Pensione anticipata 2023: poche soluzioni per dribblare la Legge Fornero

Le strade per la pensione anticipata nel 2023 non sono tante e se non si provvede con una riforma, si tornerà alla Legge Fornero.

In attesa di scoprire quale sarà il prossimo esecutivo, eletto in occasione delle elezioni di ottobre 2022, c’è un dubbio che affligge i lavoratori prossimi alla pensione. Infatti, attualmente, sono poche le alternative alla forma di pensionamento ordinario previsto dalla Legge Fornero.

pensione anticipata 2023
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Se non dovessero essere introdotte nuove misure che consentono il ritiro anticipato dal lavoro, migliaia di lavoratori saranno costretti a rispettare i parametri imposti dalla riforma ordinaria:

  • 67 anni di età anagrafica e 20 anni di contributi,
  • in alternativa, 42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età anagrafica.

Diamo un’occhiata alle poche possibilità ancora disponibili per il pensionamento anticipato e scopriamo quali sono le proposte avanzate dalle forze politiche in campagna elettorale.

Pensione anticipata 2023: urge una riforma per evitare “l’incubo Fornero”

Da quando è entrata in vigore la Legge Fornero, milioni di pensionati hanno dovuto fare i conti con requisiti per il pensionamento, estremamente severi. In molti casi, si è trattato di una vera e propria rincorsa alla pensione che, di tanto in tanto, è stata aiutata dalle misure introdotte dai diversi Governi.

Per alcuni lavoratori, nel 2022, è stato possibile andare in pensione, dribblando la Legge Fornero, sfruttando alcune misure ad hoc.

Ci stiamo riferendo a Opzione donna, Ape sociale e Quota 102.

La prima, come suggerisce il nome, è una forma di pensionamento anticipato rivolto esclusivamente alle lavoratrici che hanno raggiunto determinati requisiti anagrafici e contributivi. Nello specifico, possono accedere a questa misura le donne lavoratrici dipendenti nate nel 1963 e le autonome nate nel 1962, che hanno maturato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021.

L’Ape sociale, invece, è dedicata ai caregiver che, al momento della domanda assistono, da almeno 6 mesi, un coniuge, un convivente o un parente di secondo grado affetto da grave disabilità. Per usufruire di questa forma di pensionamento anticipato, occorre essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • almeno 63 anni d’età;
  • 30 anni di anzianità contributiva;
  • non essere titolari di pensioni dirette.

Per quanto riguarda Quota 102, questa ha sostituito la precedente Quota 100, ed è indirizzata in favore die lavoratori che hanno compiuto 65 anni d’età e hanno maturato almeno 38 anni di versamenti contributivi entro il 31 dicembre 2022.

C’è, poi un’altra forma di pensionamento anticipato indirizzato in favore del personale militare delle:

  • Forze Armate
  • Forze di Polizia
  • Polizia Penitenziaria
  • Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco
  • Guardia di Finanza.

L’accesso a questa misura richiede il raggiungimento di almeno 64 anni d’età anagrafica e il versamento di 38 anni di contributi. Purchè siano stati maturati entro il 31 dicembre 2021.

Pensione anticipata a 64 anni

C’è un’altra forma di pensionamento anticipato che permette di ritirarsi dal lavoro a 64 anni d’età ed è rivolta ai lavoratori che hanno iniziato i versamenti contributi in data successiva al 1995.

Tuttavia, è giusto sottolineare che questa forma di pensionamento presenta un requisito piuttosto stringente: aver maturato un assegno di pensionamento pari a 2,8 volte il valore dell’assegno sociale.

È, dunque, chiaro che per usufruire di quest’opportunità occorre avere un monte contributivo alto. Pertanto, potremmo dire che la pensione anticipata a 64 anni d’età è accessibile solo a coloro che hanno goduto di uno stipendio che si attesta ben oltre la media nazionale.

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