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Pensione Inps: pochi contributi e più di 500 euro al mese, ecco come

La pensione minima con pochissimi anni di contributi ed un importo davvero incredibile. Tutto vero, ecco come è possibile.

Il tema pensioni è complesso e spigoloso, di certo nel nostro paese. Conosciamo tuti, bene o male quali sono le indicazioni, i fattori che determinano gli importi delle varie pensioni riscuotibili in Italia. Pensione contributiva, assegno sociale, situazioni imposte dalla condizione occupazionale del contribuente. Chi va in pensione insomma dopo decenni di onorato lavoro e chi invece non ha raggiunto il numero minimo di contributi da versare all’ente previdenziale e dovrà quindi accontentarsi del minimo anche per quel che riguarda la pensione.

Per quanto riguarda quella che abbiamo definito pensione minima, parliamo, di fatto di un sussidio elargito dallo Stato a chi vive sotto una soglia di reddito definita limite. Parliamo di contribuenti che, come detto non sono riusciti a versare almeno 20 anni di contributi previdenziali e che quindi non rientrano in alcuna categoria di pensione definita contributiva. Parliamo di redditi che possono non superare i 6mila euro, quindi si intendono situazioni effettivamente al limite per la maggior parte dei cittadini.

Pensione minima con pochissimi anni di contributi: l’integrazione è possibile

La possibilità di ottenere per l’importo mensile di una pensione definita minima una discreta integrazione dipende dalla presenza o meno di determinati presupposti e requisiti. Bisogna capire come prima quale reddito porta la persona a percepire la pensione minima Inps 2021. L’integrazione completa di circa 515 euro al mese secondo le stime dello stesso ente previdenziale sarebbe corrisposto alla lavoratrice con redditi personali al disotto dei 6.702,54 euro. L’importo dell’integrazione è chiaramente variabile in base al reddito base del contribuente.

LEGGI ANCHE >>> INPS: Il mal di testa da diritto ad un assegno mensile, ma pochi lo sanno

Nel caso in ci si trovi di fronte ad una situazione che mostri redditi coniugali fino a 26.810,16 euro si ottiene l’integrazione piena solo se  la pensione decorre a partire dall’anno 1994. Ciò perché prima di quest’ultima data i redditi della coppia non risultano rilevanti ai fini della prestazione previdenziale. Nel caso in cui,  invece la pensione ha decorrenza dopo il 1994 allora l’integrazione al minimo non diminuisce solo con redditi pari o inferiori a 20.107, 62. Situazione alquanto interessante per tantissime lavoratrici che magari al momento non risultano essere a conoscenza di questa ulteriore possibilità.

Paolo Marsico

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