Permessi 104, novità importante: l’INPS li estende, chi può usufruirne

Novità sul fronte permessi 104, con le nuove istruzioni operative INPS legate al riconoscimento ed ora estesi: a chi possono spettare ora

Arriva novità e le nuove istruzioni operative legate al riconoscimento dei permessi 104 da parte di INPS mediante la circolare n.36 del 7 marzo 2022, attraverso cui sono riconosciuti altri gradi di parentela e sono estesi i benefici in favore dei lavoratori del settore privata. Ma di cosa si tratta e cosa cambia, alcuni dettagli.

Permessi 104, novità importante: l'INPS li estende, chi può usufruirne
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Anzitutto, come viene approfondito da Quifinanza.it, per quanto concerne la normativa di riferimento, la legge n.76/2016 ha istituto e regolamento le unioni civili tra persone del medesimo sesso, e prevede che per il solo fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e del pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso, ” le disposizioni che si riferiscono al matrimonio e le disposizioni contenenti le parole ‘coniuge’, ‘coniugi’ o termini equivalenti, ovunque ricorrono nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti nonché negli atti amministrativi e nei contratti collettivi, si applicano anche a ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”

Così facendo, la legge, spiega Quifinanza.it, ha esteso i diritti civili del matrimonio tra persone di sesso opposto al matrimonio gay, anche se viene spiegato che vi sarebbero alcune lacune normative, come il fatto che dal momento in cui l’articolo 78 codice civile, il quale individua il rapporto di affinità tra coniuge e i partenti dell’altro, non viene espressamente richiamato dalla legge n.76 del 20216, l’orientamento prevalente condiviso, a suo tempo con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, riguardava il fatto che tra una parte dell’unione civile e i parenti dell’altro non vi fossero rapporti di affinità.

Dunque, si legge, a differenza di quanto accade oggi per i coniugi, era stato previsto che la parte di una unione civile potesse fruire dei permessi di cui alla legge n.104 del 1992 soltanto qualora si prestasse assistenza all’altra parte dell’unione e non qualora l’assistenza riguardasse un parente dell’unito, non essendo riconoscibili in tal caso rapporti di affinità.

Permessi 104 e novità, a chi spettano e alcuni dettagli

Sono tanti gli elementi che destano interesse quando si parla di Permessi 104, come nel caso di chi si chiede se si possono chiedere per quanto riguarda i suoceri, oppure ancora circa i rischi che spesso vengono ignorati e non considerati, riguardo i permessi.

Rispetto al tema in questione, in merito a quanto sopra detto e come sottolineato da Qufinanza.it, su parere del Ministero del lavoro è stata sottolineata la necessità di modificare quella posizione che in sostanza, si legge, si sarebbe configurata quale discriminazione per orientamento sessuale.

L’estensione dei permessi 104 nei confronti delle parti di una unione civile permetterà di poter usufruire di 3 giorni di permesso mensili retribuiti, lavoratori dipendenti che assistono e si prendono cura del coniuge, parenti o affini entro il 2° grado, con possibilità di estensione sino al 3° grado, in situazione di disabilità grave.

Non soltanto il conviene è riconosciuto tra i soggetti legittimati ad usufruire dei permessi, ma può farne richiesta circa l’esistenza della persona con disabilità anche: la parte di una unione civile che presta assistenza all’altra parte; il connivente di fatto che presta assistenza all’altro convivente.

Ben considerando comune il principio del referente unico, il diritto ad usufruire dei permessi 104 può essere concesso, in alternativa, al coniuge, alla parte dell’unione civile, al convivente di fatto, al parente o affine entro il 2° grado. Il terzo grado è possibile nel caso in cui i genitori oppure coniuge-parte dell’unione civile-convivente di fatto della persona con disabilità in situazione di gravità abbiano 65 anni di età compiuti oppure abbiano patologie invalidati oppure siano deceduti o mancanti.

Permessi 104 e unione civile: particolari e dettagli

Quifinanza.it sottolinea dunque dell’arrivo dell’estensione dei permessi 104  mediante la circolare n.36 del 2022, con cui INPS ha specificato che onde evitare “comportamenti discriminatori nei riguardi di due situazioni giuridiche comunque comparabili (uniti civilmente e coniugi), seppure l’articolo 78 del codice civile non venga espressamente richiamato dalla legge n. 76/2016, ai fini del riconoscimento dei benefici in parola, va riconosciuto sussistente il rapporto di affinità anche tra l’unito civilmente e i parenti dell’altra parte dell’unione”.

Dunque, spiega Quifinanza.it, per quanto riguarda i lavoratori del settore privato, il diritto ai permessi in questione va riconosciuto all’unito civilmente, oltre che nell caso in cui questi presti assistenza all’altra parte dell’unione, anche qualora si presti assistenza ad un parente dell’unito. Così come i parenti dell’unito civilmente avranno diritto di assistente l’altra parte dell’unione.

Il rispetto del grado di affinità come previsto da normativa resta invece fermo. L’estensione, aggiunge Quifinanza.it, non riguarda però i conviventi, le cosiddette coppie di fatto. In tal caso, si legge del chiarimento dell’Istituto circa il rapporto di affinità che non è “riconoscibile“, non essendo “la convivenza di fatto un istituto giuridico, ma una situazione di fatto tra due persone che decidono di formalizzare il loro legame affettivo stabile di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale”.

Dunque, rispetto a quanto succede per coniugi e coloro che sono uniti civilmente, il “convivente di fatto“, si legge, può fare uso dei permessi legge 104 solo nel caso in cui presti assistenza al convivente e non nel caso in cui volesse prestarla ad un parente del convivente.

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