Mancato pagamento degli stipendi: incredibile, si può andare incontro alla prescrizione e perdere i soldi

Nel caso in cui si verificasse il mancato pagamento degli stipendi da parte del datore di lavoro, la legge prevede di casi di prescrizione con perdita dei soldi.

Il datore di lavoro è tenuto per legge a versare gli stipendi mensilmente ai propri dipendenti. Infatti, in base all’accordo contrattuale siglato tra le parti il datore di lavoro, egli è obbligato a riconoscere il compenso economico per la prestazione di lavoro svolta dal dipendente.

Mancato pagamento degli stipendi: incredibile, si può andare incontro alla prescrizione e perdere i soldi

Il meccanismo della prescrizione opera anche nel caso del mancato pagamento degli stipendi. Per questo motivo, è bene conoscere quali sono le disposizioni della legge, per evitare di perdere definitivamente il denaro che spetta al dipendente.

Non versare gli stipendi ai propri dipendenti, in questo periodo di crisi, non è una possibilità remota. Di fatto, sempre più datori di lavoro sono in difficoltà a causa il caro energia e degli effetti economici post pandemia. Pertanto, può accadere che un’azienda non sia in grado di onorare l’accordo stipulato con il lavoratore.

Per questo motivo, i dipendenti devono sapere cosa fare per tutelarsi nel caso in cui questa eventualità si concretizzasse.

Mancato pagamento degli stipendi: non farti cogliere impreparato

Il fenomeno del mancato pagamento degli stipendi è molto più diffuso di quanto si possa pensare. Le motivazioni che portano un imprenditore a non versare la retribuzione che spetta ai dipendenti solo molteplici.

I lavoratori che non riceve lo stipendio vanno incontro ad una serie di conseguenze negative, come la difficoltà di far quadrare il bilancio familiare.

Per questo motivo, la legge condanna il datore di lavoro che non onora il suo impegno. Tuttavia, nel caso in cui il lavoratore danneggiato da questo comportamento dovesse temporeggiare eccessivamente, c’è il rischio che il reato, per mancato pagamento degli stipendi, vada in prescrizione.

Secondo quanto stabilito dalla legge, infatti, è compito del dipendente che non ha ricevuto lo stipendio attivarsi in modo celere per recuperare le somme dovute.

Tuttavia, iniziano diversi casi in cui recuperare le somme è piuttosto difficile, ad esempio quando il datore di lavoro risulta nullatenente.

In questa circostanza al creditore, ovvero il dipendente, non aspettava altro che attendere un mutamento positivo delle condizioni economiche del debitore.

Nel frattempo, però, la regola generale impone che il creditore invii periodicamente delle lettere di diffida e messa in mora. Lo scopo di questi documenti è quello di interrompere il termine di prescrizione.

Infatti, qualora dovesse scattare la prescrizione per il mancato pagamento degli stipendi, il lavoratore può perdere definitivamente le somme che gli spettavano di diritto.

Come interrompere la prescrizione

La prescrizione per il mancato pagamento degli stipendi è un meccanismo che si attiva dopo che è trascorso un determinato lasso di tempo, secondo quanto previsto dalla legge.

A partire dal momento in cui scatta la prescrizione, decade il diritto del creditore a recuperare le somme di denaro che gli spettano. Tutto ciò si traduce nella perdita definitiva degli stipendi non pagati.

Per impedire che il creditore subisca la prescrizione è suo compito rinnovare in forma scritta la richiesta al debitore. Ciò vuol dire, inviare una raccomandata, una notifica tramite PEC o una diffida a mano al debitore.

Questo è l’unico modo per interrompere il termine della prescrizione e far ripartire nuovamente il meccanismo dal giorno successivo alla ricezione della notifica da parte del debitore.

Il creditore alla possibilità di utilizzare il meccanismo di interruzione della prescrizione più volte.

In ogni caso, la legge stabilisce che tutti i pagamenti di somme dovute con priorità annuale cadono in prescrizione dopo 5 anni. Dunque lo stesso discorso vale anche per gli stipendi.

I termini di prescrizione, così come ribadito dalla Corte di Cassazione, decorre dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Ciò vuol dire che finché il rapporto di lavoro permane, il meccanismo della prescrizione resta congelato.

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