ha eliminato tutti i dubbi, chiarendo definitivamente l’utilizzo della legge 104 nel sancire il diritto del lavoratore nel poter scegliere la sede di lavoro vicina al domicilio specificando “ove possibile“. Questo per evitare che, l’eventuale trasferimento del lavoratore, possa arrecare danno al datore di lavoro. Inoltre, specifica che il posto di lavoro, dove intende trasferirsi il dipendente, deve essere libero, in effetti, il lavoratore deve coprire un posto vacante.

Infine, la Corte precisa che queste due condizioni sono indispensabili per il trasferimento, rispettando così il diritto del lavoratore e le esigenze organizzative del datore di lavoro.

Angelina Tortora

Giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti Campania, mi occupo di tematiche fiscali e previdenziali. Da sempre vicino al lettore, rispondo ai loro quesiti sulle varie problematiche.

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