Pensione, l’INPS apre le porte a questa categoria di lavoratori: novità epocale

Il trasferimento dell’INPGI in INPS apre le porte a nuove opportunità di pensione. L’operazione sarà suddivisa in due fasi, analizziamo  come. 

Nuove opportunità di pensione per questa categoria di lavoratori
Nuove opportunità di pensione per questa categoria di lavoratori

Un ramo della previdenza dei giornalisti professionisti sarà incorporato dall’INPS e il passaggio avverrà in due tappe. La prima tappa entrerà in funzione il primo luglio 2022 e interessa le seguenti figure professionali: giornalisti professionisti, praticanti titolari di un rapporto subordinata di natura giornalista e pubblicisti. Inoltre, entreranno in questa prima tappa anche coloro che hanno una posizione contributiva con l’INPGI (ad esempio: giornalisti che sono disoccupati), i pensionati INPGI che percepiscono la pensione diretta o indiretta, cioè superstiti.

Invece, la seconda tappa è fissata in data primo gennaio 2024 che prevede il passaggio dell’INPGI all’INPS, anche per gli ammortizzatori sociali: cassa integrazione, indennità di disoccupazione e infortuni sul lavoro.

Pensione anticipata Opzione donna: nuovi requisiti e istruzioni INPS

Nuove opportunità di pensione per questa categoria di lavoratori

Il trasferimento tra enti previdenziali (da INPGI a INPS) consentirà a questa categoria di lavoratori di avvalersi dell’Opzione donna. Nello specifico potranno accedere alla pensione anticipata Opzione donna, le lavoratrici dipendenti con 58 anni di età o autonome con 59 anni di età e un requisito contributivo di 35 anni. I requisiti devono essere stati perfezionati entro il 31 dicembre 2021. (Come riporta la Legge di Bilancio 2022).

Pensione Quota 102: al via le domande tramite il servizio online INPS

Precisiamo che questa misura è calcolata interamente con il sistema contributivo, e non sono ammessi nel calcolo i contributi figurativi accreditati per i periodi di NASPI o di malattia. Inoltre, prevista una finestra di dodici mesi per le lavoratrici dipendente e diciotto mesi per le autonome. La finestra parte dalla maturazione di entrambi i requisiti.

Ma questa non è l’unica possibilità, i lavoratori interessati al passaggio, potranno accedere anche alla Quota 102, che permette di anticipare la pensione senza nessuna penalizzazione con 64 anni di età e 38 anni di contributi.

Entrambe le misure terminano il 31 dicembre 2022, salvo eventuale proroga.

Cosa cambia per le pensioni dopo il primo luglio 2022

Per chi è già in pensione o che maturerà la pensione entro giugno 2022, non cambia nulla e si applicheranno le stesse regole previste dall’INPGI. Mentre, coloro che andranno in pensione dopo il primo luglio 2022, subiranno dei cambiamenti. Infatti, le pensioni saranno determinate in base al pro rata, uniformemente a quanto previsto per il Fondo pensioni lavoratori dipendenti INPS (Fpld).

Quindi, l’importo sarà derivato dalle quote di pensione in base all’anzianità contributiva acquisita fino a 30 giugno 2022, secondo le regole INPGI, e dalla quota di pensione in riferimento all’anzianità contributiva acquisita dal primo luglio 2022 secondo le regole del  Fpld.

Infine, con il passaggio all’INPS, non sarà possibile accedere alla pensione con 62 anni e 5 mesi di età e 40 anni e 5 mesi di contributi, prevista dall’INPGI, ma dal primo luglio 2022, sarà possibile solo la pensione anticipata che per le donne è di 41 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età anagrafica, gli uomini dovranno attendere un anno in più. Nulla cambia per la pensione di vecchiaia a 67 anni di età e 20 anni di contributi. Ricordiamo che le pensioni sono adeguate all’aspettativa di vita secondo la legge Fornero.

In riferimento alle pensioni indirette, l’INPS applica delle percentuali migliori all’INPS. In effetti, l’ente previdenziale dei giornalisti, con un superstite liquida il 75% della pensione che sarebbe spettata al defunto. Invece, con due superstiti, la percentuale cresce al 90% e fino ad arrivare al 100% nel caso di tre o più superstiti. Infine, con più superstiti la percentuale era suddivisa tra gli aventi diritto in parti uguali.

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