Pensione a 56 anni: le varie soluzioni che permettono di anticipare il ritiro dal lavoro

L’attuale riforma pensionistica ha fissato a 67 anni il requisito anagrafico per accedere alla pensione di vecchiaia. Si può andare in pensione a 56 anni?

Per andare in pensione a 56 anni di età è necessario aver avuto una carriera particolarmente lunga e precoce. In ogni caso, il sistema pensionistico in vigore prevede come requisito anagrafico il raggiungimento del sessantasettesimo anno di età.

 pensione a 56 ann
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Ciò vuol dire che per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario raggiungere la suddetta soglia anagrafica, a prescindere dal genere del lavoratore.

In base alla situazione previdenziale attuale, è prevedibile che nei prossimi anni, per accedere alla pensione di vecchiaia, sarà necessario aver maturato una carriera superiore a 43 anni.

Pensione a 56 anni: diamo un’occhiata alle misure anticipate

La riforma pensionistica attualmente in vigore prevede il raggiungimento di 67 anni di età per accedere alla pensione di vecchiaia. In tal caso, è necessario aver maturato almeno 20 anni di versamenti contributivi. Inoltre, non è prevista alcuna distinzione tra i lavoratori e le lavoratrici.

In alternativa, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia anticipata, che richiede un requisito contributivo di almeno 30 anni.

In attesa, che il nuovo esecutivo salga a Palazzo Chigi e introduca nelle novità nel sistema pensionistico, al momento sono disponibili diversi modi per accedere ad una pensione anticipata. Si tratta di misure che prevedono il rispetto di specifici requisiti, che riducono notevolmente la platea dei possibili beneficiari.

Grazie a queste misure è possibile andare in pensione a 56 anni, ma sarebbe più corretto dire che il requisito anagrafico da rispettare spesso è quello dei 57 anni. Anche in questo caso è necessario appartenere a specifiche categorie di lavoratori. Infatti, tali misure sono indirizzate soprattutto in favore dei cosiddetti lavoratori precoci.

Ci stiamo riferendo a diverse soluzioni come: Ape sociale, la pensione anticipata per coloro che hanno iniziato la carriera 14 o 15 anni e Opzione donna.

Ape sociale

La misura previdenziale che consente il pensionamento anticipato conosciuta con il nome di Ape sociale è indirizzata in favore dei cosiddetti lavoratori precoci. Ci stiamo riferendo a quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare intorno ai 16 anni e che rientrano in una delle categorie tutelate dalla suddetta misura previdenziale.

Possono accedere alla pensione con 56 anni di età, gli uomini che hanno iniziato a lavorare a 14 anni e le donne che hanno iniziato a 15 anni. Purché non vi sia stata alcuna interruzione contributiva nel corso della loro carriera.

Queste categorie di lavoratori hanno la possibilità di accedere alla misura di pensionamento anticipato ordinario con decorrenza dopo tre mesi dalla richiesta.

Infine, possono accedere all’Ape sociale anche le lavoratrici con invalidità comprovata all’80%. Anche in questo caso è necessario uno specifico requisito contributivo, che permette di maturare il diritto alla pensione a 56 anni. Di fatto, le lavoratrici private che intendono accedere a questa misura devono aver versato almeno 20 anni di contributi.

In tal caso, però, sono necessari 12 mesi di attesa per la decorrenza della misura previdenziale.

Andare in pensione a 56 anni con la misura Rita

Vi è anche un’altra misura che permette di ritirarsi dal lavoro a 56/57 anni. La misura previdenziale è conosciuta con il nome Rita. In realtà non è una vera e propria pensione INPS, ma una rendita integrativa temporanea anticipata.

Lo scopo della rendita è quello di accompagnare alla pensione di vecchiaia i lavoratori che hanno sottoscritto un fondo pensione a titolo di forma previdenziale complementare.

Per accedere alla rendita è necessario essere ad almeno 5 anni di lavoro dalla pensione. Tuttavia, è possibile uscire anche a 57 anni, quindi a 10 anni dalla pensione di vecchiaia, per i lavoratori che risultano disoccupati o inoccupati da almeno 24 mesi.

Per accedere alla Rita è necessario aver maturato almeno 20 anni di versamenti contributivi in regime obbligatorio e almeno 5 di partecipazione al fondo complementare.

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