Naspi riforma dell’indennità di disoccupazione: ci sarà un taglio che riguarderà l’importo e la durata

Il nuovo Governo ha in mente di effettuare un taglio Naspi con riforma dell’indennità di disoccupazione. Ecco cosa accadrà.

Oltre a voler introdurre importanti novità in tema di reddito di cittadinanza, il Governo Meloni intende procedere con un taglio che colpirà la Naspi e non solo.

Naspi con riforma dell’indennità di disoccupazione
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Così come preannunciato dal ministro del lavoro Marina Calderone, il neo governo di centro-destra intende applicare un taglio alla Naspi, ovvero all’indennità di disoccupazione. La motivazione che si cela dietro questa decisione è presto detta.

Nell’anno della pandemia milioni di persone sono state costrette a rimanere a casa a causa delle restrizioni anti Covid.

Queste decisioni, necessarie per tutelare la salute del Paese, hanno avuto un impatto economico notevole, in particolar modo sulle casse della dell’INPS. Il costo complessivo dell’operazione che ha permesso a milioni di lavoratori di ottenere le tutele sanitarie, è stato di 15,9 miliardi di euro. Nel 2021, invece, il costo è stato di poco inferiore a 13 miliardi di euro.

Naspi riforma dell’indennità di disoccupazione: ecco cosa hai intenzione di fare il Governo

Il governo Meloni ha intenzione di applicare un taglio alla Naspi, per effetto di una riforma che colpirà l’indennità di disoccupazione.

A conti fatti attualmente l’indennità indirizzata in favore dei lavoratori disoccupati ha un costo superiore al reddito di cittadinanza.

Attualmente, infatti, l’indennità percepita dal lavoratore in disoccupazione è pari a 75% dello stipendio mensile, per un valore massimo di 1250,87 euro. Per gli stipendi superiori alla suddetta cifra sarà corrisposto un 25% in più, per un valore massimo di 1360,77 euro al mese.

La Naspi è riconosciuta per un periodo che corrisponde alla metà dei mesi di lavoro, negli ultimi 4 anni. La durata massima per la quale può essere percepita indennità di disoccupazione corrisponde a 24 mesi.

Già il Governo Draghi, con la Legge di bilancio 2022, aveva introdotto un significativo taglio all’indennità di disoccupazione. In quell’occasione, si era deciso di ridurre del 3% l’importo erogato mensilmente.

L’intenzione del governo Meloni è quello di introdurre un nuovo taglio, con lo scopo di rendere la Naspi meno disincentivante al lavoro.

Per il momento si tratta solo di un’ipotesi, ma in base a quanto dichiarato dal Ministro del lavoro, l’idea dell’esecutivo è quella di ridurre il periodo di fruizione del 30% o addirittura del 40% rispetto al periodo di lavoro nei 4 anni precedenti.

Alla luce di queste intenzioni, è probabile che in futuro la Naspi potrà essere percepita per massimo 19 mesi.

Il taglio ad assegno

Come abbiamo visto con la legge di bilancio 2022, il governo Draghi ha introdotto una riduzione dell’assegno di indennità di disoccupazione pari al 3% a partire dal quarto mese di fruizione.

In base a quanto dichiarato dal Ministro Calderone, per incentivare i cittadini al reinserimento nel mondo del lavoro si starebbe lavorando ad un ulteriore taglio dell’assegno.

Così facendo, si riuscirebbe anche a ridurre il costo a carico delle aziende che, attualmente, versano l’1,3% degli stipendi nelle casse dell’INPS proprio a titolo d’indennità di disoccupazione.

In base ai dati forniti dall’istituto previdenziale, lo scorso anno i datori di lavoro hanno prodotto un gettito di 5,6 miliardi di euro. L’INPS, dunque, si è dovuta far carico della parte scoperta che ammonta a quasi 7,5 miliardi di euro.

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