Pensione di reversibilità: cos’è e a chi spetta la doppia annualità

A cosa si fa riferimento quando si parla di pensione di reversibilità e di doppia annualità: come funziona e i dettagli al riguardo, ecco di cosa si tratta

Di cosa si tratta quando e a cosa ci si riferisce quando si parla di doppia annualità in relazione alla pensione di reversibilità, che riguarda e chi sono i beneficiari: ecco di seguito alcuno dettagli al riguardo e quando si applica.

Pensione di reversibilità: cos'è e a chi spetta la doppia annualità
Euro, banconote (fonte foto: Adobe Stock)

L’attenzione e l’interesse di molti sono sempre molto alti quando si affrontano temi e tematiche che hanno a che fare con le prestazioni economiche e con quelle misure previste che scattando in determinati casi e nel rispetto delle condizioni e dei requisiti previsti.

È il caso, ad esempio, della pensione di reversibilità, che come noto è un trattamento pensionistico riconosciuto da INPS ai familiari superstiti nel caso in cui purtroppo avvenga la morte del pensionato. Ad occuparsene nel proprio approfondimento è TheWam.net, che spiega che tale misura spetta, in percentuali diverse, al coniuge, anche qualora unito civilmente e titolare di assegno divorzile; a figli minorenni; a figli inabili al lavoro, al di là dell’età, a carico del genitore al momento della scomparsa.

E ancora, ai figli maggiorenni studenti entro 21 anni di età, a carico del genitore al momento della morte, che non lavorano e che studiano a scuola o frequentano corsi di formazione professionali equiparati a corsi scolastici. Ai figli maggiorenni studenti a carico del genitore, entro i 26 anni, che non lavorano ma che frequentano l’università.

Ai nipoti minorenni a carico, anche qualora non fossero formalmente affidati.

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Pensione di reversibilità, doppi annualità: cos’è, come funziona e chi riguarda

Un argomento dunque che sta a cuore e che interessa molti, quello inerente la pensione di reversibilità, che spetta ai beneficiari secondo dei criteri e comunque nel rispetto di condizioni e requisiti previsti, come detto e come viene spiegato nel proprio approfondimento da TheWam.net.

Continuando infatti in tal senso, si legge che in mancanza del coniuge o dei figli, tale prestazione spetta: ai genitori ai carico della persona scomparsa, con più 65 anni di età, non titolari di pensione; in mancanza di coniuge, figli e genitori, a fratelli e sorelle a carico del deceduto, non sposati, inabili a lavoro e senza pensione.

Rispetto al reddito da lavoro, il trattamento in questione è compatibile, viene spiegato, ma qualora si vada a superare una certa somma, vi è il rischio di una riduzione degli importi. Si legge infatti del 25% qualora il reddito annuo superi i 20.449,26 euro; del 40% qualora il reddito annuo sia maggiore di euro 27.265,68; del 50% nel caso sia superiore di euro 34.082,10.

Ma in alcuni casi è prevista una doppia annualità della pensione di reversibilità. In questo caso il riferimento è ad un pagamento di 2 annualità, compresa tredicesima, della cifre inerente la pensione cui si ha diritto. La cifra è al lordo della tassazione IRPEF e si calcola all’atto della morte del dante causa e ottenuto dai familiari superstiti.

TheWam.net spiega che coloro che ne beneficiano sono i superstiti delle vittime del terrorismo, della criminalità organizzata e delle vittime del “dovere”, ovvero i militari dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, Corpo Forestale, Vigili del fuoco, magistrati ordinari morti in servizio.

Le due annualità in questione, 26 mesi di pensione, si legge, riguarda una misura arrivata nel 1998 e sono erogate una tantum. Viene spiegato che ai fini del beneficio, la persona vittima debba essere scomparsa direttamente o in seguito all’evento, purché in questo caso, egli sia portatrice di una invalidità permanente non minore del venticinque percento, riconosciuta in conseguenza del danno che ha ricevuto.

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Doppia annualità e pensione di reversibilità: a chi spetta e importi

Nell’approfondimento di TheWam.net, si legge che la doppia annualità spetta a: coniuge superstite; figli minori; figli maggiorenni iscritti ad istituti superiori o università per tutta la durata del corso legale di studi, e comunque non al di là dei 26 anni di età.

Ancora, si legge: a figli maggiorenni inabili a proficuo lavoro; genitori; fratelli e sorelle se conviventi e a carico. L’importo in questione viene determinato in base al trattamento lordo della reversibilità cui hanno diritto al momento dell’attribuzione ad ogni superstite. Si considerano, dunque, le percentuali di reversibilità.

Ad ogni modo è opportuno informarsi ed approfondire la questione anche mediante confronto con esperti del campo e professionisti del settore, così da chiarire ogni eventuale dubbio, ricevere informazioni dettagliate, particolari, condizioni e requisiti.

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