Piazza Affari, martedì 26 ottobre: chiusura in verde, Ftse Mib sui massimi da settembre 2008

La chiusura della seduta odierna della Borsa di Milano, titoli migliori e titoli peggiori di giornata. Uno sguardo anche all’andamento di Wall Street e degli altri principali mercati finanziari.

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Ingresso di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano (Adobe stock)

La Borsa di Milano chiude la seduta odierna in guadagno di circa mezzo punto percentuale, in linea con l’andamento delle altre borse europee e sulla scia del clima di fiducia che sta spingendo Wall Street sempre più in alto, in costante aggiornamento dei massimi storici. Pur essendo lontano il record storico, anche il listino principale di Piazza Affari ha raggiunto un traguardo importante, ovvero un nuovo massimo degli ultimi 13 anni, già toccato durante la seduta precedente ed aggiornato ulteriormente durante la seduta odierna.

Questo sentiment positivo, a partire dai primi di ottobre, ha ridato benzina al trend rialzista che ha caratterizzato il 2021 ed è stato generato, principalmente, dall’ottimo andamento della stagione delle trimestrali, che sta portando in secondo piano, quantomeno momentaneamente, i timori legati al rallentamento della crescita economica e le tensioni derivanti dalla Cina, dove, oltre alla crisi di liquidità di Evergrande, un’altra società del settore immobiliare è risultata inadempiente alla scadenza del pagamento di interessi da corrispondere per un prestito obbligazionario denominato in dollari. Si tratta di Modern Land, la quale, non rispettando gli impegni in scadenza, ha alimentato le preoccupazioni, già emerse nelle scorse settimane, al riguardo di un settore real estate cinese fortemente indebitato, nel quale molti altri protagonisti potrebbero ripercorrere quanto accaduto ad Evergrande, colosso immobiliare che ha raggiunto un debito complessivo pari a circa 260 miliardi di euro.

La chiusura dei mercati azionari europei: il migliore è Francoforte

Queste le performance registrate, in chiusura di seduta, dai principali indici azionari europei:

  • DAX (Francoforte): +1,01%
  • IBEX 35 (Madrid): +0,90%
  • CAC 40 (Parigi): +0,80%
  • FTSE 100 (Londra): +0,76%
  • SMI (Zurigo): +0,69%
  • FTSE MIB (Milano): +0,58% a quota 26.970,95 punti indice

L’Euro Stoxx 50, indice composto dalle 50 principali società europee per capitalizzazione di mercato, chiude la seduta in rialzo dello 0,85% a quota 4.223,97 punti.

Titoli migliori del Ftse Mib

I maggiori rialzi, tra i titoli inclusi nell’indice principale di Piazza Affari, sono stati registrati da:

  • Pirelli: +2,50%
  • Interpump Group: +2,21%
  • Banca Mediolanum: +1,50%
  • Unicredit: +1,47%
  • STMicroelectronics: +1,46%
  • Buzzi Unicem: +1,35%
  • Poste Italiane: +1,32%
  • Azimut Holding: +1,21%
  • Enel: +1,19%
  • Inwit: +1,16%

Titoli peggiori del Ftse Mib

Le peggiori performance, invece, sono state registrate dai seguenti titoli azionari:

  • Campari: -4,21%
  • Amplifon: -2,85%
  • Saipem: -2,21%
  • Moncler: -0,79%
  • Recordati: -0,57%
  • Cnh Industrial: -0,16%
  • Tenaris: -0,10%
  • Diasorin: -0,03%

Stati Uniti: consumatori ottimisti e trimestrali positive, ma Wall Street tira il fiato

Dopo un’ottima partenza, durante l’ultima ora e mezza di negoziazione gli indici di Wall Street hanno dato vita ad una correzione, che sta allontanando le quotazioni dal massimo storico, nuovamente aggiornato nelle prime fasi della sessione in corso.

Alle 19 ora italiana, i principali indici statunitensi si muovono nei pressi dei livelli della vigilia, evidenziando queste performance su base giornaliera:

  • S&P 500: +0,21%
  • Nasdaq 100: +0,20%
  • Dow Jones: +0,10%

I risultati trimestrali delle grandi società continuano a stupire in positivo. Finora, infatti, circa l’84% delle società che hanno pubblicato i conti relativi al terzo trimestre ha registrato un utile per azione (EPS) superiore alle stime, secondo i dati raccolti da Refinitiv, che stima una crescita dei profitti del 33,7% nel trimestre di riferimento. I conti pubblicati ieri da Facebook hanno evidenziato un utile per azione di 3,22 dollari, in rialzo del 19% rispetto al secondo trimestre, contro i 3,19 dollari attesi dagli esperti. I ricavi sono aumentati del 35% a 29,01 miliardi, leggermente al di sotto delle attese degli analisti, che prevedevano un fatturato pari a 29,58 miliardi.

Oggi toccherà ad altri colossi del settore tecnologico pubblicare i risultati trimestrali, dopo la chiusura di Wall Street, quindi nella tarda serata italiana. Si tratta di Alphabet, Microsoft, Visa e Twitter.

Positivi anche i dati macro rilasciati in giornata. Per quanto riguarda il settore immobiliare, nel mese di settembre, sono state vendute 800.000 nuove abitazioni: dato superiore sia alle stime degli analisti (760.000) che alla lettura relativa al mese di agosto (702.000). Migliora la fiducia dei consumatori nei confronti delle prospettive economiche statunitensi: il rapporto relativo al mese di ottobre, redatto dal Conference Board (gruppo di ricerca privato), ha evidenziato un indice pari a 113,8, in aumento rispetto al 109,8 del mese precedente e al di sopra delle attese, pari a 108,3.

Prosegue la salita del petrolio, Euro/Dollaro ancora in discesa

Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato italiano e quello tedesco con scadenza decennale, sale a 105 punti base, in rialzo di due punti rispetto alla chiusura dell’ultima seduta: il rendimento del Btp sale leggermente a+0,93%, mentre il rendimento del Bund scende di un punto, a -0,12%. In moderato ribasso anche il rendimento del Treasury Note decennale (titolo di Stato Usa), pari a +1,62%.

In calo il prezzo del Bitcoin, che sembra prendersi una pausa dopo l’intenso rialzo avvenuto a partire dai primi di questo mese. Le quotazioni restano, comunque, in prossimità del massimo storico, toccato lo scorso 20 ottobre, in area 67.000 dollari. Il Bitcoin quota 62.180 dollari, corrispondenti ad una performance su base giornaliera di -1,45%.

Nel mercato valutario, continua a scendere il cambio Euro/Dollaro Usa, che quota 1,1591 dollari, corrispondenti ad una performance di -0,12% rispetto alla chiusura della scorsa seduta.

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Per quanto riguarda il mercato delle materie prime, in ribasso il prezzo dell’oro, che quota 1.792 dollari l’oncia, corrispondenti ad una performance di -0,87% rispetto alla chiusura della seduta precedente. Non si arresta la corsa del petrolio, attualmente su livelli che non si vedevano da ottobre 2014. Il WTI (West Texas Intermediate, prodotto negli Stati Uniti) quota 85,10 dollari al barile, corrispondenti ad una performance di +1,05% su base giornaliera, mentre il Brent (prodotto in Europa) quota 85,60 dollari al barile, con una variazione di +0,50% rispetto al prezzo di chiusura della scorsa seduta.

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