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Borsa e Mercati

Cosa succede al più grande produttore di iPhone Apple? A rischio gli acquisti di Natale

Proteste su larga scala allo stabilimento della Foxconn di Zhengzhou, nella Cina interna. Si tratta del più grande produttore di iPhone Apple.

Numerosi video sui social network mostrano le proteste di centinaia di persone e gli scontri con gli agenti. Il più grande stabilimento di Apple in Cina è a rischio.

Stock.Adobe

La società cinese ha messo alla berlina centinaia di lavoratori modificando i termini dei contratti in corsa e peggiorando le condizioni con cui accedere ai benefici promessi.

Foxconn rappresenta il 70% delle spedizioni di iPhone a livello globale. Produce la maggior parte dei telefoni nello stabilimento di Zhengzhou oltre altri sei siti più piccoli in India e nel sud della Cina. Centinaia di lavoratori si sono uniti alle proteste nello stabilimento distruggendo telecamere di sorveglianza e finestre. Un escalation di dissenso frutto della frustrazione anche per le durissime regole anti covid del paese.

L’innesco delle proteste, iniziate mercoledì sembrava dovuto a nuove clausole che ritardano i pagamenti dei bonus promessi. Le condizioni di vita degli operai nella fabbrica e le promesse non mantenute di bonus quadruplicati per chi fosse rimasto a lavorare nello stabilimento, hanno portato a una situazione fuori controllo.

Al momento la produzione globale non sembra essere stata inficiata dalla rivolta a cui hanno preso parte solo una minoranza degli operai recentemente assunti. Nonostante questo, è improbabile che Foxconn raggiunga l’obiettivo di produzione. Manca la forza lavoro necessaria e gli scontri rischiano di estendersi con ulteriore partecipazione da parte degli operai.

Apple ha imposto un sistema a ‘circuito chiuso’ nel più grande stabilimento di iPhone del mondo

Apple Inc ha imposto un sistema a circuito chiuso nel più grande stabilimento di iPhone del mondo dalla fine di ottobre. L’obbiettivo era quello di limitare i ritardi nei lavori a causa delle restrizioni dovute alla politica cinese di tolleranza zero verso il virus. Il mese scorso, sui timori dei lockdown molti dipendenti erano fuggiti dalla Foxconn per tornare verso le proprie abitazioni, anche a piedi, per evitare di rimanere intrappolati nella fabbrica.

Per novembre Apple ha previsto un calo delle consegne di iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max. Gli ex lavoratori hanno stimato che in migliaia sono fuggiti dal campus della fabbrica. Prima dei disordini, lo stabilimento di Zhengzhou impiegava circa 200.000 persone. Per trattenere il personale e attirare più lavoratori, Foxconn ha dovuto offrire bonus e stipendi più alti. L’azienda avrebbe, cambiato le condizioni, imponendo ai dipendenti di rimanere “a vivere” nello stabilimento fino a marzo. Oltre questo qualora avessero contratto il Covid non avrebbero avuto diritto al compenso.

Tra i nuovi assunti c’è maggiore probabilità di contrarre il virus e perdere quindi la possibilità del bonus. Non ci sarebbe alcuna divisione tra contagiati e non contagiati alle linee di assemblaggio degli iPhone.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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